giovedì 4 aprile 2019

ROVEJA E POMODORINI



 Certamente non pensavano di scrivere una storia importante della nostra gastronomia, Silvana Crespi De Carolis e Geltrude Moretti. Siamo nel 1998 e il paese è Civita di Cascia (Perugia). Una minuscola frazione a 1300 metri d’altitudine, semidistrutta e spopolata dopo il terremoto del 1979, ma ancora piena di giovani e di voglia di fare. Le due donne devono semplicemente mettere in ordine una cantina. E, tra scaffali impolverati e vecchi attrezzi, cosa ti trovano? Un barattolo pieno di piccoli piselli rossi, verdi, marroni e neri appartenuti al suocero scomparso. Sul barattolo, una scritta a matita mezza cancellata: “roveggia”. Quando li vede, nonna Lucia esclama: “Questa è la roveja, è tanto buona ma ti spezza la schiena!” Fu così che iniziò la riscoperta di questo legume, un tempo coltivato su tutta la fascia appenninica centraledall’Altopiano di Colfiorito fino al Gran Sasso passando per Cascia e Castelluccio. E che, con il suo gusto e le sue proprietà nutritive, oggi ha tutte le carte in regola per sfondare nei gusti degli Italiani.(Tratto fedelmente da una copia del mensile "La Cucina Italiana".
Roveja è anche un legame forte per me , perché certi legami che instauro con le persone oltre che al cuore  ,si allargano a territorio , paesi , costumi e per ultimo ma chiaramente non per importanza , per le sue tradizioni culinarie .
Così , quando la mia Stellina mi ha fatto dono di un cesto superlativo di prelibatezze Norcine , nascosto dietro ad un cece , ed un pistillo di zafferano ho scoperto questo antico pisello selvatico.
Sto riscoprendo l'arte del mangiare bene , intesa come una cucina medicamentosa : da tempo mi informo , leggo , non ignoro l'importanza che l'alimentazione può avere sulla nostra salute per curare , ma ancor prima prevenire certe patologie più o meno gravi del nostro organismo ,così duramente messo a prova da fattori esterni e stress.
E mi fermo qui , perché non sono un medico.
Quando te ne ho parlato , mi hai guardato sorridendo , dicendomi..
"Allora dirai addio al tuo blog ..?"
No che non lo farò, ma cercherò di condividere con voi anche altre cose oltre la solita torta , che come sempre riscuote un enorme successo ma che prevedo sarà un'eccezione alla regola e quantomeno cucinata in maniera più salutare possibile .  A costo di essere impopolare vi parlerò ogni volta di nuove scoperte legate alle ricette , anche se una volta ogni tanto non mancheranno cibi ghiotti e tentatori..del resto siamo umani no?
Roveja è quindi un legume , detto anche pisello selvatico , "antico" ,con  colori che spaziano dal rosa chiaro ad un marrone scuro , verde  grigio e viola.
Ricco di proteine , ma anche carboidrati , sostituisce degnamente una porzione di carne , che non demonizzo , ma della quale dovremmo certamente tutti  fare uso più sporadico.
Ingrediente ideale per zuppe e minestre,  base anche per ottimo paté per crostini o addirittura polente e vellutate cremose dal sapore simile a quello del baccello di fava .
E non meno importante , coltivato e risorsa di una zona che economicamente sta cercando di rinascere dopo il terribile ultimo terremoto.Quindi adibito a farci del bene se lo mangiamo e fare del bene a chi lo produce ..


Mi scuso per le foto , ma avendo subito un intervento al braccio mi arrangio come posso..

INGREDIENTI PER 6/8 PERSONE

  • Roveja secca , 500 g
  • carota ,1
  • aglio , 3/4 spicchi
  • pomodorini , una decina 
  • olio extra vergine di oliva 
  • timo fresco
  • sale 
  • peperoncino
  • acqua circa 1 lit

PROCEDIMENTO

  • Metti in ammollo per almeno dodici ore la roveja , dopo aver controllato visivamente lo stato integro del legume ed averla passata sotto l'acqua corrente 
  • Sbuccia la carota  e gli spicchi di aglio, tritali finemente e lasciali andare in poco olio e peperoncino
  • Quando saranno dorati , aggiungi il legume scolato dall'acqua di ammollo e lascia insaporire aggiungendo un pizzico di sale 
  • Intanto porta a bollore l'acqua salata e quando è pronta ricopri con essa la roveja  utilizzandola tutta, aggiungi i pomodorini tagliati a metà
  • Copri la pentola , abbassa la fiamma e lascia cuocere lentamente per almeno un 'ora
  • Ogni tanto controlla la pentola e nel caso i legumi si dovessero asciugare troppo aggiungi qualche mestolo di acqua calda 
  • Sistema di sale e assapora con del buon pane integrale , un filo di olio a crudo e qualche foglia di timo fresco !
  •  BUON APPETITO !

PS..Nel  caso ve ne resti un po', utilizzatela come vellutata passandola al mixer con aggiunta i cipolla , o eliminando completamente il liquido di cottura , passatela sempre al mixer e con il composto cremoso farcite delle tartine o semplicemente spalmate delle  buone bruschette calde !

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