venerdì 5 aprile 2019

ZUPPA DI PANE COTTO



La Toscana , la mia Toscana , nota oltre che per le sue bellezze naturali , il clima mite , le dolci colline che scendono verso il mare , in tutto il mondo per il suo superlativo cibo.Famoso anche  il suo pane “sciapo” , senza sale ,  o sciocco come diciamo noi , nato per accompagnare i meravigliosi salumi di per se molto saporiti con i quali crea un contrasto meraviglioso.Nelle campagne si faceva festa il giorno che le massaie decidevano di cuocere il pane nei forni a legna .
Quantità che dovevano bastare per molti giorni , conservate avvolte in panni di cotone all'interno della madia.
Se avanzava e diventava secco , in estate il riutilizzo comune era nella Panzanella , nella Pappa al pomodoro , e perché no , nella  Zuppa di Pane Cotto.
Non disdegno il tanto amato pane , ma se posso me lo cucino scegliendo delle buone farine integrali o semola, magari della mia zona direttamente acquistate dai mulini.Evito di mangiarne troppo oltre il primo pomeriggio , perché come si sa dopo le 14 , il nostro organismo rallenta il suo metabolismo e tutti gli zuccheri che assumiamo oltre quell'ora , presenti nei carboidrati ma anche nella frutta , ad esempio , si depositano nel fegato permettendo con più facilità l'insorgere di certe patologie .(Fine dell'arringa simil medica..ma ci tengo a voi come a me stessa..)

  • Pane Raffermo 300 g
  • Carote 1
  • Cipolla Rossa 1
  • Prosciutto Crudo 100 g
  • Pecorino Toscano 100 g
  • Brodo vegetale , 2 mestoli
  • Olio Extravergine D’oliva 3 cucchiai
  • Sale q.b.
  • Pepe Nero q.b.

PROCEDIMENTO


  • Taglia il pane in pezzi grossolani
  • Affetta finemente carota e cipolla e fai soffriggere entrambi in poco olio
  • Aggiungi il pane e lascia che si insaporisca bene aggiustando anche di sale e pepe nero
  • Intanto con il dado prepara circa mezzo litro di brodo con il quale bagnerai il pane ricoprendolo completamente
  • Lascia sobbollire piano per una ventina di minuti fino a che il brodo si sia completamente asciugato ed il pane sia ancora abbastanza morbido .
  • Affetta finemente il prosciutto e fallo arrostire in poco olio , spolvera la zuppa con il pecorino e servi con i pezzetti prosciutto croccante
  • Buon appetito !



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giovedì 4 aprile 2019

ROVEJA E POMODORINI



 Certamente non pensavano di scrivere una storia importante della nostra gastronomia, Silvana Crespi De Carolis e Geltrude Moretti. Siamo nel 1998 e il paese è Civita di Cascia (Perugia). Una minuscola frazione a 1300 metri d’altitudine, semidistrutta e spopolata dopo il terremoto del 1979, ma ancora piena di giovani e di voglia di fare. Le due donne devono semplicemente mettere in ordine una cantina. E, tra scaffali impolverati e vecchi attrezzi, cosa ti trovano? Un barattolo pieno di piccoli piselli rossi, verdi, marroni e neri appartenuti al suocero scomparso. Sul barattolo, una scritta a matita mezza cancellata: “roveggia”. Quando li vede, nonna Lucia esclama: “Questa è la roveja, è tanto buona ma ti spezza la schiena!” Fu così che iniziò la riscoperta di questo legume, un tempo coltivato su tutta la fascia appenninica centraledall’Altopiano di Colfiorito fino al Gran Sasso passando per Cascia e Castelluccio. E che, con il suo gusto e le sue proprietà nutritive, oggi ha tutte le carte in regola per sfondare nei gusti degli Italiani.(Tratto fedelmente da una copia del mensile "La Cucina Italiana".
Roveja è anche un legame forte per me , perché certi legami che instauro con le persone oltre che al cuore  ,si allargano a territorio , paesi , costumi e per ultimo ma chiaramente non per importanza , per le sue tradizioni culinarie .
Così , quando la mia Stellina mi ha fatto dono di un cesto superlativo di prelibatezze Norcine , nascosto dietro ad un cece , ed un pistillo di zafferano ho scoperto questo antico pisello selvatico.
Sto riscoprendo l'arte del mangiare bene , intesa come una cucina medicamentosa : da tempo mi informo , leggo , non ignoro l'importanza che l'alimentazione può avere sulla nostra salute per curare , ma ancor prima prevenire certe patologie più o meno gravi del nostro organismo ,così duramente messo a prova da fattori esterni e stress.
E mi fermo qui , perché non sono un medico.
Quando te ne ho parlato , mi hai guardato sorridendo , dicendomi..
"Allora dirai addio al tuo blog ..?"
No che non lo farò, ma cercherò di condividere con voi anche altre cose oltre la solita torta , che come sempre riscuote un enorme successo ma che prevedo sarà un'eccezione alla regola e quantomeno cucinata in maniera più salutare possibile .  A costo di essere impopolare vi parlerò ogni volta di nuove scoperte legate alle ricette , anche se una volta ogni tanto non mancheranno cibi ghiotti e tentatori..del resto siamo umani no?
Roveja è quindi un legume , detto anche pisello selvatico , "antico" ,con  colori che spaziano dal rosa chiaro ad un marrone scuro , verde  grigio e viola.
Ricco di proteine , ma anche carboidrati , sostituisce degnamente una porzione di carne , che non demonizzo , ma della quale dovremmo certamente tutti  fare uso più sporadico.
Ingrediente ideale per zuppe e minestre,  base anche per ottimo paté per crostini o addirittura polente e vellutate cremose dal sapore simile a quello del baccello di fava .
E non meno importante , coltivato e risorsa di una zona che economicamente sta cercando di rinascere dopo il terribile ultimo terremoto.Quindi adibito a farci del bene se lo mangiamo e fare del bene a chi lo produce ..


