domenica 4 novembre 2018

PANNA COTTA AL CIOCCOLATO E NOCCIOLE



Fuori diluvia , dopo una giornata trascorsa nell'incertezza continua se tendere il telo per la raccolta delle olive o toglierlo del tutto.
Dieci timide gocce di pioggia , di corsa tutti giù dalle scale di legno rese scivolose dall'acqua , cappucci in testa e poi di nuovo un raggio di sole .
Nemmeno il cielo sopra Gargonza , la torre che sovrasta imponente il colle davanti alla mia piccola terrazza , sa più dirmi , come una volta , se minaccia pioggia o no.
Eh si perché qualche anno fa , bastava guardare semplicemente quel piccolo pezzetto di cielo ed eravamo in grado di fare pronostici migliori del meteo attuale.
Se in quel punto era grigio o nero , sicuramente dovevamo preparare gli ombrelli , se era chiaro potevamo scommettere che il sole sarebbe continuato a splendere .
Le olive sono cadute in quantità ingenti nei giorni scorsi , quando acqua e vento l'hanno fatta da padroni.
Ma nonostante questo prevediamo un bellissimo raccolto e noi fremiamo per mangiare la prima bruschetta con il nostro olio nuovo .
Sarà pizzichino ? Avrà quell'inconfondibile aroma che arricchisce ogni piatto ? Verde intenso?
Per noi è vita anche questa e anzi , trascorrere intere giornate nei campi tutti insieme è un po' come tornare bambina , anche se a quei tempi il freddo mi intorpidiva mani e piedi e facevo fatica ad essere serena .
Ma il convivio , così come lo intendo io , allargando il temine e non associandolo solo a quello di banchetto , a me è forse una delle cose che piace di più .
Come quando mi ritrovo con gli amici di sempre , o magari ad una cena assieme agli amici del mio "figlioccio" Francesco .


..e lui mi chiede di mostrare qualcosa alle sue amiche ospiti e nasce chissà perché uno dei migliori tiramisù..



Ed insieme a Kim , eccellente chef , natural foods e ayurveda lifestyle consultant , proviamo a trasmetterci amore e passione per la nostra cucina ..


La cucina , così diventa il mio regno , il mio luogo ideale dove tutto ha inizio , ma soprattutto la mia pace e serenità.
Non succede da molto , sicuramente da quando ci sei , e mi apprezzi , mi stimoli , mi inciti ad iscrivermi ad un corso all'Accademia del Gusto e sei capace di stare tre ore ad aspettarmi fuori in auto , e ti basta vedermi felice.
La cucina e l'amore ..di pari passo se si capiscono bene !Un  grande aiuto  questa  passione anche per esempio  nel riciclare qualsiasi cosa , come ho fatto con questa panna fresca troppo vicina alla scadenza..e ne è uscito un dessert meraviglioso !



INGREDIENTI PER DUE STAMPI DA MINI PLUMCAKE

  • panna fresca 500 ml
  • zucchero semolato 100 g
  • tavoletta cioccolato alle nocciole , 100 g (più 50 per il decoro)
  • gelatina in fogli , 8 g
  • granella di nocciole
  • latte due cucchiai
PROCEDIMENTO 

  • In un pentolino capiente scalda la panna a fiamma bassa poi aggiungi lo zucchero ed il cioccolato a pezzetti 
  • Mescola bene fino a che il cioccolato non si sarà amalgamato completamente alla panna
  • Intanto scalda i due cucchiai di latte e sciogli all'interno i fogli di gelatina dopo averli tenuti una decina di minuti in ammollo in acqua fredda ed averli strizzati bene
  • Quando la gelatina si sarà sciolta bene , aggiungila al composto di panna e cioccolato
  • Versa il composto in parti uguali sugli stampi e metti in frigorifero per almeno 6/8 ore 
  • Una volta che la panna cotta sarà addensata versala nel vassoio e decora con granella di nocciole e pezzi di cioccolato 
BUON APPETITO !


