martedì 19 marzo 2019

CONCHIGLIE ALLO ZAFFERANO E VIOLA DEL PENSIERO


Mi chiedo se ci sarà un giorno , se dove e quando ognuno di noi , potrà riabbracciare chi ha perduto per sempre.
Non sono mai stata religiosa , se per religiosa si intende una donna di Chiesa , ligia ai vecchi dogmi e fedele ai Sacramenti.
So che in quel che faccio ci metto sempre il cuore , tutta me stessa e se non vengo capita o disillusa , allora finisco di amare .
Non so che cosa sia il voler male fine a se stesso , ed ho imparato con gli anni e la maturità , così per non chiamarla vecchiaia , che uno stato d'animo sereno e pacato serve molto di più che una continua aggressività nei confronti degli altri , anche se a dire il vero , se non quando proprio provocata , aggressiva non lo sono mai stata..anzi.
Odio gli insicuri , i possessivi , i gelosi , gli amori ammalati e le situazioni di circostanza .
I rapporti che si reggono in piedi per compromesso , denaro , e chissà che cosa altro.
Ho avuto molto coraggio nella mia vita, il coraggio di scegliere .
E il coraggio mi ha premiata .
Sto vivendo uno dei periodi più belli della mia vita. 
Forse per questo , riesco a non odiare ad essere  serena , non so più che cosa sia la gelosia ed il soffrire per cose futili.
Ho imparato ad apprezzare ogni piccola cosa della vita , io e te, che ci bastiamo e completiamo .
Che abbiamo lottato tanto contro tutto e tutti , abbiamo scalato montagne altissime , abbiamo fatto enormi sacrifici , ma non ci è mai costato troppo se penso a  quando la sera mi prendevi tra le tue braccia e mi dicevi che ce l'avremmo fatta a risolvere tutto.
Quando il babbo ci ha lasciati per sempre ti ho guardato negli occhi . Avevi corso come un pazzo , salito le scale dell'ospedale e trafelato mi avevi chiesto di rimanere solo un minuto nella stanza con il babbo ormai privo di vita .
Sei uscito con le lacrime che solcavano le tue guance , e pensa tu non lo avevi mai conosciuto nella sua veste normale .
La perdita della memoria lo aveva isolato dal nostro mondo , ma quello che conta era che a noi di famiglia sorrideva sempre e ci abbracciava forte . Lo faceva anche con te , ti sorrideva !  A te che gli portavi un gelato alla crema ed un pacchetto di sigari , a te che percorrevi a piedi il corso del paese con una bombola di ossigeno sulle spalle , a te , che come me hai avuto fino all'ultimo la speranza di salvarlo.
Ora lo ricordo sereno , sempre accanto a me e se guardo bene in fondo ai tuoi occhi e al tuo cuore sento che hai talmente tante qualità che ti accomunano a lui che mi pare di essere  una privilegiata , un po' come dire che non ho perso mio padre del tutto..
Perché tu, sei anche questo , un abbraccio immenso dove ripararmi dal male del mondo , un profumo di pino silvestre e di fragranze orientali , un posto dove perdermi e tornare sempre a casa , un colore vivo ed acceso che illumina ogni mio giorno, il rumore del mare che culla il battito del cuore .
Una viola del pensiero cresciuta spontanea in fondo alle scale ed il giallo del pistillo di un fiore di zafferano..un piatto pieno di amore e aromi..
E grazie uomini della mia vita .





