Ed è in concomitanza alla raccolta delle olive che scatta in me la voglia di accostarmi ancora di più alla natura .
Sarà che amo la terra , le giornate all'aperto , le chiacchiere tra gli olivi , i pranzi attorno al tavolo lungo della mamma che prepara pranzi da cerimonia ..(quando invece , dovremmo mangiare direttamente nel campo ).
Lo abbiamo fatto lo scorso anno , pane , salumi , formaggi ,vino, cantucci e vinsanto .
Seduti nelle pietre ammassate lungo i pendii dei campi , i teli stesi al sole ad aspettare che avessimo finito di pranzare ed i sacchetti adibiti al trasporto della spazzatura di tutti i colori .
Mi dispiace non poter essere più collaborativa come vorrei , ma soltanto il contatto con la natura mi ritempra e mi rifornisce le giuste energie per affrontare un' altra settimana .
L'oro verde scendeva lento stasera , tra il rumore di tramogge e presse di alluminio .
Tante le persone , con il raccolto della giornata , al frantoio , e noi tutti insieme a controllare tutto il percorso dell'oliva .
Da piccolo frutto a goccia preziosa .
Ho ricordato le fredde serate nel vecchio frantoio dove il babbo portava le olive.
Una piccola stufa a legna nella stanza accanto odorante di olio , serviva oltre che a scaldare l'ambiente ad arrostire di continuo le fette di pane .
A qualsiasi ora ci fossimo recati con il babbo , c'erano sempre persone con il loro piatto rigorosamente non di plastica , e le fette di pane croccanti con olio nuovo aglio e sale .Il bicchiere colmo di vino rosso , e la caffetteria sul piano della stufa.
C'erano convivialità e familiarità.
La raccolta avveniva più tardi rispetto ad ora tanto che spesso l'olio veniva prodotto fino a dopo Natale .
Il babbo , portava sempre panettone , pandoro e pacco di caffè.
Qualche volta veniva cotta anche carne , salsicce , bistecche ,mentre la polpa delle olive messa su appositi stoini rotondi , stivati in una specie di torchio , stava per ore pressata con dei giri di vite da uomini "buffi" e grandi lavoratori ai quali i pantaloni stavano in piedi per inerzia da quanto erano intrisi di grasso.
Enormi montagne di sansa sostavano fuori , appoggiate alle mura del frantoio. Spesso incrementavano il fuoco nella stufa e venivano usate al posto della legna ..Puntualmente dopo una giornata o un pomeriggio trascorso al frantoio , mi ammalavo di tonsillite . Entusiasta di tutto quello che vedevo , non facevo che correre tra fuori e dentro , con uno sbalzo termico indescrivibile e senza chiaramente aver cura di indossare o togliere il cappotto !
Anche l'olio sembrava avere un altro sapore .
Ho trovato delle patate dolci , quelle americane , insieme ai carciofi credo siano le cose , dopo la bruschetta , con le quali gustare l'olio novello in maniera eccellente .
Ho provato questa teglia aggiungendo del buon pecorino toscano..
INGREDIENTI PER UNA TEGLIA DA 20 CM
- carciofi , 3
- patate dolci 3
- pecorino toscano 150 g
- sale , pepe , timo
- olio extravergine di oliva novello
PROCEDIMENTO
- Lessa i carciofi dopo aver tolto le foglie esterne ed averli fatti a pezzetti più o meno uguali
- In un altra casseruola lessa le patate dopo averle lavate bene , ma senza aver tolto la buccia
- Lascia entrambe le verdure "al dente " e falle asciugare bene
- Prendi una teglia e rivestila con carta da forno
- Comincia a tagliare le patate a fettine e a rivestire la teglia partendo con le patate dall'esterno verso l'interno
- Alterna le verdure e ogni tanto metti il formaggio a pezzetti e grattugiato .
- Aggiusta di sale , pepe nero e timo
- Ungi bene il tutto con dell'olio nuovo ed inforna a 180° per una mezzora circa almeno fino a quando il formaggio sarà gratinato
- Sforna e servi caldo con del pane arrostito cosparso di olio
BUON APPETITO !
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