sabato 4 agosto 2018

BISCOTTI CON FARINA SENATORE CAPPELLI ,ZUCCHERO DI CANNA E NOCCIOLE



Certo che mi ricordo la giornata in Sila , la meravigliosa Sila piccola , con i tuoi stupendi cugini!

Perché in vacanza io non posso godere solo di un bel mare , di buon  cibo  e stupendi profumi , ma del fatto che siamo spesso attorniati da persone  meravigliose .
Dicono che i parenti non sono come gli amici ,  non c si scelgono , io Simona e Marcello , li porto nel cuore , un po' come tutti gli altri , ma mi è parso che fin dal primo momento ci sia stato subito un feeling speciale , già conoscendoci attraverso i social (siano benedetti per questo..).
E Benedetta , Daniela , Francesca , Pino , Giuseppe , Vittorio ,Giulia.
Come non posso rattristarmi quando saluto tutti e so che ripartiamo .
Gli occhi di nonna Maria Grazia , raccontano di un cuore che ha visto partire non so dire quante volte , figli , nipoti , un po' come succede sempre al Sud.
E loro sono donne forti , non lasciano  trasparire il  dolore ma non riescono a contenere la gioia nel vederci arrivare .
Simona e Marcello si sono offerti di farci da Ciceroni nella visita di Catanzaro prima , (città che ho trovato stupenda) , e di un villaggio della Sila poi ,  dove tutto era meravigliosamente perfetto , compreso il clima sia quello metereologico che quello familiare.




I figli , poi sono di una rara specie , hanno la felicità e la serenità impregnata addosso e occhi splendidi dei quali non puoi fare altro che innamorarti.. li avrei voluti coccolare , viziare e tenere con me e quando il piccolo ha deciso di proseguire in auto con noi per il viaggio di ritorno dopo la giornata in montagna ne sono stata più che felice.
Abbiamo cantato , riso ed ho provato gioia ed emozione come succede con le persone che si amano da sempre.


Belli come i fiori spontanei che nascono in Sila , splendida montagna ad un passo dal mare..



Prima di rientrare ci siamo ,grazie all'idea di Simona , fermati a vedere e fare acquisti in un mulino vicino casa , non un mulino qualsiasi ,ma il MULINUM.



Il progetto Mulinum nasce a San Floro in Calabria, è il primo mulino a pietra naturale, dove il grano diventa farina e la farina un prodotto da forno....
Potete continuare  a conoscere la bellissima storia del perché e come è nato cercando su qualsiasi social o internet, io sono personalmente rimasta affascinata , non solo dal posto , il luogo i prodotti ma dalla sua storia e dal fatto che a breve arriverà anche in Toscana !


Le foto sono un po' sbiadite e sfocate perché in quel momento l'attenzione era tutta per Stefano Caccavari ed i suoi collaboratori che hanno creato una cosa meravigliosa ed onorevole in una terra per niente facile .
Mi hanno spiegato tutto dalla macinazione dei grani antichi , Senatore Cappelli e Verna..ebbene si l'ho trovato qui il mio grano Toscano , alla diversità di chicchi e farine ..





La vecchia macina in pietra ...




I chicchi di grano Senatore Cappelli e Verna con le relative farine...




E due tipetti molto loschi seduti all'entrata..





 Eccoli qua , Martina e Matteo..meravigliose creature ..loro adorano il pane ed i biscotti di Mulinum  e così abbiamo giustamente fatto acquisti.. 




Prodotti eccellenti e di una qualità veramente rara , abbiamo acquistato pane con mandorle , farine Verna e Senatore Cappelli , biscotti al burro e nocciole , biscotti con la cannella , ottime freselle ..sarei stata ore a guardare i banchi , le etichette  a sentire il profumo inebriante del pane appena sfornato !
Tornata a casa non potevo fare a meno di provare i biscotti al burro e nocciole ...Questa è una sommaria imitazione del prodotto originale , ma la mia soddisfazione è stata quella di aver prodotto un biscotto davvero di qualità!