INGREDIENTI PER DUE PERSONE 

  • Pasta formato conchiglie , 180 g
  • zafferano , una bustina in polvere o due/tre pistilli
  • violette del pensiero , una decina 
  • formaggio grana grattugiato , due cucchiai
  • olio extra vergine di oliva 
  • sale , pepe nero 


PROCEDIMENTO 

  • Preleva dall'acqua di cottura della pasta già salata  , almeno due cucchiai e mettila in una ciotola 
  • Sciogli nell'acqua calda e salata lo zafferano 
  • Metti un piccolo cucchiaino da caffè della poltiglia ottenuta, assieme alla pasta che cuoce 
  • Prendi tre o quattro fiori di violetta e pestali con i rebbi della forchetta nella ciotola assieme allo zafferano 
  • Aggiungi altra acqua , poco più di un cucchiaio ed una manciata di formaggio 
  • Mescola bene e forma una crema 
  • Quando la pasta sarà cotta al dente , scolala e ripassa in padella con olio e la crema ottenuta da zafferano , violette e grana 
  • Regola di sale e pepe nero e fai saltare pochi minuti
  • Servi ed impiatta con qualche fiore per decorazione
BUON APPETITO  !

PS..La nuova moda di utilizzare fiori eduli in cucina ho scoperto arricchire non solo esteticamente i piatti ma anche il gusto !

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domenica 17 marzo 2019

FRITTELLE DI SAN GIUSEPPE


San Giuseppe "frittellaio" è alle porte , mancano due giorni .
Mi piacerebbe non dover mai rinunciare alle tradizioni , e come tradizione vuole , con poco anticipo oggi ho cucinato le frittelle !
La frittura mi terrorizza , soprattutto  l'odore che pervade la sale e la cucina ..
Ma ho acceso tante candele e spalancato le finestre di prima mattina .
E , cosa non da poco , nel pomeriggio hai raccolte le ultime foglie di cavolo nero nel nostro orto , e  avendo dovuto cuocerle , l'odore acre che emanavano in  cottura , ha fatto si che quello della frittura scomparisse completamente .
Quindi nuova accensione di tutte le candele profumate e finestre aperte con conseguente perdita del tepore che la cara stufa a legna aveva prodotto con tanta passione ed impegno.
Ieri sera sono tornata tardi dal lavoro ma dopo cena "ho messo su il riso" per le frittelle , per far si che oggi le avremmo potute mangiare assieme a mia sorella , mamma e mio nipote .
Nonna Marianna , lo faceva sempre il giorno prima della frittura , ed io ricalco le sue tradizioni..
Il termine " mettere su " nasce con lei che improvvisamente si allontanava dal tavolo e con la sua lenta precisione cercava la pentola tonda e panciuta , la riempiva per tre quarti di latte e uno di acqua , e alla nostra domanda "Nonna che cucini ?"
"Non cucino..! Metto su il riso ! Domani è San Giuseppe !"
Quando ero piccola quel giorno si celebrava come un qualsiasi giorno di festa , e nel condominio era molto comune , suonarsi il campanello e scambiarsi ognuno il proprio vassoietto di frittelle appena fatte !


Ho seguito , come ogni anno , alla lettera la ricetta della nonna , ma ho variato la farina ..



Perdonatemi se non elencherò la perfetta grammatura degli ingredienti , ma così come faceva nonna , per fare queste frittelle vado un po' a spanna e ad esperienza usando misure calcolate sul cucchiaio e l'occhio !



INGREDIENTI PER UNA SESSANTINA DI FRITTELLE 

  • riso originario , 250 g
  • latte scremato , un litro
  • baccello di vaniglia , 1
  • zucchero semolato per la cottura , due cucchiai
  • buccia grattugiata di un arancio
  • uova , tre
  • zucchero semolato , 2
  • farina di farro , 2/3 cucchiai
  • lievito vanigliato per dolci , mezza bustina 
  • olio per la frittura , un litro e mezzo

La sera prima della frittura cuoci  il riso nel latte nel quale avrai  messo il baccello di vaniglia e due cucchiai di  zucchero.
Cuoci fino a che il riso avrà assorbito tutto il liquido.Copri e lascia fino al giorno dopo.

