domenica 21 maggio 2017

PANZANELLA E TONNO AL RITORNO DI UNA BREVE GITA ALLA SCOPERTA DELLA GARFAGNANA



Ho già avuto modo di raccontarvi questo piatto povero tipico della mia Toscana , la Panzanella , che riesce bene  solo con gli ortaggi appena colti dall'orto del nonno ... questo era ciò che mi sentivo sempre dire dalla nonna , quando  ,per prepararla usava del pane raffermo conservato all'interno di un sacchetto di cotone nella madia , e  poi cipolle rosse , basilico coltivato nel vaso sul terrazzo , se c'era qualche pomodoro maturo.
Adesso la mia si è arricchita di tante altre verdure , a volte di mozzarella fresca e in questo caso di tonno sminuzzato , in realtà però , non ricalca nemmeno un po' il sapore di quella con la quale sono cresciuta .
Aveva il sapore delle mani della nonna che strizzava il pane forte sopra l'acquaio di vecchio granito , aveva il sapore del sudore del nonno nel  coltivare gli ortaggi , dei giorni spensierati sotto un sole che non era malato e scaldava molto di più.
Sempre alla ricerca di conoscere tutto quello che posso della mia terra e non solo , mi ero prefissata di esplorare anche parte della Toscana che non ho ancora mai visto , così approfittando di due giorni di ferie , ci siamo regalati un giorno in Garfagnana .
Da piccola vi era una parente dei vicini di casa che spesso veniva a far loro visita , che vi abitava precisamente nella zona di Barga , e dava una mano ai fratelli proprietari di un albergo negli Appennini .
Conoscevo quindi queste zone , per sentito dire , e mi sembrava , già dai racconti che non facessero neppure parte , per quanto diverse , della nostra regione .
Il territorio che ci ha accolti mi ha affascinato per quanto , per certi aspetti  ,sia simile al paesaggio alpino , con boschi immensi di castagni e faggi , abitazioni dal colore di roccia scura e piccoli paesi arroccati , quasi inespugnabili , come il primo che ci appare sulla sinistra della strada , quasi invisibile e nascosto ..il navigatore ci dice che si tratta di Lucchio .



La strada per raggiungerlo è quasi prevalentemente percorribile a piedi , ormai è un paese fantasma , perché gli abitanti hanno lasciato questi luoghi scomodi e disagiati , nonostante per tanto tempo siano invece stati rifugio comodo e sicuro .
Una leggenda dice che vi fossero fantasmi e vecchie streghe , una fontana con acqua magica e che fosse talmente irto che , alle galline venisse attaccato un sacchetto in fondo alle piume in modo che , nel deporre le uova queste cadessero nel sacchetto e non rotolassero a valle.
Continuiamo per la strada ombrosa , vogliamo raggiungere la Garfagnana ed il suo "capoluogo" Castelnuovo , per l'ora di pranzo.






Le previsioni mettevano pioggia con allerta nel nord della Toscana , ma ad  accoglierci c'è un sole caldo che illumina e riflette ombre e giochi d'acqua del fiume in questo piccolo borgo conservato benissimo e ricco di facciate dai colori anche sgargianti , penso che assieme alla roccia tipica , le facciate colorate siano state influenzate dalla moda dei paesi della costa versiliana , non molto distante da qui .
La particolarità di questo posto è la vita che scorre lenta , l'aria che respiri tipicamente fine della montagna e la vicinanza al mare , considerato che Forte dei Marmi è citato nei cartelli stradali a tutti gli incroci .
Non ricordavo che qui vi fosse stato governatore Ludovico Ariosto , che non amava particolarmente questa terra , impaurito forse dalla durezza dei posti e degli abitanti che si sono sempre arrangiati da soli per combattere , isolamento , natura a volte ostile e povertà.
Adesso già incontriamo turisti affascinati e decidiamo di entrare nel paese alla ricerca di qualcosa da mangiare .



Ogni evento è ricordato , e giustamente fatto conoscere e condiviso.



Già all'inizio del piccolo corso , mi rendo conto di quanta bellezza abbiamo intorno , e di quanto a volte andiamo a cercare altrove senza considerare che a poca distanza  da noi abbiamo posti veramente unici.






