venerdì 21 ottobre 2016

POLLO NEL TEGAME CON CROSTINI



La versione meno classica del pollo , che generalmente cucino arrosto , è questa del pollo con crostini.Mamma lo chiamava pollo alla Marengo , ma in realtà quella era un 'altra ricetta .
Come molte altre, anche questa fa parte del Ricettario tramandato dalle donne di casa , ed era un piatto che mamma usava cucinare quando aveva ospiti a cena , anche perché era molto comodo prepararlo in anticipo e riscaldarlo al momento di portarlo in tavola .
E, non meno importante , oltre che gustoso è un piatto scenografico e semplice , fatto con le solite materie prime che si trovavano in casa , pollo compreso .
Si , perché la mamma aveva anche il suo pollaio , a primavera era solita acquistare diversi pulcini che poi allevava da se ,certo vederla con le unghie laccate di smalto , sempre truccata e ben vestita entrare nel pollaio era strano ed inconsueto , ma lei ormai da quando eravamo venuti ad abitare in campagna , si adattava a tutto .
Il pollaio era attaccato all'orto del nonno , ed io ero solita togliere le erbacce e darle agli animali attraverso la grossa rete di recinzione .
Fu così che il nonno mi sorprese un giorno , che ero abbastanza piccola , a cogliere dei bei pomodori maturi e tirarli alle galline , le quali facevano una sorta di Gran Premio per venire ad accaparrarseli , ed io ero felicissima perché stavo facendo qualcosa di buono per loro..
La mia altalena , che scendeva da un grande tronco della quercia enorme sotto casa , quel giorno fu tagliata dal nonno , e solo molto più tardi ho collegato quel fatto alla punizione che mi aveva inflitto per aver fatto fuori tutti i pomodori...
Chissà se mangiando quella carne però , si sarà accorto che , con i pomodori aveva un altro sapore , e perché farmi piangere tanto se in un ora avevo reso felici tanti animali...

Il momento in cui "tirava il collo " agli animali , io non mi facevo trovare per non assistere a quel tremendo eccidio , e siccome ad ogni pollo corrispondeva un nome , mentre mangiavo Peter mi scusavo per addentargli la coscia con tanta indifferenza , ma del resto si sa....la vita continua...

INGREDIENTI 

  • 1 POLLO
  • 300 G DI PROSCIUTTO CRUDO
  • 2 CIPOLLE PICCOLE
  • UNA VENTINA DI FOGLIE DI SALVIA
  • QUALCHE FOGLIA DI ALLORO
  • 1 NOCE DI BURRO
  • 2 SPICCHI DI AGLIO
  • 2 BICCHIERI DI VINO BIANCO
  • MEZZO LIT DI BRODO CALDO
  • OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA
  • SALE ,PEPE
  • 1 PANINO PER CROSTINI

Lavate bene il pollo e fiammeggiatelo per togliere le eventuali tracce di piume , quindi evisceratelo e tagliatelo a pezzi non troppo grandi.
Mettetelo in u tegame abbastanza grande con due cucchiai di olio , due spicchi di aglio,  e le foglie di alloro.
Fatelo rosolare bene e quando comincia ad  avere la pelle dorata sfumatelo con il vino bianco .
Evaporato il vino , togliete il pollo e mettetelo da parte in un piatto.
Tritate il prosciutto insieme alla salvia e alle cipolle , deve venire un bel trito.. e fatelo rosolare nel tegame del pollo , 
Dopo che la cipolla ha preso colore , aggiungete anche i pezzi di pollo , bagnate con il brodo caldo e lasciate cuocere lentamente per circa un 'ora, salate secondo il vostro gusto ma poco perché il prosciutto avrà già insaporito .
Quando vedete che il pollo è cotto spolverate di pepe e toglietelo dal tegame . Con il trito che resta  , fate i crostini spalmandolo nelle fettine di pane tagliate.
Servite in tavola dentro ad un capiente vassoio pollo e crostini ancora caldi...


BUON APPETITO !!!




