martedì 16 gennaio 2018

CROSTATA RIPIENA



Fuori piove , al di là dei vetri guardo la campagna di un verde brillante , e già immagino i campi resi di un colore marrone scuro dalla pioggia cadente , contrastare nel primo giorno di sole , il tenue verde del grano che comincia a fare capolino timidamente .
La stagione ormai è così , e , se ieri andando al lavoro ho costeggiato un fiume inesistente perché tutto ghiacciato da una temperatura sotto zero, oggi l'acqua scorre , seppure pochissima , come nei primi giorni di primavera , quando il sole comincia a sciogliere le scorte di neve nelle alture.
Le spinaci sono già nate , e sto aspettando che facciano la loro comparsa gli altri protagonisti  del nostro primo  orto fatto insieme , tu che zappi io che semino , perfetta collaborazione !
Si perché da quest'anno vogliamo provare anche questa esperienza , riuscire a coltivare quanto meno lo stretto necessario per noi .
Così abbiamo seminato fave , piselli , ceci , aglio e per l'appunto spinaci , che il proprietario della serra aveva scommesso , non sarebbero mai nate ..ho vinto , perché sono le prime che hanno sfidato il freddo del terreno.
E poi sono arrivati , il melo , il susino ed il nocciolo.
Abbiamo tanti progetti , chissà...
La voglia è quella di produrre sempre di più prodotti dei quali possiamo essere sicuri , ed è un po' la nostra sfida di un  ritorno al passato.

Ho sempre predicato quanto sia importante mangiare bene , e vorrei vivere con la coerenza che mi ha spesso contraddistinto.
Così come nella cucina del riciclo che stavolta , si è avvalsa di fondi di barattoli , come li chiamo che stazionavano da un bel po' nello sportello del frigo , in attesa che qualcuno prendesse coscienza che andavano consumati.
Una crostata ripiena , così l'ho chiamata , nata in una bellissima domenica , che non posso descrivere , ma che ho nel cuore ..non amo fare mostra di altre virtù , se non quelle , molto ristrette e semplicissime , della mia arte culinaria..
Avete della marmellata di castagne ? , Un po' di latte condensato e sicuramente della crema di nocciole ?




INGREDIENTI PER UNA CROSTATA DI 18 CM DI DIAMETRO

  • pasta frolla secondo ricetta sul blog , non necessariamente integrale ( pasta frolla )
  • marmellata di castagne 3 cucchiai da minestra 
  • crema di nocciole , 3 cucchiai
  • latte condensato , circa mezzo tubetto
  • zucchero a velo
Preparate la pasta frolla secondo la ricetta , dividetela in due parti uguali e mettetela in frigo a riposare almeno per un 'ora circa .
Trascorso il tempo , riprendete i panetti di frolla  .
Stendete il primo e mettetelo sopra la teglia che avrete rivestito con carta da forno, lasciando i bordi alti quanto la teglia.
A questo punto andate a riempire la crostata con le creme partendo dalla marmellata di castagne , poi la crema di nocciole .


Completate quindi con uno strato di latte condensato.




Stendete l'altra metà della frolla e posizionatela sopra il ripieno , cercando di chiudere bene i bordi .
Ritagliate qualche piccola figura , io ho scelto le mie stelle..
Aggiustate bene il tutto e sistemate in forno caldo a 180° per circa una mezz'ora.



Togliete la crostata dal forno e lasciate raffreddare , quindi spolveratela con dello zucchero a velo.



Di per se , non è molto leggera ma una fettina lasciata per essere gustata appena svegli ricarica di energie per affrontare le lunghe giornate che ci vedono impegnati in diverse battaglie .
La cremosità del latte condensato , fa in modo poi di non fare indurire la crema di nocciole in cottura perciò anche dopo un giorno o due la crostata al suo interno si presenta ancora cremosissima..



BUON APPETITO ...