INGREDIENTI PER CIRCA UNA TRENTINA DI BISCOTTI

  • del buon burro , 250 g 
  • farina tipo Senatore Cappelli , 450 g 
  • uova , 3 intere
  • zucchero di canna integrale , 200 g
  • sale 1 pizzico 
  • nocciole intere 200 g circa
PROCEDIMENTO

  • Metti la farina , il sale ed il burro appena tolto dal frigo e fatto a pezzi nel mixer
  • Forma un impasto sabbioso al quale aggiungerai lo zucchero di canna
  • Togli l'impasto dal mixer e mettilo sulla spianatoia
  • Aggiungi le uova ed amalgama molto velocemente l'impasto
  • Forma una palla che metterai in frigo per almeno 2 ore




  • Trascorso il tempo necessario riprendi l'impasto e spianalo velocemente con un mattarello all'altezza che sarà quella della nocciola intera
  • Con un taglia biscotti rotondo forma i biscotti che sistemerai su una teglia  ricoperta di carta da forno




  • Preriscalda il forno a 200 gradi , poi abbassa la temperatura ed inforna a 180 i biscotti per circa 15 minuti



  • I biscotti saranno pronti quando avranno raggiunto un colore dorato 
  • Togli dal forno e sistema i biscotti ad asciugare sopra una griglia





I biscotti sono volutamente molto rustici ma da un sapore meraviglioso  e genuino !



Si conservano per qualche giorno chiusi in un barattolo ..se vi avanzano !




Un saluto a tutti , un grazie a queste due splendide creature , ai loro genitori ed un abbraccio a voi !

Silvia 
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mercoledì 1 agosto 2018

CAPONATA DI MELANZANE (ALLA MIA MANIERA..)



Sono da poco tornata dalla Calabria , e già sogno di nuovo quel mare ..
Lì il mare non è quello chiassoso , rumoroso , di file di ombrelloni attaccati l'uno all'altro che devi stare attenta a muoverti , e , a meno che tu non lo voglia , raramente ci fermiamo in quelle spiagge lunghissime , dove la sabbia ti ustiona i piedi e ti si attacca alla pelle.
Li , dove sei nato , il mare è quello degli Dei , quello che si affaccia sulla Grecia e se ti fermi a pensare e a fissare lo sguardo fermo sull'orizzonte ci sta che scorgi l'isola di Rodi ..
Probabilmente Omero , nel descrivere i suoi paesaggi ha pensato anche a questo.
Lì il mare , non è per noi , il solito tran tran , del sole , bagno doccia , sole , bagno doccia , ma per quanto ci è possibile , maciniamo chilometri e chilometri alla ricerca di posti perduti, o piccoli paesi dimenticati , giacché la Calabria è una , se non la prima , delle regioni con il più alto numero di paesi abbandonati .
Non è raro che mentre camminiamo per i borghi della splendida Scilla , io senta il canto delle sirene di Ulisse ed il vociare dei pescatori alla conquista dell'ennesimo pesce spada .
Così come è usuale che la pelle si impregni di profumi di mirto , finocchietto selvatico ed origano , di cui la terra abbonda .
Il mare poi , è uno spazio sconfinato dove , insieme al colore turchese e cristallino , emerge il grigio degli scogli modellati dal vento , ed il verde della natura , degli alberi che vivono a pochi metri dal mare , così che  l'effetto meraviglioso che  si viene a creare, è quello di una  linea di continuazione ininterrotta tra terra , mare e cielo.
Dopo un tuffo rigenerante ci avventuriamo nell'entroterra , alla ricerca  del piccolo paese di Bova ,  alle porte  orientali dell'Aspromonte , facente parte del territorio Reggino.







Bova ha circa 450 abitanti ed è uno dei borghi più belli d'Italia . Mangiamo  in un piccolo alimentari appena poco distante dal Comune nella splendida piazzetta , dove una giovane donna con marito e figli piccoli al cospetto , ci prepara dei deliziosi panini che accompagniamo con una birra fresca , il piccante non manca mai , e vista la calura mi rifornisco anche di una bottiglietta di acqua ghiacciata , voglio arrivare in cima al paese  , a visitare ciò che resta del castello Normanno.
Nella piazzetta noto una bellissima locomotiva , discretamente conservata e incuriosita , vado a cercare il motivo di questa cosa , un tributo ai Bovesi , gran parte dei quali ha lavorato come ferrovieri.
Mi chiedo come sarà stato possibile sistemare una locomotiva di queste dimensioni in un paese così arroccato ed angusto..ma non ho risposta.