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giovedì 1 novembre 2018

INSALATA DI FAGIOLI BORLOTTI CON POLPO E CIPOLLA ROSSA



Quasi per una strana coincidenza ci siamo ritrovati attorno ad un tavolo , per una stupenda cena dalla mia amica Paola , o meglio Pauline come la chiamo io , senza neppure pensare che fosse la sera delle streghe,la notte di Halloween.
A questo mi riferivo quando parlavo di coincidenza .
Il fatto di ritrovarsi a cena è stato come sempre uno dei suoi gesti meravigliosi nei miei confronti ,lavoravo tutto il giorno e così ha pensato bene di farmi trovare tutto pronto.
Noi  ,i figli con i rispettivi fidanzati , una lunga tavola imbandita , l'odore di cene antiche sul fuoco e soprattutto l'elemento essenziale , tanta pace e voglia di trascorrere insieme un serata.
Un antipasto luculliano , seguito da tagliatelle al ragù di coniglio.
Credo che sia stato sopra il fuoco almeno sei o sette ore , altrimenti non avrebbe potuto prendere quel sapore , e poi roast beef , piselli ,  spinaci , un vino del sud che dire aromatizzato è davvero pochezza , e noi rimasti attorno a quel tavolo fino alle due di notte , quando basiti abbiamo guardato gli orologi e ci siamo resi conto , solo in quel momento , che il tempo era passato tanto velocemente da non accorgersene neppure.
Amo queste serate , fatte di genuinità , di sguardi veri che si toccano e riportano indietro nel tempo come a dire che , nonostante ne sia passato , non è cambiato niente .
Amo i figli delle mie amiche che mi accolgono festosi con abbracci e baci e mi parlano dei loro sogni , delle loro speranze , carichi di una fiducia e un ottimismo ormai a me sconosciuto.
Il tiramisù che avevo preparato non è risultato come le aspettative , così come l'amata Tarte Tatin , che Paola adora , ma che durante l'ultimo passaggio per la preparazione della pasta brisee, ha subito un piccolo incidente .
Avevo terminato la farina bianca ed allora ho usato quella Verna , ma ha reso l'impasto della brisèè molto più ruvido..
Paola ha detto che era buona lo stesso , io non sono rimasta soddisfatta.
Capita spesso che , cucinando in casa  riesco veramente a creare  dei capolavori , i quali però verosimilmente non sono tali quando li preparo per qualcun altro .
Che sia una sorta di stregoneria o ansia da prestazione ?
Non lo so sta di fatto che è così , ma siamo talmente legate con certe persone che azzardo sempre a portare tutto , con la condizione che se qualcosa risulta immangiabile lo buttiamo nella spazzatura .
L'amicizia , quella vera , è bella anche per queste cose così , senza tanti fronzoli ed affettazioni.
Ad esempio il polpo è una di quelle cose che generalmente cucino bene , ho imparato dalla compagna di mio suocero , nata all'Isola del Giglio che si cuoce con pochissima acqua e lo si fa la sera prima dell'uso , lasciandolo raffreddare nella pentola della cottura .
E da quando lo faccio risulta tenero e saporito.
Stessa procedura per i fagioli!
In ammollo otto dieci ore e poi in cottura magari come ho fatto questa volta , sulla pentola di coccio e a fuoco lento.

Ho utilizzato i fagioli borlotti Del Colle ( Del Colle ) che hanno mantenuto un bel colore ed un ottimo punto di cottura ..
Il connubio polpo e borlotti a noi è piaciuto tantissimo !



INGREDIENTI PER TRE PERSONE 

  • Fagioli borlotti Del Colle Già lessati , 8 cucchiai circa 
  • Polpo già lessato , 1 medio grande 
  • cipolla rossa di Tropea , 1
  • Prezzemolo , un ciuffo
  • Sale , pepe nero
  • Olio extra vergine di oliva 
  • Limone 
PROCEDIMENTO

  • Lascia in ammollo tutta la notte dopo averli lavati bene i fagioli borlotti ed al mattino seguente sciacqua bene i fagioli mettili in una casseruola , meglio se  di coccio con aglio , salvia sale e pepe .
  • Copri tutto con acqua e lascia bollire piano piano per almeno due / tre ore , durante le quali dovrai togliere con un cucchiaio la schiuma che affiora in superficie
  • Cuoci l sera prima anche il polpo dopo averlo pulito
  • Sistemalo in una casseruola con solo mezzo bicchiere di acqua , fallo bollire piano e non toccarlo con i rebbi della forchetta.
  • Solo quando constaterai che sarà morbido , spegni la fiamma e copri con un coperchio lasciando raffreddare il polpo tutta la notte .
  • Quando entrambi gli ingredienti saranno cotti , sistemali in un'insalatiera dopo che avrai insaporito il polpo con sale e qualche goccia di limone 
  • Condisci con sale , pepe ,prezzemolo  olio extra vergine di oliva  e abbondante cipolla rossa di Tropea affettata.
  • Mescola bene con un cucchiaio e lascia ad insaporire almeno un paio d'ore , avendo cura di rigirare ogni tanto l'insalata 
  • Servi come antipasto o piatto unico 
BUON APPETITO !

Un grazie immenso a Del Colle , ed in particolare a Linda per la stima che contraccambio con tutto il cuore !