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sabato 13 gennaio 2018

LASAGNE CON ZUCCA E SPECK



Penso alla vita , alla fatica di vivere , alle lotte contro il tempo , contro le insidie , le persone , il destino.
Penso che abbiamo tutti il diritto ed il dovere di essere felici , di accettare , di perdonare o quanto meno non giudicare .
Mentre penso ho in mente un angelo della mia vita , che più volte ho citato in questo blog , che alla fine non è , almeno per ciò che mi riguarda un semplice ricettario culinario , ma un diario di vita , un confidente stretto , se fossimo ai tempi della mia infanzia , forse un diario segreto ..anche se chiaramente segreto non lo è ..
Nada mi capisce da un semplice messaggio , e sa che alle dieci di sera se rispondo in un certo modo , deve chiamarmi e lo fa per ricaricarmi e darmi conforto .
Nada è l'aiuto per la mia rinascita fisica ma molto più spesso di quella dell'anima . Nel suo studio ho avuto modo di crescere , di piangere  ,di ridere , di condividere , di conoscere, e amare le persone che come me soffrono di qualche disagio , spesso fisico ma non solo.
Ci si accosta a lei perchè è un'anima che accoglie , non  lavora per mero interesse economico , lei si da tutta , ed investe la sua vita per migliorare quella altrui.
Miriam è una paziente meravigliosa , due occhi grandi e bellissimi , una voce flebile di una guerriera immensa .
La vita le sta facendo fare una lotta  molto più grande di lei ,una battaglia che vincerà , ed è per questo che non  la chiamo guerra .
La immagino con dei capelli lunghi e biondi , la incrocio nello studio tre o quattro volte poi finalmente ci presentiamo da sole , cinque minuti , forse dieci , mi bastano per capire quanto amore provo per questa signorina.
Lo stesso che mi prende quando un bambino si avvicina alla mia cassa , lo stesso che ..non esiste un paragone perchè l'amore è amore e non si sceglie a chi darlo e a chi no.Lo senti dentro ,nasce da solo ,spontaneo e non lo combatto ne lo contrario .
Vogliamo portarla a cena fuori cono noi , ma il giorno dopo è impegnata nel suo studio personale , stanzetta riservata al Meyer , dove effettua la sua dose di veleno per guarire definitivamente e sconfiggere il brutto orso grande che le ha dato piccoli e grandi morsetti ovunque .
In un lungo sabato di dieci ore di lavoro , quando senti solo la voglia di strisciare con le ossa rotte , mi arriva la foto di lei e Nada  distese nel lettino ,un messaggio vocale un dono meraviglioso di Nada  , con la voce di Miriam che mi manda un saluto..ciao Silvia...
Prendo un Moment mi guardo allo specchio dei freddi bagni di uno spogliatoio  , raddrizzo le spalle , rimetto a posto il cuore ed i suoi cocci , una breve telefonata a te amore mio , che lavori come me e riparto in cassa .
Mi sento per l'ennesima volta una privilegiata , nella mia vita ho troppe belle persone e adesso c'è entrata anche lei , Miriam ed il suo dolore , la sua vita sconquassata , l'amore di Nada e Daniele , Luca e Samuele che per lei sono la seconda famiglia , un segnalibro , lo tengo a portata di mano ..
E ' scritto con le sue fragili manine , il regalo più bello di questo Natale ..
"Mai abbandonare la speranza.Si perde quando si rinuncia , quando non si crede più nei propri sogni"
Io ne ho tanti Miriam come ce li hai tu , tu che combatti , tu che insegni , io che ti prometto che la mangeremo quella pizza noi tre , e rideremo a crepapelle ..
Perchè conosci la mia storia , e forse hai capito che ho più bisogno di te e di Nada nella mia vita che di tanta altra gente insulsa impegnata a lottare per una poltrona in più.
E come sempre ho bisogno di colore , quello giallo del sole , di una zucca che ancora reperisco nei negozi , voglio approfittare delle sue proprietà, voglio fare una lasagna e dedicarla a te piccola grande guerriera ...


INGREDIENTI PER 4 PERSONE 

  • zucca gialla , 300 g circa 
  • besciamella , 500 ml
  • 8/10 sfoglie per lasagne all'uovo fresche 
  • speck , 100 g
  • parmigiano grattugiato , 100 g
  • burro , qualche fiocchetto
  • brodo , 1 bicchiere
  • cipolla , 1
  • olio extra vergine di oliva 
  • sale , pepe,noce moscata 



Sbucciate la zucca e fatela a fettine sottili .
Lavate e sbucciate anche la cipolla , mettetela in una casseruola a soffriggere e quando sarà dorata , aggiungete la zucca a fettine .
Fate cuocere cinque minuti e poi coprite con il brodo (vegetale o di carne vanno bene entrambi ).
Coprite con un coperchio , abbassate la fiamma e fate cuocere per almeno una mezz'ora .
Nel frattempo preparate la besciamella secondo la ricetta sul blog.(besciamella).


Lessate la sfoglia per lasagna cinque minuti in abbondante acqua salata alla quale avrete aggiunto un cucchiaio di olio per evitare che la pasta si appiccichi .
.Quando saranno trascorsi i trenta minuti , spegnete la zucca e passatela al mixer aggiungendo una noce di burro e una spolverata di noce moscata, sale e pepe .
A questo punto procedete alla preparazione della lasagna alla zucca .
Bagnate il fondo di una teglia con la salsa besciamella , fate uno strato con la pasta quindi mettete la purea di zucca , parmigiano e di nuovo besciamella .
Continuate per altri tre strati.


