Non amo particolarmente lo zafferano , il suo aroma mi stucca un po' e forse per questo risulterò a tanti di voi alquanto strana .
Certo se mi presentassero un bel risotto alla milanese cucinato come Dio comanda , credo non mi tirerei indietro , ma nella mia cucina questa nota colorata è poco presente, sono sincera .
Sebbene consapevole che lo zafferano sia una polvere d'oro, non solo per il suo valore economico ma soprattutto per gli aspetti benefici che apporta al nostro organismo.
Ho conservato in un piccolo barattolino di vetro , quasi come una reliquia , un pistillo colorato vivo che contrastava in maniera sorprendente con la trasparenza del suo contenitore.
Tutto questo per annunciare la "panina aretina ", quella gialla , il cui colore appunto è dato dallo zafferano.
Nei giorni in cui sono a casa e non lavoro, per periodi di malattia o ferie , perdo il senso della realtà , il calendario non esiste , e le ore trascorrono una dietro l'altra senza che tra di loro vi siano particolari variazioni .
Ma tra pochi giorni sarà Pasqua , e lo capisco dalla frenesia che vedo nei tuoi occhi , o meglio la stanchezza che hai quando rientri a casa dopo una giornata di quattordici ore fuori , al lavoro ..
Ti aspetto , nella mia piccola cucina , dietro alle tende traforate di una finestra che da sul giardino , dove la strada disegna una curva leggermente in salita , dalla quale spuntano le luci della tua auto.
Nel frattempo ripenso alla Pasqua di quando ero piccola.
Certo meno sfarzo e più calore . Un tavolo lunghissimo di legno nella grande sala della mamma , i nonni tutti e quattro e gli zii , noi cugini costretti a mangiare in un tavolino da picnic leggermente scostato dal tavolo importante , che rendevamo meraviglioso con un vasetto di fiori di campo .
Il babbo come sempre a capotavola , era lui che desiderava tutta la famiglia riunita .
Lui che con tutti aveva una parola garbata ed un gesto gentile , lui che oltre all'amore mi ha lasciato come dice mamma tutti i suoi stessi gusti culinari..
Ed in questi giorni io non posso impastare , ma fremo perché la voglia è tanta .
Il mio caro Bimby a questo punto entra in scena , ma voi che potete , utilizzate le vostre mani ed il lento lavorare delle vostre braccia .
Vi sembrerà strano ma anche gli impasti acquisteranno più valore e sapore .
E lasciatevi sporcare dalla farina , in silenzio massaggiate la pasta e vedrete quanto motivo di rilassamento sarà tutto questo per voi.
Mamma proprio ieri raccontava di quanta felicità ricorda aleggiare nelle case in queste giornate , quando le donne si radunavano tutte insieme per preparare i pranzi di Pasqua , Ciambellini o Corolli (dolci tipici delle mie parti.), crostate , panine ..Ridevano , cantavano ..
Adesso due donne in casa sono troppe , potremmo resistere due giorni dopo i quali già sarebbe sopportazione .
Mamma dice.."Che ci sia qualcosa nell'aria che ci ha fatto diventare così cattivi ?"
INGREDIENTI PER DUE PANINE
- farina integrale , 150 g
- farina Manitoba , 150 g (se volete potete utilizzare 300 g di 0, ma io non la uso volentieri al posto delle due farine.)
- acqua 200 ml
- lievito di birra , 12 g
- uvetta , 200 g
- zucchero , 50 g
- zafferano , una bustina
- sale , un pizzico
- olio extra vergine di oliva , 50 g
- pepe nero , un cucchiaino da caffè
PROCEDIMENTO
- Mescola le due farine , o come detto sopra se vuoi utilizza una sola farina che in questo caso sarà quella 0 (io non amo molto le farine raffinate..)
- Sciogli il lievito di birra nell'acqua insieme allo zafferano
- Fai la fontana con le farine ed incorpora il liquido , prima l'acqua in cui avrai sciolto lievito e zafferano
- Aggiungi lo zucchero e le uvette , precedentemente ammollate e strizzate
- E' la volta dell'olio del sale e del pepe nero.
- Lavora energicamente l'impasto , e quando vedrai che sarà ben compatto , mettilo in una ciotola leggermente unta di olio a lievitare dopo aver fatto una croce con il coltello(questa è la tradizione della nonna )
- Copri con pellicola e lascia in forno spento con luce accesa
- Trascorse due ore circa , il tempo che l'impasto sarà quasi raddoppiato riprendilo e toglilo dalla ciotola
- Dividilo in due parti uguali e rilavora ciascuna parte formando due palline a forma di pagnotta alle quali avrai dato anche la pirlatura come nell'impasto del pane
- Spolvera entrambe con un filo di zucchero e rimetti a lievitare per un'ora sempre in forno spento con luce accesa
- Trascorso il tempo previsto accendi il forno statico a 180° e cuoci le panine per circa 40/50 minuti
- Toglile e lasciale raffreddare sopra una griglia .
- Conservale dentro un panno e dureranno anche per tre o quattro giorni
PS..la Panina Aretina viene consumata nella colazione di Pasqua con le uova sode Benedette o a fine pranzo con il cioccolato dell 'uovo..!
Nessun commento
Posta un commento