PROCEDIMENTO
  • Riprendi il riso cotto della sera prima , mescolalo bene e metti i tuorli delle uova .
  • Amalgama bene , poi aggiungi i due cucchiai di zucchero , la buccia dell'arancia grattugiata , e i cucchiai di farina di farro.
  • Nel frattempo metti a scaldare l'olio in una casseruola a bordi abbastanza alti e prepara due piatti , uno con carta assorbente e l'altro con lo zucchero semolato
  • Monta a neve ben ferma gli albumi , metti il lievito nell'impasto di riso e infine aggiungi le chiare d'uovo montate a neve 
  • Quando l'olio ha raggiunto la temperatura comincia a friggere le frittelle aiutandoti con due cucchiai , prendendo poco impasto e cercando di dare la forma sferica 
  • Mentre friggono le frittelle devono girarsi su se stesse
  • Togli le frittelle dall'olio e passale ad asciugare nella carta assorbente , poi trasferiscile nel piatto con lo zucchero e lasciale rotolare 
  • I tempi sono abbastanza frenetici tra veloce frittura scolatura inzuccheramento... Ma i risultati ti ripagheranno della fatica !


BUON APPETITO E BUONA FESTA DEL PAPA' A TUTTI ..

A te babbo , ovunque tu sia , manchi da far male...


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sabato 16 marzo 2019

VERDURE MISTE IN TEGLIA


Un piccolo problema al braccio quest'anno mi e ci ha costretti ad abbandonare l'idea di coltivare il nostro tanto amato orto.
E per me questo è fonte di dolore , non poter prendere il mio piccolo cesto di vimini e riempirlo con tante verdure dai mille colori..
Le tenere carote arancio , i verdi piselli , le fave dai loro fiori bianchi e petali sottili , i rossi pomodori maturi..
E' altre sì vero che sicuramente i nostri vicini , non ci faranno certo sentire la mancanza di verdure genuine , di quelle che hanno tutte un' altro sapore rispetto a  quelle esposte nei banchi dei supermercati.
Credo anche che , se la primavera non porterà con se piogge abbondanti , avremo scarsità di acqua tanto che sarà opportuno non sprecarne nemmeno una goccia .
Come per ritemprarmi a  volte , dopo aver sceso le scale di casa faccio un giro in quel piccolo appezzamento di terreno e guardo i cavoli sfioriti , due piccoli cardi ancora incartati e due o tre piante di fragole che non ho ben capito che intenzioni abbiano per la prossima stagione .
Un piccolo cavolfiore , miracolo della terra , qualche avanzo di verdura in frigo , una stufa con il forno a legna e la teglia rivestita di carta da forno.
Dimenticatevi poi di averla in cottura , lasciatela a bassa temperatura ed apprezzerete un contorno semplice e buonissimo..




INGREDIENTI PER TRE PERSONE 

  • Cavolfiore , 1 piccolo 
  • carote , tre medie 
  • patate , 2 medie 
  • cipolle rosse ,2 
  • olio extra vergine di oliva 
  • sale , pepe nero
  • origano



PROCEDIMENTO

  • Lava bene tutta la verdura , poi rivesti la teglia con un foglio di carta da forno 
  • Sbuccia anche le patate e le carote con un pelapatate 
  • Conserva anche qualche foglia di cavolfiore 
  • Fai a pezzi le verdure (tranne il cavolfiore ) e mescolale in una ciotola , aggiungi sale , pepe ed origano
  • Disponi in ordine sparso nella teglia poi aggiungi anche il cavolfiore (mescolandolo  avrebbero sofferto le cimette..)
  • Ungi bene con olio e metti a cuocere in forno a calore moderato , 160° per circa un'ora 
  • Testa con una forchetta la morbidezza della carota trascorso il tempo di cottura , e alza il calore lasciando che la verdura si colori un po' in superficie 
  • Servi dopo aver regolato di sale e pepe 