Percorriamo un pezzetto di strada e ci ritroviamo davanti ad un locale sotto un loggiato , ci fermiamo per mangiare , e miracolosamente vi sono anche dei banchi allestiti dai produttori artigianali del posto , che nell'attesa prendo di mira con la mia macchina fotografica decidendo che cosa portarmi a casa di tutto quello che vedo .










Il farro e le sue farine la fanno da padrone .
Questo cereale , per tanto tempo discriminato , adesso è tornato molto di moda .
Già presente come coltivazione nell'antica Mesopotamia , Siria ed Egitto , lo era anche nella Garfagnana dove oggi è un prodotto IGP , e assieme alla castagna e funghi , rappresenta un icona di queste zone .
E' stato presumibilmente , unico sostegno di questi paesi nei momenti di guerre e battaglie .
La moderna industria ne fa uso attualmente per la produzione di pasta , biscotti  ,torte e gallette .




Non mancano altri legumi...



Conserve , marmellate e mieli succulenti.





E chiaramente forme di formaggio , di produzione locale che emanano un profumo da far venire l'acquolina in bocca , giacché è ora di pranzo ed il mio stomaco reclama .
La piccola trattoria , semplice e pulita , ci accoglie con un'aria di altri tempi , saranno i perlinati che coprono le pareti , le tovagliette a quadri di colore rosso  , il vino sopra i tavoli servito nelle classiche bottiglie da osteria .
Ordino una minestra di farro , non posso fare altrimenti.



Credo che la cucinerò anche a casa , è sorprendentemente semplice e molto saporita , al suo interno , fagioli rossi , e pezzetti di patate  e tanta storia di quella che si tramanda di generazione in generazione .
Il proprietario mi racconta che il locale era dei nonni e ancora prima dei bisnonni e che la minestra di farro viene fatta ancora con quella  ricetta .
Percorriamo dopo pranzo altre   piccole viuzze .




Tanti i negozi e molto forniti.
Tanta anche la cura e l'attenzione ai particolari ..



Alle pareti , qualcuno si è inventato anche la coltivazione di piante aromatiche in vecchie bottiglie di plastica , è proprio vero che questa gente ha una marcia in più.

Ovunque noto cassettine con piante di ortaggi , forse aspettano di essere trapiantate perché probabilmente le condizioni metereologiche ancora qui impongono di aspettare .


Decidiamo di ripartire verso un altra località poco lontano , Vagli ed il suo  particolare lago...





A presto Castelnuovo , chissà se e quando ci rivedremo....

La strada per il piccolo paese di Vagli e tortuosa e erta , costeggiata da pareti rocciose e una vegetazione rigogliosa e colorata .



Il lago , ebbe un origine artificiale nel senso che fu formato dallo sbarramento di un fiume , l'Edron , e non ha niente di particolare se non il fatto che sotto le sue acque , vi sono i resti di due piccoli paesi ,Piari ed Anguillaia che riemergono soltanto ogni qualvolta le acque vengano fatte defluire ed il lago svuotato per interventi eccezionali di manutenzione .
Credo sia uno spettacolo unico nel suo genere  , ma difficilmente visibile agli occhi dei molti curiosi che chiedono quando , il lago verrà appunto svuotato per godere di questo fascino .
L'ultima volta che si sono visti i paesi risale all'incirca ai primi anni del novanta .



La diga si presenta così ed il lago dietro ricorda molto quelli alpini del nord  Italia.
Ci fermiamo poco , perché il tempo sembra cambiare repentinamente e vogliamo ancora visitare la Grotta del vento , ed il Ponte della Maddalena a pochi km da qui.



Nel tornare a piedi al parcheggio mi colpisce questo piccolo anfratto con al suo interno l'immagine particolare  ,segno di devozione di questi abitanti alla Madonna .