Mi colpiscono i particolari , le viuzze strette ed erte , i cartelli scritti in doppia lingua , perché questo piccolo borgo fa parte della cultura greca di Calabria , con una comunità di circa 13000 abitanti dislocati nelle vaste aree grecaniche , qui quasi tutte le contrade sono caratterizzate da nomi che derivano dal greco.



E resto affascinata  ,come spesso accade qui in Calabria dai contrasti di angoli perfettamente curati che si alternano a zone dove sembra essere passata la bomba atomica 












Come del resto il contrasto del clima torrido nell'entroterra e l'aria fresca che si respira invece a questa altezza , dove si può dire comincia l'Aspromonte ed arriva comunque la brezza del mare .





 Fiori bellissimi adornano questo angolo di Paradiso dove il silenzio è interrotto a tratti solo dal frinire delle cicale.
Finiamo il nostro giro , incontrando un nativo del posto , che da molti anni risiede al Nord , è lui che si occupa dei fiori , che ha ristrutturato la sua casetta e che con lo sguardo triste si affaccia al terrazzo panoramico e si perde nel mare ..



Da qui nei giorni di poca foschia è visibilissimo il Vulcano Etna..e non solo , ma uno spettacolo meraviglioso che ci offre gratuitamente la natura .
Ripartiamo ci aspetta il mare , ed i suoi profumi , quello del timo , del peperoncino appeso ovunque , dei capperi con i loro fiori bianchi che adornano dappertutto i vecchi muri scrostati..
Come non rielaborare con la mente  tutto questo mentre preparo la mia caponata di melanzana ..?




INGREDIENTI PER 4 PERSONE
  • melanzane , circa 400 g
  • cipolla di Tropea (o rossa ) 1
  • olive verdi sotto salamoia 
  • pomodorini datterini , circa 200 g
  • capperi sotto sale , 2 cucchiai
  • sedano , se lo gradite , 1 costola
  • timo
  • finocchietto selvatico
  • olio extra vergine di oliva
  • peperoncino 
  • aceto di vino , 3 cucchiai
  • zucchero , 1 cucchiaino 
  • sale 
  • olio di semi per friggere
PROCEDIMENTO






  1. Lava le melanzane e asciugale bene , poi tagliale a quadretti più o meno uguali
  2. Friggi le melanzane in abbondante olio bollente poi lasciale asciugare in una carta assorbente.
  3. Taglia a fette la cipolla e soffriggila con il sedano a pezzetti in poco olio di oliva per circa 5 minuti .
  4. Aggiungi i pomodorini tagliati a metà , i capperi lavati , le olive ed il finocchietto selvatico .
  5. Dopo cinque minuti , aggiungi anche le melanzane
  6. Fai cuocere lentamente ed insaporisci con sale e peperoncino fresco.
  7. Dopo che il tutto si è amalgamato ed insaporito , metti anche il timo e cinque minuti prima di togliere dalla cottura , unisci aceto e zucchero .
  8. Togli dal fuoco la caponata e lascia raffreddare .



Si conserva bene per qualche giorno in frigo , ma anche all'interno di barattolini di vetro ricoperta di olio..

BUON APPETITO !

A presto.., vi abbraccio forte a tutti....Silvia 
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giovedì 26 luglio 2018