Mi scuso per le foto , ma avendo subito un intervento al braccio mi arrangio come posso..

INGREDIENTI PER 6/8 PERSONE

  • Roveja secca , 500 g
  • carota ,1
  • aglio , 3/4 spicchi
  • pomodorini , una decina 
  • olio extra vergine di oliva 
  • timo fresco
  • sale 
  • peperoncino
  • acqua circa 1 lit

PROCEDIMENTO

  • Metti in ammollo per almeno dodici ore la roveja , dopo aver controllato visivamente lo stato integro del legume ed averla passata sotto l'acqua corrente 
  • Sbuccia la carota  e gli spicchi di aglio, tritali finemente e lasciali andare in poco olio e peperoncino
  • Quando saranno dorati , aggiungi il legume scolato dall'acqua di ammollo e lascia insaporire aggiungendo un pizzico di sale 
  • Intanto porta a bollore l'acqua salata e quando è pronta ricopri con essa la roveja  utilizzandola tutta, aggiungi i pomodorini tagliati a metà
  • Copri la pentola , abbassa la fiamma e lascia cuocere lentamente per almeno un 'ora
  • Ogni tanto controlla la pentola e nel caso i legumi si dovessero asciugare troppo aggiungi qualche mestolo di acqua calda 
  • Sistema di sale e assapora con del buon pane integrale , un filo di olio a crudo e qualche foglia di timo fresco !
  •  BUON APPETITO !

PS..Nel  caso ve ne resti un po', utilizzatela come vellutata passandola al mixer con aggiunta i cipolla , o eliminando completamente il liquido di cottura , passatela sempre al mixer e con il composto cremoso farcite delle tartine o semplicemente spalmate delle  buone bruschette calde !

