Sono da poco tornata dalla Calabria , e già sogno di nuovo quel mare ..
Lì il mare non è quello chiassoso , rumoroso , di file di ombrelloni attaccati l'uno all'altro che devi stare attenta a muoverti , e , a meno che tu non lo voglia , raramente ci fermiamo in quelle spiagge lunghissime , dove la sabbia ti ustiona i piedi e ti si attacca alla pelle.
Li , dove sei nato , il mare è quello degli Dei , quello che si affaccia sulla Grecia e se ti fermi a pensare e a fissare lo sguardo fermo sull'orizzonte ci sta che scorgi l'isola di Rodi ..
Probabilmente Omero , nel descrivere i suoi paesaggi ha pensato anche a questo.
Lì il mare , non è per noi , il solito tran tran , del sole , bagno doccia , sole , bagno doccia , ma per quanto ci è possibile , maciniamo chilometri e chilometri alla ricerca di posti perduti, o piccoli paesi dimenticati , giacché la Calabria è una , se non la prima , delle regioni con il più alto numero di paesi abbandonati .
Non è raro che mentre camminiamo per i borghi della splendida Scilla , io senta il canto delle sirene di Ulisse ed il vociare dei pescatori alla conquista dell'ennesimo pesce spada .
Così come è usuale che la pelle si impregni di profumi di mirto , finocchietto selvatico ed origano , di cui la terra abbonda .
Il mare poi , è uno spazio sconfinato dove , insieme al colore turchese e cristallino , emerge il grigio degli scogli modellati dal vento , ed il verde della natura , degli alberi che vivono a pochi metri dal mare , così che l'effetto meraviglioso che si viene a creare, è quello di una linea di continuazione ininterrotta tra terra , mare e cielo.
Dopo un tuffo rigenerante ci avventuriamo nell'entroterra , alla ricerca del piccolo paese di Bova , alle porte orientali dell'Aspromonte , facente parte del territorio Reggino.
Bova ha circa 450 abitanti ed è uno dei borghi più belli d'Italia . Mangiamo in un piccolo alimentari appena poco distante dal Comune nella splendida piazzetta , dove una giovane donna con marito e figli piccoli al cospetto , ci prepara dei deliziosi panini che accompagniamo con una birra fresca , il piccante non manca mai , e vista la calura mi rifornisco anche di una bottiglietta di acqua ghiacciata , voglio arrivare in cima al paese , a visitare ciò che resta del castello Normanno.
Nella piazzetta noto una bellissima locomotiva , discretamente conservata e incuriosita , vado a cercare il motivo di questa cosa , un tributo ai Bovesi , gran parte dei quali ha lavorato come ferrovieri.
Mi chiedo come sarà stato possibile sistemare una locomotiva di queste dimensioni in un paese così arroccato ed angusto..ma non ho risposta.
Mi colpiscono i particolari , le viuzze strette ed erte , i cartelli scritti in doppia lingua , perché questo piccolo borgo fa parte della cultura greca di Calabria , con una comunità di circa 13000 abitanti dislocati nelle vaste aree grecaniche , qui quasi tutte le contrade sono caratterizzate da nomi che derivano dal greco.
E resto affascinata ,come spesso accade qui in Calabria dai contrasti di angoli perfettamente curati che si alternano a zone dove sembra essere passata la bomba atomica
Come del resto il contrasto del clima torrido nell'entroterra e l'aria fresca che si respira invece a questa altezza , dove si può dire comincia l'Aspromonte ed arriva comunque la brezza del mare .
Fiori bellissimi adornano questo angolo di Paradiso dove il silenzio è interrotto a tratti solo dal frinire delle cicale.
Finiamo il nostro giro , incontrando un nativo del posto , che da molti anni risiede al Nord , è lui che si occupa dei fiori , che ha ristrutturato la sua casetta e che con lo sguardo triste si affaccia al terrazzo panoramico e si perde nel mare ..
Da qui nei giorni di poca foschia è visibilissimo il Vulcano Etna..e non solo , ma uno spettacolo meraviglioso che ci offre gratuitamente la natura .
Ripartiamo ci aspetta il mare , ed i suoi profumi , quello del timo , del peperoncino appeso ovunque , dei capperi con i loro fiori bianchi che adornano dappertutto i vecchi muri scrostati..
Come non rielaborare con la mente tutto questo mentre preparo la mia caponata di melanzana ..?
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
- melanzane , circa 400 g
- cipolla di Tropea (o rossa ) 1
- olive verdi sotto salamoia
- pomodorini datterini , circa 200 g
- capperi sotto sale , 2 cucchiai
- sedano , se lo gradite , 1 costola
- timo
- finocchietto selvatico
- olio extra vergine di oliva
- peperoncino
- aceto di vino , 3 cucchiai
- zucchero , 1 cucchiaino
- sale
- olio di semi per friggere
PROCEDIMENTO
- Lava le melanzane e asciugale bene , poi tagliale a quadretti più o meno uguali
- Friggi le melanzane in abbondante olio bollente poi lasciale asciugare in una carta assorbente.
- Taglia a fette la cipolla e soffriggila con il sedano a pezzetti in poco olio di oliva per circa 5 minuti .
- Aggiungi i pomodorini tagliati a metà , i capperi lavati , le olive ed il finocchietto selvatico .
- Dopo cinque minuti , aggiungi anche le melanzane
- Fai cuocere lentamente ed insaporisci con sale e peperoncino fresco.
- Dopo che il tutto si è amalgamato ed insaporito , metti anche il timo e cinque minuti prima di togliere dalla cottura , unisci aceto e zucchero .
- Togli dal fuoco la caponata e lascia raffreddare .
Si conserva bene per qualche giorno in frigo , ma anche all'interno di barattolini di vetro ricoperta di olio..
BUON APPETITO !
A presto.., vi abbraccio forte a tutti....Silvia
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