Il diluvio che si abbatte sul paese ci costringe a non visitare la grotta del vento anche perché la strada per arrivarvi è molto stretta , tanto che salendo ci si sente sospesi nel nulla e la grandinata che arriva ci fa fare un dietro front repentino, grotta del vento torneremo in altro momento .
Lasciando le Alpi Apuane ci inoltriamo nel territorio della Lunigiana , completamente diverso da quello precedente .
Luni , la città romana distrutta da invasioni barbariche , probabilmente ha dato il nome a queste zone , conosciute anche per il Ponte della Maddalena , altrimenti detto Ponte del diavolo ,  un antica medioevale costruzione imponente che affascina per la forma e la struttura , quasi un capolavoro per quei tempi.



Fotografato sotto la pioggia , acquista pur sempre tanto fascino , anche se nei giorni pieni di sole , i riflessi ed i giochi di luce che crea con l'acqua sono uno spettacolo affascinante ed imperdibile..






Immagino quante carrozze lo abbiano percorso e quanti piedi abbiano calpestato quelle pietre , adesso rese scivolose dalla pioggia battente ed all'erba che vi è cresciuta sopra .
Non paga dalla vista , decido di percorrere un piccolo pezzetto e mi rendo conto di quanto sia alto .



Chissà se i cavalli al loro passaggio avranno avuto timore nel riscendere lentamente ..





La pioggia non accenna a diminuire , torniamo a casa e per strada attraversiamo  paesi come Altopascio , Capannori , in prossimità di Lucca per poi tornare in autostrada direzione Firenze .
Penso alla cena e mi viene in mente una bella panzanella arricchita di tonno e tante verdure , foglie di basilico ed olio in onore ed emblema di questa giornata all'insegna di una Toscana tutta da vivere e scoprire ..



INGREDIENTI PER DUE PERSONE

  1. pane raffermo , 160
  2. pomodori maturi , 2 medi
  3. cetriolo , 1
  4. cipolla rossa , 1
  5. carote , 1
  6. foglie di basilico , una decina 
  7. tonno sottolio , 160 g circa 
  8. olio extra vergine di oliva 
  9. sale , pepe
  10. aceto , se gradito
TEMPO DI PREPARAZIONE 
Dieci minuti di ammollo per il pane.
Dieci minuti per la preparazione delle verdure .
1 Ora per il riposo del pane con le verdure -
TOTALE 1 ORA E VENTI CIRCA 



Spezzate il pane raffermo in pezzi non troppo piccoli e metteteli a bagno in un recipiente con acqua fredda .
lasciate il pane in ammollo per circa dieci minuti , durante i quali preparerete le verdure , pulendole ed affettandole bene .
Strizzate il pane e ponetelo all'interno di una scolapasta .



Mettete le verdure dentro ad una casseruola , aggiungete il tonno gocciolato e sminuzzato quindi il pane ben strizzato .
Amalgamate il tutto , completate con basilico fresco e sale pepe .
Ungete con abbondante olio e lasciate riposare il tutto per almeno un ora per dare modo al pane di assorbire sapore e profumo .
BUON APPETITO ...



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venerdì 19 maggio 2017

CROSTATA DI FRUTTA FRESCA IN UN GIORNO ASSOLATO DI MAGGIO...



Due o tre giorni di ferie , a volte servono per staccare la spina, e riprendere fiato , tirare un respiro di sollievo di quelli che , quando devi conciliare casa e lavoro difficilmente fai , a pieni polmoni .
Assorta in tanti pensieri , mentre taglio l'erba del giardino e cammino avanti indietro con impeto di chi ce la mette tutta per far si che diventi anche un esercizio ginnico , mi viene subito in mente un meraviglioso proverbio giapponese .
..per chi è pieno d'amore , anche le fossette del vaiolo prendono forma di superficie di pelle solo  da accarezzare.
Più o meno dice così . ..l'ho rubato con gli occhi dall'ultimo libro che ti stai divorando e che ti ha prestato con tanto amore Franci .
Vi ho guardati ieri di nascosto dal terrazzo , quando insieme, avete provato a mettere in moto il suo scooter , quando lo hai montato e alla fine hai deciso che era necessaria l'ennesima revisione dal meccanico ed io dietro ti ho seguito con l'auto pensando appunto che i segni del mio vaiolo non sono niente .
L'erba è tagliata e le piante hanno bevuto , recido qualche ramo di lavanda ed alloro gentile  ,cerco di fare pulizia , so bene che non mi godrò mai il fresco seduta nelle sdraio che ho appena ripulito , non c'è mai tempo .
Mi impongo di vivere la vita più tranquillamente ma mi rendo conto che non è facile , nemmeno fare
 una crostata per le vostre colazioni . Nel frigo una ciotola di rosse fragole e ciliege mi convince che forse mettermi in cucina a fare un bel dolce mi aiuterà a rilassare la testa .
E' cucinando che trovo tanta pace e che mi rendo conto che non riesco a provare odio per nessuno , solo amore per chi lo merita , indifferenza per chi non merita e pace con me stessa .
Ed è una sensazione meravigliosa .
Preparo una frolla morbida  e la ripongo in frigo per qualche ora ...