Fate a listarelle sottili lo speck e soffriggetelo due minuti in olio poi , distribuitelo nella superficie della lasagna .
Spolverate ancora con formaggio ed infornate a 200° in forno caldo ventilato per almeno trenta minuti.

Controllate che la superficie formi una crosticina croccante.



Togliete la lasagna e lasciatela raffreddare cinque minuti prima di servire ..

BUON APPETITO 





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giovedì 11 gennaio 2018

TORTINI DI POLENTA CON SALVIA E SPECK



   Stasera l'aria è molto cambiata .
Quando piove per due o tre giorni , mi viene sempre in mente il libro di Gabriel Garcia Marquez , Cent'anni di solitudine .
Uno dei primi autori che mi hanno insegnato ad amare Cuba , che tanti anni fa visitai ..
  Penso ad una delle frasi più belle rientrando a casa , con la pioggia che scende imperterrita e ha di nuovo formato delle buche gigantesche in una delle poche strade rimaste ormai sterrate , quella che conduce a casa .

    “Per più di dieci giorni, non rividero il sole. La terra diventò molle e umida, come cenere vulcanica, e la vegetazione fu sempre più insidiosa e si fecero sempre più lontani i trilli degli uccelli e lo schiamazzo delle scimmie, e il mondo diventò triste per sempre. 

La terra è diventata davvero molle ed umida , ma stasera avevo il cuore gonfio di orgoglio , e non sono riuscita neppure ad evitare le buche più grosse .
Inconsapevolmente alla cassa una signora giovane , molto educata ,mi dice di lavorare in un istituto di credito ,che conosco bene , e le chiedo , se avesse mai conosciuto   mio zio che lavorava in quell'istituo.
Le dico il nome e mi suggerisce immediatamente il cognome dicendomi che era stato il suo primo direttore .
Mi racconta che , essendo lei di una zona del sud ,abitava da sola per lavoro in Toscana , e lui che la chiamava "cittina"per la sua evidente giovinezza , si preoccupò di chiamare l'ufficio del personale , pregando di dare delle ferie alla signora alla quale erano state negate .
Fece leva sulla sua capacità verbale ed umana , perché  non sopportava che la ragazza a quel tempo dovesse trascorrere   le vacanze in una casa da sola lontana dai parenti al sud ..
Sii fiera di essere nipote di questa meravigliosa persona che , se rammentata a chiunque riesce solo a destare ricordi meravigliosi .
Queste sono le cose che mi danno tanta forza di vivere , per me che l' ho amato come un padre e forse , anzi  ,sicuramente l'ho vissuto molto di più , tutto si riduce a pensare che persone come lui non esistono più davvero e che probabilmente sarebbe morto dentro se fosse vissuto adesso in questo mondo di persone false , arriviste , irrispettose , minacciose e vendicative.Per lui esisteva ed aveva importanza la persona , non il soldo.
La serenità di chi lavorava per lui e l'umanità con cui tutti me ne parlano mi sta dando la risposta alla mia domanda del perché mi senta davvero troppo diversa dagli altri..
Arrivano tante risposte proprio quando non le aspetti più e l'anello attorno al satellite ricomincia piano piano a girare nel senso specifico per cui è stato creato ..
In inverno e nono solo a me piace la polenta ..si sa , e questi muffin salati che ho trovato in una rivista di cucina che amo molto sono davvero meravigliosi .
Provateli , facili e versatili ..
                    
                               INGREDIENTI PER UNA TEGLIA DI MUFFIN

  • farina bianca , 130 g
  • farina gialla , 165 g
  • lievito per torte salate , mezza bustina 
  • uovo , 1 intero
  • latte , ml 250
  • cipolle fresche di Tropea , 2 piccole
  • speck affumicato , circa 200 g
  • salvia , una decina di foglie 
  • grana padano grattugiato , 2 cucchiai
  • olio , sale pepe nero



Preparate la carta da forno , bagnandola e strizzandola bene , quindi posizionatela negli incavi della teglia apposita per muffin .
Lavate le cipolle e tritale con un coltello in fette sottilissime , pulite anche la salvia tritandola e lasciando qualche piccola foglia da parte .
Scaldate l'olio , e mettete le cipolle a soffriggere poi trascorsi cinque minuti , aggiungete la salvia tritata e lo speck anch'esso tritato.
Lasciate cuocere per qualche minuto , poi togliete dal fuoco.
Intanto in una ciotola capiente mettete entrambe le farine assieme al lievito poi aggiungete sale e pepe.
Aggiungete il latte leggermente intiepidito , l'uovo e un cucchiaio di olio .
Mescolate bene con un cucchiaio di legno , poi aggiungete il formaggio grattugiato , e il trito di cipolla , speck, e salvia .