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giovedì 20 ottobre 2016

TORTA YOGURT E FRUTTA



La cucina stamani ha cambiato scene , immagini , posti e colori...ovvero il blog ha cambiato vestito ..
Avrei voluto riempirlo  di foto , di colori,  di nuovo , spero continui a piacervi , come avete dimostrato in tutti questi mesi , quasi dieci ormai , nei quali ho sentito come è bello condividere con voi certi saperi .
Che poi non c'è niente di nuovo , in tante ricette , c'è molta voglia di tenere vivi ricordi , tradizioni e soprattutto , per me , rappresenta un modo per onorare tutte le persone che mi hanno accompagnato e mi accompagnano in questo lungo e tortuoso percorso che è la vita .
La parte più bella è cucinare ed aspettare i consensi o le critiche dei miei uomini , ma non da meno è bello pensare che nelle vostre cucine entri il sapore ed il profumo di una cucina semplice e che , queste mie parole spesso , in base a ciò che molti mi dicono , vi facciano compagnia  .
Spero che un giorno mio figlio  ,leggendo questo diario culinario , non si senta mai solo e apprezzi certi valori , a discapito di altri che purtroppo ancora in  troppi ritengono fondamentali .
Il tempo è sempre tiranno , ma lo spazio per fare il dolcetto da consumare al mattino con un cappuccino caldo..quello deve esserci.. a costo di accendere il forno in tarda serata . Spesso cerco indizi in libri vecchi della mamma , più spesso , aprendo il frigorifero e vedendo cosa scade a breve  reinvento ricette consolidate .
E l'attesa nel veder lievitare il dolce in forno è spasmodica come quella di sapere se la mia nuova "creatura" sarà abbastanza mangiabile..
Franci assaggia e , siccome noi spesso ci parliamo con gli occhi , fa una fossettina con la bocca dalla quale capisco se è venuto bene o no ,poi alla mia domanda risponde con un, UMM che vuol dire buono e mi abbraccia forte .
Ormai gli arrivo alla scapola e con un solo braccio è capace di avvolgermi tutta , e in quell'abbraccio a volte ci rimango una vita benché fisicamente mi sia staccata ..
Il suo fare colazione in auto mentre corriamo verso la stazione è una delle prime cose delle giornata ,che inizia sempre di corsa perché per lui alzarsi presto la mattina è sempre stato traumatico ed è anche per questo che quando cucino una torta spero sia sempre più dolce di quella precedente ..e non solo di sapore....

INGREDIENTI

  • 250 G DI FARINA 00
  • 2 VASETTI DI YOGURT GRECO
  • 3 UOVA
  • 150 G DI ZUCCHERO
  • 1 BUSTINA DI LIEVITO PER DOLCI
  • 80 G DI BURRO
  • 3 MELE
  • 1 PERA
  • 1 LIMONE
  • ZUCCHERO A VELO



Per prima cosa sbucciate la frutta e tagliatela a fette sottili , mettetela in un piattino separando le mele  dalla pera e cospargetela di succo di limone e un po' di zucchero.
Lavorate poi le uova intere con lo zucchero e fate sciogliere il burro  .
Aggiungete gli yogurt al composto di uova e zucchero quindi  il burro liquefatto e raffreddato , la farina setacciata con il lievito ,e mescolate bene .
Infarinate ed imburrate una tortiera da 26 cm di diametro , quindi versate metà dell'impasto all'interno di essa .
Sistemate le fettine di pera e proseguite versando sopra , il resto dell'impasto .
A questo punto , decorate con le fette delle due mele la superficie e spolverate con dello zucchero a velo.




Posizionate in forno già caldo a metà altezza per circa 45 minuti ad una temperatura di 180°.
Sfornate , lasciate raffreddare e passate la torta nel piatto di portata cospargendola bene con zucchero a velo.




BUON APPETITO !!!
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mercoledì 19 ottobre 2016

FEGATELLI DI MAIALE ALL'ARETINA



Uno dei piatti , tra i tanti , tipici della mia zona è questo , il fegatello di maiale.
Come ho già ripetuto tante volte , il maiale era una grande riserva per i contadini perché non si buttava via niente di questo animale .
Mi ricordo che i vicini di casa , grandi allevatori , ne tenevano sempre due o tre negli stalletti più piccoli , e li allevavano  con più amore e cibi sani per se stessi e gli amici più cari, tra i quali c'era anche il babbo.
A Dicembre inoltrato  ,o all'inizio dell'anno nuovo , la consuetudine e la necessità vedevano il povero maiale protagonista della sua stessa uccisione .
Tra le parti anatomiche  che duravano di più ,in termini di mesi nella dispensa  , c'era il fegato , rosso scuro   ,che veniva più volte lavato dalla mamma e conservato due o tre giorni in una grande ciotola di vetro all'interno del frigorifero .
Assieme ad esso veniva conservata , dopo una lunga lavorazione  ,prevalentemente di lavaggio , la retina del maiale , con il lardo e diverse parti di grasso.
La retina altro non era  ,credo , che il peritoneo o parte di membrana che riveste l'intestino per cui lavarla era un grande e lungo lavoro .
Attaccato quindi alla ciotola di vetro c'era questa membrane che doveva servire poi al confezionamento dei fegatelli...Una volta fatti , venivano cotti nel forno della stufa e  tutti quelli che avanzavano , venivano conservati per molto tempo , all'interno di un barattolo di vetro pieno di lardo ..
Ogni volta che si aveva intenzione di mangiarli , bastava toglierli con un cucchiaio assieme ad un po' di grasso e scaldarli nel forno .
Certo non si poteva abusare di questa ricca pietanza , ma  probabilmente erano sicuramente più salutari  di panne , fritti , salse varie e chissà cosa altro di ciò che mangiamo oggi .