TEMPO DI PREPARAZIONE
Per la frolla 
10 minuti , più 4/6 ore di raffreddamento in frigo
Per la crema
10 minuti
Per la cottura 
15 minuti
Per la preparazione e decorazione 15 minuti
TEMPO TOTALE 
10 ore compreso il raffreddamento

INGREDIENTI PER UNA CROSTATA DI 24/26 CM

PER LA FROLLA
farina per dolci , 330 g
burro a temperatura ambiente 165 g
uova , 1 intero e due tuorli
zucchero a velo , 130 g
lievito per dolci , mezzo cucchiaino
sale , un pizzico 
limone , mezzo cucchiaino di scorza grattugiata.


PER LA FARCITURA 
crema in polvere Paneangeli , 1 bustina
250 ml di latte a temperatura ambiente
mascarpone , 250 g
zucchero 2 cucchiai
frutta fresca 
zucchero a velo per spolverizzare 
menta ,qualche fogliolina 
fiori edibili , come il gelsomino

Per la pasta frolla , lavorate bene il burro a temperatura ambiente con lo zucchero a velo e quando sarà bello spumoso , aggiungete il pizzico d sale e la scorza del limone .
Proseguite con le uova , mettendo la prima e lavorando bene e passando al secondo tuorlo solo quando il primo sarà stato ben assorbito .
Continuate poi con la farina amalgamata al lievito e formate una palla che metterete in frigo coperta da pellicola per almeno 4/6 ore .


Trascorse le quali , pulite bene la frutta e cospargete la tortiera  con bordi abbastanza alti ,di burro e farina , togliete quella eccedente e stendete la pasta che si presenterà abbastanza dura ma dovrà esserlo.
Una volta stesa la pasta , ricopritela con carta da forno e versate sopra le sfere per cottura o come ho fatto io che non le avevo ,del riso .



Questo servirà per non fare gonfiare la pasta in cottura , in forno statico a 175 ° per circa 15/20 minuti.
Lasciate la crostata a raffreddare in forno spento e preparate la crema .


In una terrina a sponde alte versate il latte al quale aggiungerete gradualmente la polvere di crema , ho utilizzato questa per velocizzare , una volta addensata aggiungete il mascarpone lavorando con una frusta e i cucchiai di zucchero .
Sfornate la base della crostata facendolo delicatamente per non rompere i bordi e cospargete la superficie con la crema appena preparata .



Sezionate poi la frutta e decorate in base ai vostri gusti .



Spolverate il tutto con zucchero a velo e rimettete in frigo .



BUON APPETITO ...