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martedì 30 ottobre 2018

PERE COTTE AL VINO ROSSO E MASCARPONE


Questa volta l'allerta meteo che leggo ogni giorno nel tabellone lungo la strada , aveva ragione .
A mezzogiorno , mentre alternavo lo sguardo tra gli occhi sgomenti dei pochi clienti che erano in negozio ed il piazzale esterno completamente ripulito dalle foglie grazie alle tremende folate di vento , improvvisamente si sono accesi tutti i lampioni , come di prassi  ,nel tardo pomeriggio invernale ..
Era l'ora in cui il sole dovrebbe essere al massimo della sua potenza , ma ad illuminare c'erano luci artificiali e fredde .
Un brivido lungo la schiena , e la raccomandazione ad ogni clienti di restare all'interno vicino a me e non uscire .
Come se qualcuno avesse aperto dei rubinetti sopra le nostre teste , quella che adesso tutti conosciamo come bomba d'acqua ha cominciato incessante , a ricordarci che siamo niente di fronte alla natura .
Questa natura che cambia , gira e  che ci sta mostrando una delle sue parti peggiori , dopo che per anni , secoli  ,abbiamo agito da padroni irrispettosi del suo tempo e dei suoi cicli..
Penso a Francesco , al mondo che dovrò lasciargli e , come a lui  ,a tutti coloro i quali si troveranno dentro ad  un Universo che sta cambiando.
Rientrando trovo tralci di rami , acqua che scorre lungo la strada sterrata, come se un fiume avesse preso il suo posto , ed un pensiero .. Tu ,che chissà quale cielo vedi..
Probabilmente tutti abbiamo contribuito in parte , chiaramente chi più e chi meno , a far si che la natura si ribelli.
Se penso  a me adesso , mi vedo abbastanza attenta .
A volte produco  in casa detersivi , uso saponi particolari , chiaramente faccio raccolta differenziata , cammino molto per non inquinare ..Ecco le auto per esempio.
Tre , quattro , cinque per ogni famiglia , metano , gasolio , benzina e posti di lavoro a centinaia di km da casa , non raggiungibili con mezzi comuni .
A questa cosa  hanno pensato aziende , che si fanno promotrici di battaglie contro plastica , additivi , conservanti ed aria inquinata ?
Babbo usava spesso ripetere una frase del grande ciclista fiorentino Bartali , che era solito polemizzare da buon Toscano e pronunciare "Gli è tutto da rifare "! 
Caro Bartali , non so esattamente  a cosa tu ti riferissi  già al tuo tempo , ma adesso la tua frase è più attuale che mai ..
Anzi non abbiamo più nemmeno tempo per pronunciarla , perché con non molto ottimismo  ma realisticamente credo che ci saranno poche cose da poter fare per tornare un passo indietro e resettare tutto quanto.
"Vorrei non avere nostalgia dei tempi difficili ,quando regnava la dignitosa povertà...
Le pere cotte nel vino sono un  dessert davvero semplice ma sorprendente , se accompagnate con mascarpone e ..



INGREDIENTI PER TRE PERSONE

  • pere Abate , 3
  • vino rosso , mezzo litro
  • chiodi di garofano , un cucchiaio
  • cannella , 1 stecca 
  • mascarpone , tre cucchiai
  • miele , 1 cucchiaio
  • 3 biscotti tipo Digestive
  • granella di nocciola
  • zucchero , 3 cucchiai


PROCEDIMENTO


  • Sbuccia le pere dopo averle lavate , ma lascia il picciolo 
  • Metti il vino dentro una casseruola dove le pere potranno stare bene in piedi per la cottura 
  • Aggiungi le pere , lo zucchero la cannella ed i chiodi di garofano
  • Fai cuocere per una quarantina di minuti , poi togli le pere delicatamente servendoti di due cucchiai e lasciale in un piatto a raffreddare 
  • Nel frattempo rimetti il vino sul fuoco e lascia addensare
  • Prepara una crema mescolando il mascarpone al miele 
  • Sistema su dei barattoli monoporzione il biscotto nel fondo
  • Poi copri il biscotto con la crema di mascarpone e la granella di nocciola 
  • Posiziona al centro la pera e poco prima di servire annaffia la pera con il vino divenuto quasi glassa 
  • Servi e gusta 


BUON APPETITO !