SFOGLIATINE DOLCI CON MARMELLATA DI ALBICOCCA



L'estate quella vera , con il sole che consuma la pelle , gli abiti ed i pensieri , le rocce e la sabbia bollente , la calura che scompiglia i lineamenti ed i tratti del viso ,  non è  ancora realmente arrivata , benché  il mese di luglio stia quasi per terminare .
Abbiamo goduto di quindici giorni di mare meravigliosi nella , nostra Calabria , ormai nostra perché sento appartenermi profondamente per come mi lega a te .
Mi mancano i profumi , i colori , la gente ogni volta che risaliamo con una profonda tristezza nel cuore..
Mi manca quel condividere la gioia , il mare che solo in pochi conoscono di certi posti , i "frittini" per antipasto come sanno fare solo loro , e le cene con una vista nello Ionio da togliere il respiro.
Le nostre escursioni  ,nei paesi arroccati , desolati e ormai abbandonati , visto che la Calabria è la regione con il maggior numero di paesi fantasma,che  la nostra curiosità o piuttosto il nostro voler conoscere ci porta a visitare  .
Il vento che scompiglia i capelli e porta con se la salsedine ,  le rovine di una civiltà greca che si percepisce ovunque ancora adesso ,  dove in alcune zone si parla grecanico a tutt'oggi.
Non abbiamo condiviso niente nei social , perché a noi piace pensare la vacanza e viverla nel momento in cui la possiamo godere e perché certe cose sono solo nostre .
Ma appena tornerà la voglia di rimettermi ai fornelli con entusiasmo e di scrivere qualcosa come un'addetta attenta di una rivista di viaggi , allora vi farò conoscere tante piccole perle di questa splendida regione che , nonostante tutto ciò che si dica , ha molto ancora in serbo da offrire.
L'amore soprattutto , in ogni sua forma , ed in particolare l'attaccamento alle proprie radici , agli usi ,dove niente è lasciato al caso se non gli occhi di qualcuno seduto sul pianerottolo di casa , rassegnato ad una vita che forse avrebbe voluto diversa ..
Qualcosa di velocissimo da preparare per alternare biscotti e torte a colazione .
Delle sfoglie ripiene di marmellata , quella di albicocche.
L'avevo preparata una sera appena rientrati da casa di mio suocero e della sua compagna .
Nel loro giardino , un albero di questo frutto si erge  maestoso ,guardando il mare .
E forse sarà quella brezza leggera o il sole che lo scalda per larga parte del giorno a rendere i frutti così speciali tanto da non volerne buttare via nemmeno un piccolo pezzo e confezionare i più maturi in una marmellata degna di nota..



INGREDIENTI PER CIRCA DIECI SFOGLIATINE

  • pasta sfoglia rotonda , 1 rotolo
  • marmellata di albicocche qualche cucchiaio
  • zucchero semolato 2 cucchiai circa 



PREPARAZIONE

  1. Stendi la pasta sfoglia dopo averla tolta dal frigo almeno da cinque minuti
  2. Con un bicchiere o una tazza , ritaglia dei dischi
  3. Poni al centro la marmellata di albicocche ed una spolverata di zucchero
  4. Accendi il forno alla massima temperatura



  1. Piega i dischi a metà e chiudili facendo una leggera pressione ai bordi con le dita 
  2. Sistema la carta da forno in una teglia e disponi le sfoglie
  3. Spolvera con abbondante zucchero ed inforna 
  4. Cuoci per circa dieci minuti  controllando spesso il colore esterno che deve diventare abbastanza scuro
  5. Togli dal forno e lascia raffreddare 


 
BUON APPETITO !

Ottimi per la colazione ma anche per una ghiotta merenda !
A presto , un caro abbraccio , in particolare a tutti coloro che mi seguono con tanto affetto !