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lunedì 15 maggio 2017

PASTA AI POMODORINI , ROBIOLA E ZAFFERANO , PER RIPRODURRE UN TRAMONTO PRIMAVERILE



Vorrei prendere un volo per andare  molto lontano ...
Intanto mi accontento dell'auto per andare dalla mia meravigliosa fisioterapista , e tra una dolcissima signora sarda , tre o quattro ragazzi simpaticissimi e Giuseppe serioso , la nostra ora di posturale trascorre all'insegna di risate e dolore di ossa e muscoli.
Nada è impietosa , si avvicina di continuo per accertarsi se veramente esegui l'allungamento richiesto della colonna , o guardi fuori e ti incanti davanti ad un tramonto rosso fuoco .
Le rondini sono arrivate ed il loro garrire , mi ricorda subito nonno Umberto e me , seduta nelle sue ginocchia ,l'aria è la stessa , quella delle prime sere di tarda primavera , quando dopo il calare del sole ti fermi un po' prima di salire e chiuderti in casa , a fare il pieno di quel tepore particolare tipico solo di queste stagioni.
Quando avremo qualche giorno per noi ?
Molto presto , rispondi perché di questo necessitano le nostre anime .
Franci mi abbraccia , forse reclama la cena , mi aiuta a disporre i piatti io cucino e tu..? Tu ripulisci alla perfezione tutto , perché l'ora di ginnastica mi ha stancata e poi ..poi desidero riprodurre quel tramonto .
Non solo attraverso un obbiettivo che comunque non percepirà le  stesse sfumature dei miei occhi , ma dentro ad un piatto , un tramonto di quelli con le varie tinte del  del giallo..
Nasce la mia pasta di farro con zucchine , pomodorini con aggiunta di robiola e del colore dello zafferano, magari quello della mia stellina di Norcia , prezioso quanto il suo cuore per me ..

         TEMPO DI PREPARAZIONE TOTALE CIRCA 45 MINUTI 


  1. Cottura della pasta 15 minuti
  2. Preparazione del condimento , 30 minuti circa


INGREDIENTI PER DUE PERSONE 

  1. pasta di farro , 180 g
  2. pomodorini ciliegia , una decina 
  3. zucchine , due piccole con fiore 
  4. robiola , 70 g
  5. zafferano , una bustina 
  6. cipolla , una piccola 
  7. basilico , qualche foglia 
  8. sale
  9. olio extra vergine di oliva


Pulite e tagliate la cipolla a fettine sottili , fatela leggermente scaldare in poco olio ed aggiungete le zucchine tagliate a dadini .
Coprite con qualche cucchiaio di acqua calda e fate cuocere per circa dieci minuti .
Aggiungete i pomodorini lavati e tagliati a metà.
Nel frattempo  mentre la pasta è in cottura ,sciogliete lo zafferano in poca acqua calda  e mescolatelo alla robiola formando una crema .
Togliete dal fuoco la pasta al dente e tuffatela nelle verdure .
Mescolate bene , quindi incorporate anche la crema di robiola .
Aggiustate di sale e terminate con il basilico spezzettato.

Servite calda .

BUON APPETITO !!



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mercoledì 10 maggio 2017

TARTE TATIN SALATA PER LE SERE CHE RIENTRI TARDI E TI ASPETTO CON IL FORNO ACCESO


Dovrà smettere di piovere e di tirare vento ,il mese di maggio è già in parte trascorso e ancora non sono riuscita ad affacciarmi la sera alla finestra e sentire il gracidare delle rane nel lago  ,non molto  lontano da casa  .
Poi tra qualche giorno arriverà sicuramente un caldo afoso bestiale , che ci farà rimpiangere queste serate fresche in cui sono sempre indecisa se accendere un po' la stufa a legna quando rientro dal lavoro.
E nell'attesa del tuo ritorno , penso che forse è ancora il caso di impiattare una bella vellutata , ma poi mi dico che magari accendere il forno e cucinare qualcosa lì è più appetitoso (ma perché abbiamo bisogno di farcelo venire l'appetito ???) 
Un disco di pasta sfoglia , dei pomodorini siciliani in frigo e la voglia di preparare una tarte tatin salata , che sarà la nostra  cena ,di quelle senza tanti fronzoli , ma talmente colorata che basterà a rallegrare un po' queste ore   quasi notturne , in cui le persone normali sono già nella terza fase della digestione   ..
Provatela ..è davvero ghiotta !!!