BUON APPETITO ...! e buon fine settimana


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giovedì 14 marzo 2019

PASTA PANCETTA PROVOLA E CIME DI RAPA





Le ruote , la mia pasta tanto amata , che nonna mi serviva una volta alla settimana ,condite  con burro e una bella spolverata di pepe nero appena macinato , con il piccolo macinino in alluminio talmente usato che ormai non aveva più niente della sua forma originale .
Penso alla mia gioia davanti a quel piatto di pasta ... E' già , era sufficiente un piatto di pasta con del burro fresco .
Penso al sacrificio , quello della nonna , e di tutte le donne come lei , costrette a cucirsi un paio di mutande nelle ultime pezze di stoffa di una camicia da notte ormai usurata e  lacera .
 Adesso ci lamentiamo , non siamo più capaci di fare sacrifici , siamo di malumore se la domenica restiamo  a casa , dichiariamo che facciamo una vita inutile se settimanalmente non usciamo a cena fuori ed abbiamo frigo , dispensa , congelatore e cantina pieni di cibo.
Io e la mia amica Carla , proprio oggi ci siamo guardate negli occhi e confidate che , se la salute mi avesse assistito un poco di più , avrei avuto voglia , onore e coraggio di trovarmi tante cose da fare oltre al lavoro di sempre , per portare qualche soldo in più in casa e sentirmi utile , ma soprattutto abbiamo convenuto che migliaia di donne e uomini sono impegnati a fare anche tre lavori pur di sostenere con dignità la propria famiglia .Che gente con le p..e hai concluso ed io ho sorriso di gusto !
C'è stato un tempo che sferruzzavo a maglia e mi pagavano sette mila lire per un maglione , ne consegnavo uno al giorno alla proprietaria del negozio e allo stesso tempo , accudivo un bambino che dormiva nel passeggino posizionato davanti alla mia sedia , ed avendo le mani impegnate gli facevo la ninna nanna con un piede  ,spingendo la carrozzina  avanti e indietro .
Poi cucivo qualche scarpa di pelle e andavo a dormire così esausta che la notte credo non aver riuscito mai neppure a sognare .
La nonna mi preparava le sue ruote , io mi sentivo felice indossando uno dei due maglioni con i quali trascorrevo un inverno.
Il babbo brontolava , non voleva che mi sacrificassi tanto e non capiva perché tanto lavoro.
Alla fine della scuola superiore , gli chiesi come regalo di promozione , un coniglio femmina con una gabbia.
Ricordo ancora i suoi occhi stupiti.
Arrivai ad avere anche quaranta conigli e non avevo neppure venti anni.
Non sto parlando di centinaia di anni fa .
Sto parlando di me della mia giovinezza , delle mie mani che profumavano e ancora adesso lo fanno , di dignità , consunte  ,screpolate , con le dita storte ..
Ma che piacere avere avuto l'onore di essermela sempre cavata..



Io le mie ruote le ho un po' arricchite , ma con poco...
Avanzi di cime di rapa saltate in padella , pancetta e come fare mancare la mia onnipresente provola ..


INGREDIENTI PER DUE PERSONE

  • pasta di semola , formato ruote o quello che preferite , 160 g
  • cime di rapa , 2 cucchiai
  • pancetta , 150 g 
  • provola silana , 100 g
  • formaggio grana grattugiato , un cucchiaio
  • aglio 
  •  sale ,peperoncino
  • olio extra vergine di oliva 

PROCEDIMENTO

  • Dopo averle bollite  ,scola bene le cime di rapa e ripassale in padella con olio ed aglio (questo nel caso tu non abbia come nel mio caso degli avanzi...)
  • Taglia la pancetta in piccoli pezzi , scalda un cucchiaio di olio con uno spicchio di aglio e peperoncino,  aggiungi la pancetta , falla soffriggere qualche minuto durante il quale provvederai alla cottura della pasta 
  • Cuoci le ruote al dente poi scolale e tuffale nell olio con la pancetta , aggiungi le cime di rapa ed amalgama ben il tutto 
  • Metti anche la provola e spolvera di grana 
  • Fai saltare la pasta con il condimento  , poi spegni la fiamma copri la casseruola e lascia riposare qualche minuto 
  • Servi calda 


BUON APPETITO !
                                                   
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