Silvia



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domenica 22 luglio 2018

FIORI DI ZUCCA FRITTI NELLA PASTA DI PANE


Le foglie delle zucche cominciano a sbiadirsi e dal loro colore originale , verde vivo con delle piccole macchioline bianche , stanno assumendo un colore tutto bianco simbolo probabilmente di qualche malattia fungina.
Abbiamo scelto di farle leggermente ammalare piuttosto che riempirle di veleni e fitofarmaci , altrimenti perdevamo il senso del nostro fare orto .
Comunque , continuo a raccogliere ogni giorno abbastanza verdura , tanta che basta per averla in dispensa e non comprarla come facevo di norma .
Ci sono cose poi , appunto come le zucchine , che nel periodo della loro massima produzione , riempiono il cestino e mi invento di continuo  soluzioni culinarie per come poterne usufruire.
Difficilmente utilizzo la sola bollitura , anche perché il fiore prevede pochi modi per la sua preparazione e tra questi non quello di essere cotto nell'acqua !
Ma , invece di spulciare nei tanti ricettari a disposizione , ascolto consigli e sapienze delle mie  clienti speciali , che oltre all'affetto mi regalano tanto altro , esperienza e sapere.
Fiori di zucca alla mano , e via delle "zeppoline" , così le chiama l'amico ristoratore napoletano , da leccarsi i baffi e le dita non appena purtroppo le avrete terminate ..
La preparazione è molto semplice , serve soltanto  un po' di pazienza nell'aspettare che il lievito faccia il suo lavoro.
Indicativamente vi do le quantità, per una quindicina di zeppole ai fiori di zucca !



INGREDIENTI PER 15 ZEPPOLE CIRCA 

  • fiori di zucca , una decina puliti
  • farina Manitoba , 300 g
  • acqua 150 ml
  • zucchero , mezzo cucchiaino 
  • lievito di birra fresco 15 g 
  • sale , pepe nero
  • olio di arachide per la frittura

PREPARAZIONE 

  1. Lava bene i fiori di zucca e togli il pistillo all'interno
  2. Fai asciugare sopra un panno di cotone
  3. Sciogli il lievito nell'acqua e zucchero .
  4. Aggiungi gradatamente la farina fino ad avere un composto abbastanza molle 
  5. Unisci i fiori di zucca tagliati a coltello, sale e pepe nero.
  6. Copri la ciotola con della pellicola e lascia riposare il composto per un paio di ore .


  1. Trascorso il tempo , riprendi l'impasto e se necessario  aggiungi ulteriore farina , deve risultare cremoso ma non troppo liquido ne duro.
  2. Scalda l'olio in una apposita padella antiaderente , tanto che la padella sia quasi piena (conviene quindi una padella piccola ma piena di olio , questo farà si che la frittella di fiori ne assorbirà poco..)
  3. Fai la prova con una piccolissima quantità di impasto , se mettendolo nell'olio comincia a sfrigolare e venire a galla , l'olio è pronto
  4. Con un cucchiaio versa la quantità di una zeppola e friggi fino a che la frittella non sarà dorata .
  5. Lascia asciugare in un piatto con carta assorbente e sale leggermente in superficie
  6. Procedi fino alla fine dell'impasto 
  7. Servi calde 



BUON APPETITO !



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venerdì 20 luglio 2018

CROSTATINE SALATE CON PROSCIUTTO TOSCANO DOP


Mi chiedo spesso , quando cucino , a quale epoca possano risalire certi alimenti , bevande che utilizzo  ed incuriosita magari , apro la pagina  di Google e mi informo su quello che al momento mi gira nella testa .
Quando ero piccola , specialmente nelle case di campagna difficilmente ad un Toscano doc , poteva mancare , appeso ai soffitti delle cantine , un prosciutto e qualche altro salume .
Il maiale si spezzava d'inverno , la salatura avveniva in ambienti freddi ed il norcino finiva di preparare a tarda notte  i vari pezzi  salati , ed una volta terminato , le donne di casa  mettevano a cuocere le costole del maiale e le prime salsicce , sapientemente confezionate con aromi e spezie.
Ricordo il freddo , l'odore di aglio che aleggiava nelle stanze , il fumo che usciva dal camino , e la febbre dei giorni a seguire per il freddo preso , quando con mia sorella venivamo comandate dal norcino ed aiutante .
Portavamo aglio , sale , pepe , legna da ardere per cuocere la soprassata nel pentolone fuori e pur di non perdermi nessun passaggio non importava se il freddo mi entrava dentro fino alle ossa .
Il prosciutto lo cominciavamo a mangiare verso l'autunno successivo dopo un 'accurata stagionatura e dopo che avevamo terminato la spalla  .
A Cibus di Parma ho rivissuto i vari passaggi per la preparazione del prosciutto toscano DOP , sapientemente illustrati dal Presidente del Consorzio.




Una montagna di fette di prosciutto ci ha accolte e sorprese..