INGREDIENTI PER UNA TARTE TATIN DI CIRCA 20 CM

  1. pasta sfoglia , 1 disco rotondo
  2. pomodori ciliegini , circa una ventina 
  3. origano , un cucchiaino 
  4. olio extra vergine di oliva 
  5. zucchero semolato , 1 cucchiaino
  6. sale 
  7. pepe 



Lavate bene i pomodori , asciugateli con un panno morbido , puliteli dai loro gambi e tagliateli a metà.
Ricoprite con un foglio di carta da forno , bagnato e strizzato bene , una teglia rotonda di circa 20 / 22 cm.
Adagiatevi i pomodori tutti a cerchio sistemandoli di sale , pepe ed origano .
Irrorate con olio extra vergine di oliva  ed un cucchiaino di zucchero
Mettete in forno caldo ventilato   a 180 gradi per circa  mezzora.




Togliete la teglia dal forno e coprite i pomodori con il disco di pasta sfoglia, facendo aderire bene i lati alla teglia .



Rimettete in forno caldo .
Calcolate all'incirca ancora una mezzora di cottura , e controllate visivamente .
Quando vedete che la pasta sfoglia avrà preso colore , spegnete il forno e lasciate cinque minuti ancora .


Togliete la teglia dal forno.



Capovolgete la torta salata sopra ad un vassoio e servite calda .

Può essere consumata anche  fredda e porzionata come fosse una pizza  ,magari da asporto  ,per le prime domeniche in riva ala mare se il sole deciderà di uscire allo scoperto  ..
BUON APPETITO 


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lunedì 8 maggio 2017

FAVE E PISELLI NEL TEGAME , E NORCIA NEL CUORE ..



Cara stellina , non so bene che cosa leghi così intensamente le nostre anime , so che vederti , anche solo per  qualche ora ed abbracciarti forte , mi rinfresca il cuore , giacché sei la sorella minore che forse avrei voluto..
Stasera inizio così , potrebbe sembrare un piccolo grande diario segreto , benché in parte questo blog lo sia , una piccola storia di cucina e di vita .
Da tempo pensavo di vederti e recarmi a Norcia .
Troppe cose dovevano però coincidere . Il sabato pomeriggio libero  ..così come la domenica dal lavoro , la campagna da non dover sistemare , Franci appena tornato dalla gita a Madrid , e poi lasciar passare il giusto tempo per non intralciare i lavori , le strade  ,i cuori e le anime .
Ma non resistevo più .
Eri stata con me una settimana dopo il terremoto devastante , ti avevo lasciata a Spoleto , non passa giorno che non ci sentiamo , ma non bastava più.
Domenica mattina , dopo una notte di vera bufera , siamo rientrati alle due . Avevamo riportato a casa Franci , e in cuor mio pregavo che il tempo migliorasse un po', altrimenti non ti avrei rivista .
Alle nove ho aperto gli occhi e ho sentito la voce di chi , per farmi felice venderebbe la sua anima , che mi ha sussurrato..preparati partiamo..
Il cuore ha avuto un sussulto ..Norcia , tu , i tuoi genitori dopo tre anni e dopo ciò che è successo ,finalmente  ritornavo nella tua città, che da quando ci sei , sento anche un po' mia.
Fino a Spoleto la strada corre veloce  ,poi piano piano il rettilineo lascia posto ad una strada tra le montagne di rocce e boschi .
Ammiravo silenziosa , i vari paesini che si susseguivano  ,bellissimi arroccati nelle cime delle colline Umbre , non certo meno prestigiose di quelle Toscane , ma diverse .
Trevi , Spello , e la meravigliosa Assisi di fronte alla quale sento sempre il bisogno di chiudere gli occhi.
La pietra particolare , così chiara , mi ricorda per certi aspetti altri luoghi , la pioggia cominciava piano a minacciare la guida .
Camionette di carabinieri ovunque , ti ho guardato perplessa , e tu mi hai ricordato che gli sciacalli sono dappertutto quando succedono eventi così tragici.
Non posso pensare , che qualcuno si appropri di qualcosa appartenente a coloro che già hanno perso tutto, ma non la dignità e la forza .
Il cartello Norcia , ci ricorda che è la città di San Benedetto , un messaggio mi avvisa che tu stellina, ci hai visti passare ..il cuore batte più forte e aumenta ancora di più alla vista delle mura che circondano la città  , in certi punti totalmente franate .


