Avrei voluto come sempre pianificare tutto , anche la caduta delle foglie secche dagli alberi che si innalzano orgogliosi e che mostrano fieri i loro rami pressochè nudi davanti al mio sguardo.
Avrei voluto pianificare anche una giornata di nebbia e scorgere dietro a quel lieve vedo non vedo , un raggio di sole che sorridesse.
Invece no , niente si pianifica nemmeno la lievitazione di un pane .
Ritorno con le mani a non impastare , ma a guardare un freddo robot che lo fa per me .
Ma non mi perdo la lenta lievitazione che trasforma un piccolo panetto tondo e liscio , in una grande ,voluminosa e bozzolosa pagnotta .
La guardo , la nutro con il mio sguardo e quasi l'abbraccio quando , con una coperta di cotone la avvolgo dolcemente per non farle sentire freddo , ma faccio anche di più la colloco all'interno del forno affinché durante la notte non prenda nessun colpo d'aria .
Ecco che torno a parlare del pane che spesso , con il suo lento nascere accompagna i miei giorni un po' meno felici.
A breve di nuovo un viaggio per un 'altra speranza , che non perdo , ma che è sempre vivida e tenace .
E la cucina , la mia cucina accompagna attraverso piccoli gesti , tutti i miei pensieri e mi aiuta a distrarmi da quelli più tristi.
Quando sono a casa mi rilasso davanti ad un impasto , poi mi siedo nel divano cercando di ascoltare il mio corpo e tutto ciò che ha da dirmi.
Ci litigo spesso , non andiamo molto d'accordo .
Del resto abbiamo vedute diverse .
Lui che richiede calma e riposo , io che sarei un terremoto vivente .
E questa contraddizione di idee crea sempre , come in un lento divenire , un compromesso ..A volte vinco , a volte perdo .
Ma se anche perdo e mi perdo , la mia cucina non accusa niente.
In Calabria avevamo acquistato della farina , le farine antiche ..Verna , Senatore Cappelli..
Racchiuse in una busta di carta bianca di altri tempi , le ho conservate gelosamente come reliquie rare.
Ed oggi il mio , il nostro pane con farina Verna coltivata direttamente in Calabria , cosa che mi sorprese molto quando mi fu detto , ha arricchito la nostra casa di un profumo che mi coccola , e mi porta lontano..
Ai giorni antichi , ad un forno costruito in mattoni , ad una pala di legno , una vecchia asse consunta dove in fila sostavano , in attesa di essere infornate tante pagnotte , ad una bambina paffutella dalle guance rosse ed i cappelli corvini , che all'interno di quelle pagnotte infilava tanti piccoli bastoncini di legno..alle urla della nonna quando tagliando il pane rinveniva i miei segreti...
INGREDIENTI
- farina tipo Verna , 500 g
- farina tipo Manitoba , 100 g
- acqua , 350 g circa
- lievito di birra 20 g
- olio di oliva 30 g
- zucchero , 1 cucchiaio
- sale 1 pizzico
PROCEDIMENTO (La sera prima della cottura)
- Mescola le due farine , la Manitoba servirà per dare un po' di forza alla lievitazione
- Sciogli il lievito nell'acqua assieme al cucchiaio di zucchero , poi aggiungi l'olio e mescola bene
- Incorpora a questo punto , un terzo della farina e lavora con la planetaria o altro robot
- Ora aggiungi il sale e tutta la restante farina
- Lavora per qualche minuto poi fai riposare per circa mezzora
- Trascorso il tempo stabilito , prendi l'impasto posalo su un tagliere e cerca di stenderlo con le mani formando un rettangolo che chiuderai a libro sovrapponendo la parte destra sopra la sinistra , copri con un tovagliolo e lascia riposare
- Riprendi l'impasto e mettilo a lievitare tutta la notte sopra una teglia ricoperta di carta da forno
- Il mattino seguente riprendi l'impasto e modellalo a forma di pagnotta o filone come preferisci
- Lascia lievitare ancora un paio d'ore il pane
- Accendi il forno e scaldalo alla massima temperatura
- Inforna il pane e cuoci per almeno venti minuti al massimo
- Abbassa il forno a 180° e continua la cottura per un'altra mezzora
- Sforna e metti a raffreddare sopra una griglia
BUON APPETITO !
E come sempre vi sono immensamente grata !
Silvia
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