E' un piatto povero ,d'altri tempi ma che ripropongo volentieri agli amici che a volte ospitiamo , e a tutti voi che seguite sempre numerosi il mio blog...

INGREDIENTI

  • 1 KG DI FEGATO DI MAIALE
  • ABBONDANTE RETINA (CHIEDETELA AL VOSTRO MACELLAIO ...)
  • LARDO DI MAIALE
  • FINOCCHIO IN POLVERE
  • SALE 
  • PEPE
  • ALLORO
  • 1 PANINO TIPO BAGUETTE

Lavate bene il fegato e tagliatelo a pezzetti non troppo grossi.
Preparate un trito di alloro , sale , pepe  finocchio e rotolateci dentro i fegatelli uno ad uno .
Avvolgete poi ciascun fegatello con piccole parti di retina , e chiudeteli con uno stecchino nel quale avrete anche infilzato un piccolo pezzetto di lardo , la foglia di alloro e la fettina di pane .




Io uso gli stecchi da spiedino divisi a metà..

Posizionateli nella teglia da forno ricoperta con carta e aggiungete qualche piccolo "grassello" cioè cubetti di grasso ..
Rifinite di sale e pepe e mettete in cottura per un 'ora circa a 170°.
Togliete i fegatelli quando si saranno ben dorati.
Portate in tavola caldissimi e assaporate un sapore antico ..


BUON APPETITO !!!!







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martedì 18 ottobre 2016

MARMELLATA DI POMODORI VERDI



Ci sono giornate che purtroppo trascorrono  inevitabilmente come non vorresti mai ..ma vanno ,come vengono ,e bisogna sempre essere pronti a prendere tutto ciò che ci riserva la vita.
A volte , da sola , in certi posti i pensieri mi riempiono testa e  cuore e chiudendo gli occhi , è tutto un fluire di immagini che  passano come una vecchia pellicola trasmessa da un antico proiettore ..
Ma quando rientro nel mio mondo mi aspetta sempre tutto ciò che ho lasciato, e soprattutto la consapevolezza di quanto la vita va assaporata minuto per minuto...Per esempio , il mio archivio
 di ricette , che  strabocca di foto , e spesso penso che all' interno della cartella vi sia , insieme a tante immagini , un cuore grande , che prima o poi smetterà di battere ...e chissà,un giorno accendendo il computer improvvisamente , quel mondo non sarà più lo stesso..proprio come una vita .
Dove all'improvviso può sempre saltare un file, quando meno ce lo aspettiamo , e a quel punto sarà impossibile  riuscire  più a vedere una qualsivoglia  immagine ..


In alcuni orti ancora resistono le piante dei pomodori , che tanto hanno dato la scorsa estate e probabilmente i loro frutti acerbi non saranno mai destinati a diventare rossi quindi cogliamo l'occasione per fare questa stupenda marmellata , indicata principalmente per accompagnare formaggi , ma devo dire  ,da non disdegnare anche come merenda spalmata su una bella fetta di pane ...

Semplice semplice....

INGREDIENTI

  • 1 KG DI POMODORI ACERBI
  • 600 G DI ZUCCHERO SEMOLATO
  • IL SUCCO DI DUE LIMONI


Pulite e lavate bene i pomodori , quindi fateli a spicchi e metteteli in una casseruola dai bordi abbastanza alti.
Bagnateli con il succo dei limoni e aggiungete tutto lo zucchero.
Fate cuocere per un ora circa a fiamma bassa, poi passateli nel frullatore e rimetteteli al fuoco per una mezz'ora .
Per vedere se la marmellata è pronta versatene poca con un cucchiaino su di un piatto , se è cotta  si deve rapprendere velocemente senza scivolare nel piatto .
Invasate immediatamente in caraffe pulite , dovrà essere ancora bollente...
Capovolgete i barattoli e lasciateli raffreddare ..

Gustatela con formaggi ma anche su insolite crostate ..


BUON APPETITO !!!



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