Ps...il mio pan coi Santi sta cuocendo in forno ..sono le undici di sera  e nonostante la stanchezza , queste sono le mie piccole grandi soddisfazioni..Se volete potete farlo anche voi seguendo la mia ricetta sul blog, vi allego qui il link (Pan dei Santi )




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sabato 27 ottobre 2018

CASTAGNACCIO , MA PER ME IL "BALDINO DEL BABBO"


Dopo un sabato interamente passato dietro ad una cassa a cercare di evitare il bip bip e farmi solo coinvolgere dai sorrisi dei clienti e dagli occhi meravigliosi dei bambini , il rientro a casa è ancora più incantato.
Il cartello che incontro vicino alla linea di arresto che mi impone di dare precedenza , stasera mi avvisava di un 'allerta per vento.
Quell'allerta scorrerà su quel video per qualche giorno ed io puntualmente mi soffermerò ad aspettare di vedere scorrere la data e capire a cosa si riferisce .
Tornerà l'ora solare e mamma si è raccomandata che io dorma di più , "Così almeno ti riposi..!".
Ho pensato che , situazione metereologica  permettendo , inizierà la raccolta delle olive .
Molti hanno già il loro olio nuovo sopra la tavola ed hanno consumato bruschette in quantità.
Noi non ci affrettiamo e come dice la mamma , si sono sempre raccolte e nelle piante non ci sono mai rimaste  .
Il correre e l'affannarsi di questa vita ha fatto si che attualmente nelle campagne , non appena finita la vendemmia ecco che inizia la raccolta delle olive.
E' vero ,il clima è molto cambiato in questi ultimi anni , ma sicuramente non sappiamo più aspettare , deve essere fatto tutto prima , tutto in fretta , ed è una gara a chi termina prima la coglitura , a chi ha avuto più olio, alla sfida della media di raccolta giornaliera ..
Non penso che al babbo , ai suoi pantaloni marroni di velluto a coste larghe .
La camicia color avorio ed un maglione leggermente lacero nei gomiti , poi un grosso giaccone verde ed un cappello.
Grosse calze di lana indossate per l'occasione e due mandarini nelle tasche da gustare in mezzo all'oliveto.
Poco prima che facesse sera , si affrettava a riportare le balle con le olive raccolte assieme allo zio nella "stanza delle olive " , caricandole sopra ad un rimorchio di un trattore panciuto e rumoroso, proprio lui che i trattori li vendeva agli altri!
Ed in quella stanza continuavamo il lavoro , come facciamo adesso , quando una volta pesate le balle sulla stadera , le rovesciavamo in appositi stoini di rete fitta e li , toglievamo tutte le foglie una ad una  .
E proprio nel  più bello , il babbo spariva e tornava dopo qualche minuto con la farina di castagne nella tasca , un cartoccio con del rigatino e a quel punto mi dileguavo anche io , perché volevo sedermi accanto a lui nella nostra cucina .
Il babbo non era tipo che cucinava , mai.
Ma come ho già avuto modo di raccontare c'erano quelle tre o quattro cose che erano solo sue specialità.
La nostra famiglia matriarcale lo aveva sempre coccolato , viziato , ma il sabato sera dopo la raccolta era come un rito che preparasse amatriciana e baldino (castagnaccio in  dialetto Aretino ).
La stufa a legna con il piano cottura che bruciava era come aspettasse la pentola di coccio dove soffriggeva il rigatino ed il forno con le sue larghe fauci era pronto per la teglia di baldino,
La sua ricetta era leggermente diversa , io vi propongo quella che ho appena fatto.
Questo dolce tipicamente toscano , non prevede l'uso dello zucchero ,perché la farina che si usa dovrebbe essere di ottima qualità e quindi avere già di per se un aroma dolce e gradevole  !




INGREDIENTI PER UNA TEGLIA DI 24 CM DI DIAMETRO

  • farina di castagne , 500 g 
  • acqua 800 ml
  • mandorle affettate due bei cucchiai
  • noci , 2 cucchiai
  • uvetta , 2 cucchiai
  • rosmarino , un rametto
  • olio extra vergine di oliva 
  • sale un pizzico
  • vinsanto o marsala , mezza tazzina 



PROCEDIMENTO

  • Setaccia la farina in una casseruola abbastanza ampia , poi aggiungi piano piano il quantitativo di acqua e mescola con una frusta fino a quando il composto non avrà più grumi 
  • Metti a bagno nel vinsanto l'uvetta
  • Scalda il forno a 180°
  • Trita grossolanamente le noci
  • Aggiungi al composto di farina ed acqua , le mandorle affettate lasciandone un po' da parte , le noci , un cucchiaio di olio e qualche ago di rosmarino, poi il sale e l'uvetta 
  • Ungi la teglia  e versa il composto


  • Spolvera con le restanti mandorle affettate , aghi di rosmarino ed un filo di olio


  • Passa in forno caldo per circa trenta minuti fino a quando la superficie non sarà scura e avrà formato le tipiche rughe 
  • Gusta tiepido freddo 



Grazie babbo , anche per tutti i ricordi che mi hai lasciato , 
un abbraccio a tutti voi,

Silvia



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