Maggio è il mese che più di tutti mi ricorda i nonni , fatta eccezione chiaramente per le giornate in cui ricorrono le feste ricordate .
In particolare nonno Umberto , con il quale come ormai avrete capito , trascorrevo gran parte delle giornate estive , giacche invece che attratta da faccende casalinghe , amavo il suo orto al quale si approcciava con cura e dedizione .
Ed era con l'inizio di questo mese , che il nonno si affaccendava a mettere a dimora nella terra riscaldata dal primo vero sole primaverile , i pomodori succosi , i cetrioli , le zucchine lunghe , quelle tonde che la nonna avrebbe riempito di buona carne trita , il profumato basilico da pesto e le cipolle per le panzanelle estive .
Quando l'afa dei primi giorni estivi ci vedeva stremati , le verdure del nonno erano uno dei tanti toccasana che avevamo per salvarci .
La nonna preparava la panzanella già di primo mattino dopo che il nonno aveva fatto la spesa nel suo negozio personale a km zero e tutto biologico, e una volta pronta la copriva con un panno di cotone lindo e spesso , poi la sistemava nella parte bassa del frigo accanto alla frutta .
Condiva con sale , pepe nero ed aceto , per un primo passaggio che serviva ad insaporirla , concludeva poi l'opera cinque minuti prima di portarla in tavola , bagnandola bene con il nostro buon olio.
Ricordo tante cene fatte così , con il sapore acre di cipolla che mi rimaneva addosso per due giorni e che impregnava anche la camera che ospitava me con mia sorella ed i nonni..
E poi c'era la raccolta di fave e piselli .
Non era Primo maggio solo per la ricorrenza che celebravamo , festa dei lavoratori , ma perché finalmente si mettevano in tavola le prime fave dell'orto !
Babbo affettava la spalla , e facevamo tutta una celebrazione come un rito simil pagano per la famosa "avviatura".(Avviatura dalle mie parti significa cominciare a tagliare un salume integro..)
Quante belle cose ci siamo persi in questi anni , e quante ne abbiamo guadagnate ..Voglio evitare di fare bilanci perché la vita è un vivere guardando con ottimismo al presente con un piccolo passo dentro al futuro senza rinnegare e dimenticare il passato !
Se le fave fresche avanzavano , nonna le stufava nel vecchio tegame di coccio, rigorosamente il due maggio .
L'odore si sentiva fino all'orto , ed il nonno si rimpettiva guardandomi ,soddisfatto ed orgoglioso del suo lavoro, ed io guardandolo d'altro canto mi sentivo fiera di lui e di avere un nonno così.
Quest'anno per problemi di salute , non ho potuto coltivare ortaggi , il braccio non è al massimo e tu sei lontano e talmente stanco al tuo rientro che non ti avrei mai chiesto aiuto, non possiamo godere delle nostre bontà.
Cerco prodotti biologici , possibilmente coltivati nella zona , ma ad esser sinceri nessuno ha il sapore che ho negli anfratti della zona del cervello delegata al gusto..
INGREDIENTI PER TRE PERSONE
- Fave da sgusciare , circa 1 kg
- pancetta tagliata in un' unica fetta , 100 g
- cipolla bianca , 1
- salsa di pomodoro , 500 g circa
- sale
- pepe nero
- olio extra vergine di oliva
PROCEDIMENTO
- Metti a bollire mezzo litro di acqua circa salata con metà della cipolla sbucciata ed affettata
- Con l'altra metà della cipolla , tagliata finemente prepara un soffritto al quale aggiungerai sale e pepe nero
- Quando la cipolla sarà trasparente aggiungi la pancetta tagliata a dadini e lascia cuocere fino a che non sarà bella croccante
- A questo punto aggiungi le fave fresche e falle soffriggere per dieci , quindici minuti avendo cura di rimestare di continuo.
- Bagna con un cucchiaio di acqua salata bollita e poi versa la salsa di pomodoro
- Lascia insaporire e copri tutto con l'acqua fatta scaldare e salata
- Fai cuocere molto lentamente per circa un'ora dopodiché controlla che la salsa si sia addensata e regola di sale e pepe
- Porta in tavola con del buon pane tostato.
BUON APPETITO E BUON PRIMO MAGGIO !
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