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mercoledì 3 aprile 2019

FUSILLI ASPARAGI E GAMBERETTI





Primavera oggi è nell’aria , ma le previsioni accennano ad un rapido peggioramento con un brusco abbassamento delle temperature , per così dire un ritorno alle giornate invernali appena lasciate.
Vorrei piovesse per giorni , un acqua riparatrice , purificante e soprattutto guaritrice di una Natura che ormai , noi uomini ed il nostro progresso ambito , abbiamo distrutto e sconvolto.
Ne parlo con mio figlio , e lui sorride , ma il suo non è un sorriso di gioia , tutt’altro.
E’ il sorriso di chi non ha il coraggio di replicare ad una madre della mia età , che tutto questo glielo abbiamo regalato noi , disattenti , imprecisi , creduloni .
Avevamo pensato , ci avevano fatto credere che la plastica e tutti suoi derivati , sarebbe stata la panacea per tutti i mali , la soluzione a tutti i nostri problemi.
Già anni fa , quando venni casualmente chiamata per un sondaggio sugli imballaggi dei prodotti alimentari , venni redarguita dall’intervistatrice , perché , a suo parere , ero una lamentona e non mi andava bene niente ..Avevo probabilmente afferrato i concetti che vengono sbandierati adesso un po’ da tutti.
E quando in una vacanza a Creta ho nuotato galleggiando insieme alle buste sparse ovunque in quel bel mare , allora , lì ho davvero capito che eravamo arrivati ad un punto di non ritorno.
Stiamo eliminando molto la carne rossa , ho cura di usare bottiglie di vetro e doso l’acqua in tutto quello che posso. Sono certa che migliorerò , e se anche il mio piccolo cambiamento non apporterà niente io sarò soddisfatta intanto di essere cambiata .
Asparagi simbolo dell’arrivi della Primavera , rispettare i cicli delle stagioni con le verdure e frutta che sono tipiche ,anche questo aiuta !



INGREDIENTI

  • Pasta Di Semola 180 g
  • Asparagi 300 g
  • Gamberetti 400 g
  • Cipolla 1
  • Panna Fresca Liquida 1 bicchiere
  • Olio Extravergine D’oliva 2 cucchiai
  • Sale 2 pizzichi
  • Pepe Nero q.b.



PROCEDIMENTO
  • Sbollenta gli asparagi in poca acqua salata
  • Nel frattempo cuoci  la pasta e sbuccia ed affetta finemente una cipolla
  • Falla soffriggere in poco olio e quando sarà diventata trasparente , aggiungi gli asparagi tagliati a piccoli pezzetti
  • Lascia insaporire regolando di sale e pepe per una decina di minuti , dopo i quali aggiungerai anche i gamberetti
  • Dopo due o tre minuti , aggiungi anche la panna
  • Scola la pasta e ripassa in padella con il condimento
  • Sevi calda
  • Buon appetito !




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lunedì 1 aprile 2019

PANE DOLCE ALLE NOCI


Ebbene sì, ho cancellato il mio post di arrivederci ed eccomi qua .
Tra le cose che amo di più del mio carattere , c 'è questa ..la capacità di tornare sui miei passi se la strada che ho scelto non mi soddisfa..
Ho voluto provare ad entrare in una famosa piattaforma ma solo pochi giorni mi hanno fatto capire che io non sono nata per essere omologata.. Che al mio blog non posso  tarpare le ali perché la prefazione deve essere di sole tot..parole e che io sto bene qui dove sono nata e non ho bisogno né di fama né di guadagni facili.. grazie  e scusatemi tutti ! Il mio eterno conflitto tra la voglia  di dolce e la buona coscienza che con la sua stridula vocina mi blocca non appena afferro lesta e decisa una merendina di pasta sfoglia . Torte e dolci fatti in casa sembrano mettere d’accordo coscienza e voglia , soprattutto se tra gli ingredienti non mancano , biologico , uova del cortile della vicina , e perfino noci dell’albero del giardino .In questo modo faccio pace con me stessa , inizio la giornata ,convinta di fare appena alzata , qualcosa di buono per me e per chi amo.Il dolce che vi presento è il tipico da credenza , non aspettatevi troppa dolcezza , ma è un rustico che si mantiene qualche giorno e perfetto da inzuppare in una tazza calda di latte e caffè !





Ingredienti

  • Farina 00 200 g
  • Farina Di Farro 250 g
  • Uova 2
  • Miele Di Acacia 90 g
  • Zucchero Di Canna 50 g
  • Burro 120 g
  • Noci 190 g
  • Yogurt Caffè 2 vasetti
  • Sale 1 pizzico
  • Lievito In Polvere Per Dolci 1 bustina

  • Trita le noci grossolanamente e tieni da parte
  • Sbatti le uova con lo zucchero ed il pizzico di sale , aggiungi il miele e continua a sbattere
  • Aggiungi le due farine mescolate assieme al lievito , e unisci anche il burro precedentemente fatto fondere a fiamma bassa
  • Ora è la volta di yogurt e noci
  • Rivesti con burro uno stampo da plumcake e trasferiscici  il composto
  • Cuoci in forno già caldo a 180 ° per circa un’ora
  • Fai la prova stecchino per verificare la cottura
  • Lascia intiepidire e raffreddare sopra una griglia
  • BUON APPETITO !



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