Amalgamate il tutto e mettete nella teglia dova avete predisposto la carta da forno .
Aggiungete le piccole foglioline di salvia ed infornate per circa 15 minuti a 180°.
S e dovessero risultare troppo asciutti bagnate i muffin con un po' di latte ..
Servite caldi ma se avanzano saranno buonissimi anche da freddi !


BUON APPETITO




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martedì 9 gennaio 2018

ARISTA FARCITA



In onda..si sono in onda come un artista con delle cuffie enormi ospite in una piccola radio di un piccolo paese sperduto al di là dei monti.
Sento il vento che soffia , percepisco i respiri di chi mi passa accanto , e mi innamoro ancora una volta di colori  e della  vita.
Indosso gli occhiali scuri quelli che accompagnano i miei giorni assolati d'estate , stavolta dovranno fare da scudo ad un vento sferzante che non è proprio di quelli che accarezza la pelle , ma di quelli che in qualche modo te la insulta , quasi schiaffeggia .
In casa oggi aleggia la tua presenza babbo , dopo che stamani un cliente casualmente ha scoperto che sono tua figlia ed era un tuo grande amico .
Hai il suo stesso carattere , i suoi occhi e la sua "ruffianaggine" ..Capace di vendermi un trattore nell'arco di un minuto mentre assaporavamo il tiepido sole seduti sopra ad un muretto del paese .
I ragazzi del muretto , per un periodo vi chiamavo così ironicamente .
Io non vendo babbo , ma metto il tuo stesso amore in ogni cosa che faccio e per l'ennesima volta ti sono grata , per avermi insegnato a non essere come gran parte del mondo .
Non ho la tua diplomazia , e vorrei anche urlare in certi contesti che ho un cervello pensante e che capisco bene tante cose ...ma non posso , per il momento .
Però lentamente il mondo gira , la vita senza te sembrava aver perso colore .
Adesso ho trovato occhi da incrociare quando non ho voglia di parole ..li ho trovati e ho trovato anche un abbraccio senza bisogno di chiederlo , ed è in quell'abbraccio che il grigio si dissolve .
E alle volte alzo gli occhi verso un cielo terso ma carico di segnali che un giorno dicesti mi avresti mandato per continuare a parlarmi..
Mamma mi fa notare spesso che abbiamo anche gli stessi gusti , non lo ricordavo così precisamente come lei, ma ricordo di una parte del maiale , quella che il resto del mondo chiama lonza , e che noi toscani "arista" ,e ci piaceva molto .
Arrosto con tanto finocchio ed aglio, poi con il coltello del prosciutto , come dicevi tu , ti deliziavi ad affettarla come fosse un velo , io sono meno brava di te , ma qualcuno ha preso il tuo posto anche in questo .
Stasera ho giocato con i colori delle arance..




INGREDIENTI PER  TRE PERSONE

  • arista di maiale , o lonza disossata , circa 600g
  • arance biologiche , 2
  • rosmarino ,salvia
  • sale , pepe nero 
  • qualche bacca di pepe rosa 
  • aglio , 2 spicchi
  • finocchio in polvere , 1 cucchiaio
  • olio extra vergine di oliva 
  • burro una noce 




Lavate la lonza di maiale , ed asciugatela bene.
Fate lo stesso anche con le due arance .
Prendete la prima arancia e tagliatela a fettine abbastanza sottili , poi fatelo anche con l'altra .
Intanto sistemate l'arista sopra d un tagliere e cominciate a fare dei tagli come se la doveste affettare , fermandovi però circa a metà.
Inserite dentro ciascun taglio , la fetta di arancia e le erbe aromatiche .Lasciate qualche fetta di arancia che userete più tardi .

Cospargete con aglio tritato molto finemente , finocchio in polvere , sale pepe e bacche di pepe rosa .




Irrorate con olio dopo aver messo  la carne sopra una teglia rivestita con carta da forno.
Sistemate le fette di arancia rimaste , a contatto con la carne , poi mettete in forno preriscaldato a 170° per un'ora circa .
A metà cottura , bagnate con il succo che ha prodotto e posizionate al centro della parte superiore la noce di burro .
Alzate per un quarto d'ora circa la temperatura portandola sui 190° per dare modo alla carne di formare la crosticina esterna .




Togliete dal forno , lasciate raffreddare leggermente la carne per poterla tagliare meglio e assaporate aggiungendo con un cucchiaio il sughetto venutosi a formare durante la cottura .

BUON APPETITO !!

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