Chiudo gli occhi e ricordo la visita di qualche anno fa ..vorrei rivederla così .
Ma tu arrivi , scendo dall'auto e mi fai cenno di seguirti .
Lungo il viale verso quella che era la tua casa , ho la sensazione di essere in una città fantasma .
Case distrutte , altre in piedi , ma in quel tratto tutto disabitato . 
Un morso allo stomaco ed un nodo in gola , ci fermiamo per parcheggiare , ti abbraccio quasi a toglierti il fiato , nell'orecchio la tua solita frase.. adesso non piangere .




Il Corso è parzialmente aperto , c'è sempre una parte , dichiarata zona rossa non percorribile , dove i vigili del fuoco sono al lavoro , che grande corpo , quello che ho sempre amato di più.
Le persone hanno ricominciato a frequentare Norcia e qualche locale ha aperto già da un po' i battenti .
Faccio fatica a parlare e deglutisco in silenzio .






No , non avevo mai visto prima d'ora grazie a Dio , una città terremotata e mi stupisco di quanto coraggio e naturalezza ti accompagnino nel tuo muoverti sicura .
Dietro ai tuoi occhi io vedo del dolore , probabilmente lo tieni da una parte , per non farlo mai uscire e chissà quando emerge che cosa pensi e come ti senti.
Ci avviciniamo ad un ristorante dove siamo stati già altre volte ,  non ha subito danni e la cucina  qui è meravigliosa .




Un antipasto  apre le danze , i salumi qui sono chiaramente una sciccheria e adoro il "ciauscolo "un salume tipico della tradizione di qui , spalmabile e buonissimo.
La seconda portata è una stupenda zuppa di lenticchie con dentro della salsiccia .




Ci dimentichiamo per un'ora di tutto quello che c'è fuori , scappano dei bei sorrisi , delle bellissime chiacchierate , ho l'ansia di andare a comprare tante cose .
In fondo è solo aiutando così a far ripartire un po' i negozi  e l'economia che posso sentirmi in piccolo modo utile .
Fotografo tutto , penso che far vedere le meraviglie di questa città invogli a venire , magari anche solo per un giro turistico.
Sono basita , quando vedo scene macabre di persone che camminano sopra le macerie delle case e si fermano ad osservare attentamente gli interni.
Non so fino a che punto può spingersi la maleducazione , vorrei avvicinarmi e gridare che cosa abbiano da guardare , io per tutta la mattina ho cercato di girare lo sguardo altrove , avevo la sensazione di violare l'intimità di tanta povera gente .
Lungo il Corso banchi di ogni ben di Dio..




Caciotte stagionate ..



Ricotte salate ..e legumi , tartufi .Quanta bontà produce questa terra ed i suoi abitanti.




Decidiamo di entrare in un negozio , sono stata attratta dall'esposizione di legumi e nocciole , posizionati con maestria all' esterno.







Il proprietario ci accoglie con un bel sorriso , facciamo due chiacchiere , chiedo se posso fotografare , e lui sorride ancora annuendo dolcemente .



Sorridiamo  tutti assieme , dopo aver preso delle specialità .
Avrei comprato tutto tanto era così ben curato e particolare .
Il signor Alessandro che con il suo negozio "Delicatezze , www.norciafood.com" porta avanti una tradizione , ci saluta e promettiamo di ritornare .




All'uscita della Porta principale ci aspetta una ragazza dalla quale prendiamo altri legumi , e non solo.
La mia stellina le ha commissionato per me , un cesto meraviglioso , all'interno di tutto , dalle lenticchie allo zafferano , un paté particolare di "roveja" e farro intero e spezzettato.
Ti guardo male , tu sorridi e mi baci .
La giornata è fantastica e  decidi di portarci a fare un giro in auto fino ad un fiume , il Torbidone , del quale ho sentito molto parlare .

A piedi ci incamminiamo lungo la stupenda campagna , e prima di giungere sul  luogo ,  un bellissimo incontro lungo la strada .




Quanta dignità ! Il pastore ci saluta e ci sorride , ricambio pensando al meraviglioso spettacolo che ci ha regalato .
Ogni pecora lo segue in fila ordinata ed ubbidiente.