Tutto ruotava attorno a quello che secondo me rappresenta il re dei salumi ed era praticamente impossibile non essere rapiti dalla sua storia , dall'odore , ed il sapore soprattutto quando ad interpretarlo magistralmente in una splendida ricetta , è stato lo chef Vallini -




La sua grandezza , oltre che nella bravura , sta nella semplicità di esposizione e soprattutto nell'elaborare prodotti semplici e renderli ancora migliori .
Il Prosciutto  Toscano DOP nasce chiaramente  in Toscana , dove probabilmente già si usava farlo ai tempi degli Etruschi , ma è con i Medici che si hanno le prime regolamentazioni in tutte le fasi della sua lavorazione ..
Mi piace pensare che il prosciutto venga spillato..e cioè che si  controlli  la sua stagionatura attraverso delle piccole stecche di legno infilate nella carne . 
 In base al profumo ed al fatto che fuoriesca più o meno asciutto si capisce se la stagionatura è ultimata. 



La sua sapidità , rispetto ad altri come il Parma o il San Daniele è dovuta probabilmente al fatto che , essendo il Centro Italia più caldo rispetto al Nord , il salume ha bisogno di più sale per la conservazione .
Mangiato con il pane sciapo Toscano è il massimo che si possa avere , accompagnato chiaramente da un bel bicchiere di rosso.
Mi chiedo se il sale , l 'aglio , le bacche di ginepro ed il pepe nero possano fare il miracolo , se la brezza che arriva   dal mar Tirreno ed oltrepassa l'Appenino o se l'insieme di tutte queste cose ha fatto si che potessimo avere un prodotto dichiarato DOP dal 1996 , un Consorzio che lo tutela nel quale sono presenti circa diciassette produttori di cui almeno due , sono nel mio Paese.

In Toscana apriamo molto spesso un pranzo importante o una cena con il prosciutto come antipasto , oppure ne facciamo uso come  un secondo piatto accompagnato da verdura  ...Io vi propongo questa semplice alternativa ..
Le mie crostate salate come ricco antipasto!





INGREDIENTI PER TRE PERSONE 

INGREDIENTI PER UNA FROLLA DA 24 CM CIRCA

  • farina 00 , 200 g
  • burro morbido , 90 g
  • uovo , 1 intero
  • acqua a temperatura ambiente , 20 g
  • sale , un pizzico (circa 5 g)
PREPARAZIONE 

Potete fare la frolla a mano o anche nel mixer .
  • Lavora il burro morbido a pezzetti con la farina ed il sale
  • Aggiungi l'uovo e l'acqua 
  • Lavora velocemente ottenendo un impasto omogeneo.
  • Avvolgi l'impasto ottenuto nella pellicola e lascia in frigo un'ora .
  • Riprendi l'impasto e stendi con un mattarello .
  • Utilizza per crostate salate , quiche o barchette da riempire 
  • Cuoci in forno in teglie imburrate ed infarinate per circa 15 minuti alla temperatura di 180°
  • Lascia raffreddare la frolla e poi passa al  suo utilizzo
INOLTRE.. 
  • Prosciutto Toscano DOP , 6 fette circa 
  • robiola o altro formaggio cremoso , 1 confezione
  • melone retato , 3 fette 
  • erba cipollina , timo qb
  • pepe nero 
  • olio extra vergine di oliva 


PROCEDIMENTO

  1. Prepara le crostate secondo la ricetta base pasta frolla salata
  2. Amalgama la robiola o altro formaggio spalmabile cremoso , con un trito di pepe nero ed erba cipollina 
  3. Con una sac a poche , riempi ciascuna crostata con il formaggio 
  4. Taglia a piccoli pezzi il melone dopo averlo leggermente asciugato con carta assorbente e sistemali bene sopra il composto di formaggio
  5. Riponi in frigo e poco prima di servire sistema sopra ciascuna crostata due fette di prosciutto e foglioline di timo  .
  6. Se  gradisci aggiungi un leggero filo di olio a crudo



BUON APPETITO !



Ringrazio il Consorzio Prosciutto Toscano DOP , Trefoloni associati e Cibus Parma ...
A presto , Silvia 
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