Scorgo il fiume , lo scenario è bellissimo.



Il fiume è riapparso dopo il terremoto del trenta ottobre , dopo che invece era scomparso a seguito di quello del 1979 .
Scorre forte , l'esercito ha fatto degli argini e l'acqua è gelida e trasparente come quella che sta cominciando a cadere dal cielo .



Ripercorriamo quasi a corsa la strada verso l'auto , i tuoi ci aspettano a casa,e non vedo l'ora di salutarli.
Quella che in origine era la vostra casa sebbene dall'esterno sembra perfetta , in realtà non è agibile , per cui avete dovuto trasferirvi in campagna a pochi chilometri dal centro storico .
Tua mamma ci aspetta con i cinque cani che abbaiano insospettiti , ma basta una parola ed una carezza che cominciano tutti a scodinzolare felici .
Vi siete ricostruiti una vita qui , o per lo meno state provando a farlo.
Abbraccio forte tua mamma , una splendida e forte donna che ha visto di tutto nella vita , e tuo padre .
Due colorate e invitanti  crostate ci aspettano in casa mentre il caffè gorgoglia sul fuoco e tuo padre mi fa vedere i resti di altre case rovinate .
Vorrei portarvi via tutti .
E' indescrivibile la vostra semplicità , il vostro essere così ospitali , genuini , stiamo per ripartire .
Oltre al cesto , un pacchettino che tua madre prepara di corsa con dei tartufi..non ho parole .
Faccio fatica a staccarmi dalle vostre braccia e non contengo le lacrime , tuo padre mi batte con le nocche al finestrino chiuso e con gli occhi lucidi mi fa cenno di chiamare appena arrivati a casa .




Adesso piove , il viaggio è silenzioso , tu guidi e mi guardi di sottecchi , mi prendi la mano .
Comprendi perfettamente il mio dolore , guardo fuori dal finestrino .
Non è la telecronaca di una giornata . 
E' la storia di una città che troppe volte è stata abbattuta , di persone meravigliose che non si amano perché hanno ventimila followers al mese su di un blog.
E' l'amore puro ,  vero , quello della gente di un paese di montagna che si è vista portare via tutto da una natura prepotente  , e quel poco che è rimasto lo condivide tutto con gli altri  .
E' la storia di una persona che amo , che da anni non ha fatto passare un solo giorno senza essere presente , che accetta il mio dolore , il mio trattarla a volte male . 
Che mi ascolta come io ascolto , che non giudica , non recrimina .
Ti voglio bene infinitamente .
Tu sei una parte di cuore .
E mi piacerebbe che tutti coloro che leggono questo post , riuscissero in qualche modo ad aiutare questa meravigliosa gente , magari con una semplice visita perché capiscano che nessuno li abbandona .
Cucino le fave in umido con i piselli ma il mio pensiero è a Norcia , arriva un messaggio con un cuore 
potrei anche non aprirlo ..so bene chi me lo ha mandato..


INGREDIENTI PER DUE PERSONE 

  1. fave fresche , circa 300 g già sbucciate 
  2. piselli già cotti , 200 g
  3. pancetta fresca , 150 g
  4. olio extra vergine di oliva , 2 cucchiai
  5. pomodori ciliegini , 5/6
  6. sale 
  7. peperoncino.


Sbucciate le fave e mettetele all'interno di una piccola casseruola .
Fate scaldare l'olio.



Aggiungete all'olio caldo la pancetta e fatela rosolare bene , dopodiché aggiungete i baccelli lavati .
Fateli leggermente tostare e coprite con acqua calda leggermente salata .
Abbassate la fiamma e mettete anche i pomodori tagliati a metà.


A metà cottura , circa dieci quindici minuti dall'inizio , aggiungete anche i piselli già cotti , aggiustate di sale e peperoncino , fate cuocere per altri quindici  /venti minuti.


Quando l'acqua si sarà completamente ritirata , spegnete la fiamma ed assaggiate .
Un piatto che nonna faceva come unico quando nell'orto , le fave ed i pisellini freschi , crescevano in abbondanza .

BUON APPETITO 


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