venerdì 9 febbraio 2018

PASTA AGLIO OLIO E BROCCOLI



Mi sono chiesta quante cose si danno per scontate .
Principalmente la presenza di una persona , il passare lento (..o veloce ?) delle stagioni , i colori dell'autunno piuttosto che quelli dell'inverno .
Mi stupisco pensando a quanto siamo divisi in base a quelle che chiamo , caste .
Mi spiego , provate a chiedere ad un economista delucidazioni sul gergo di un principe del foro , o viceversa , chiedete ad un avvocato come per esempio si cambia una lampadina ..
Ho fatto chiaramente un paragone eccessivo ma per rendere l'idea e far capire che a volte ci poniamo davanti alle persone pensando sempre  di essere tutti allo stesso pari e non solo nel linguaggio.
Me ne rendo conto anche con te , che quando puoi ami lavorare in campagna , e spesso mi chiedi cose che a me sembrano così naturali che mi stupisco sempre e ti guardo basita ..
Certo io non sono molto pratica  ,ma per lo meno so distinguere i vari vegetali , i frutti e anche qualche tipo di insalata così detta di campo.
Ma non per tutti è così , anzi per la maggior parte delle persone , quelle in particolare che non hanno la fortuna di vivere in un contesto rupestre o hanno sempre acquistato tutto pronto al supermercato con un'etichetta bianca anonima .
Mi viene in mente una vecchia pubblicità in cui una bambina non distingueva un pollo da un dado...
Ecco mai porsi limiti per la conoscenza e soprattutto mai essere saccenti con chi abbiamo di fronte .
Tuttologo non è nessuno e la condivisione delle idee , una ricetta , un blog può essere solo aiuto per chi non mastica tante cose .
In questo la tecnologia ci ha aiutato moltissimo , basta fare un click e abbiamo il mondo a portata di mano , ma non tutti hanno abilità a fare un click e non tutti magari possono permettersi la tecnologia .
Ad esempio , quanti tipi di cavoli ci sono , o meglio della famiglia delle Crucifere ?
Mi guardo intorno in auto mentre vado al lavoro e scorgo ovunque in questo periodo negli orti , cavoli !
Il nero , il cavolfiore , la verza , il cavolo viola , il broccolo...

Il broccolo (Brassica oleracea var. italica), chiamato anche cavolo broccolo, è una varietà di Brassica oleracea, la grande famiglia di piante conosciute comunemente come cavoli e che comprende numerose varietà molto diverse di aspetto. I broccoli rientrano nel gruppo di piante di cui non vengono mangiate le foglie bensì le infiorescenze non ancora mature.
Viene coltivato in varie zone d'Italia e del mondo anche se è una pianta originaria dell'area mediterranea e diffusa già all'epoca romana (come suggerisce anche il nome scientifico). È un ortaggio molto conosciuto.(Fonte Wikipedia..)
Molto conosciuto???



Adoro il broccolo come tutti gli altri tipi di cavolo  e ne faccio veramente un uso smodato , con molto peperoncino ed aglio , e la pasta che ne nasce è deliziosa ..



INGREDIENTI PER DUE PERSONE 

  • pasta formato a piacere circa  160 g
  • broccoli , 500 g
  • aglio , 2 spicchi
  • olio extra vergine di oliva 
  • peperoncino in semi 
  • formaggio grana o ricotta salata


Lavate bene i broccoli e tagliateli in pezzi non troppo piccoli .
Metteteli in una larga padella assieme a due cucchiai di olio , l'aglio intero schiacciato con il palmo della mano ed un pizzico di peperoncino.
Aggiungete due bicchieri di acqua calda , coprite e lasciate cuocere per almeno trenta minuti.



Nel frattempo , grattugiate una bella manciata di formaggio che può essere grana , parmigiano o ricotta salata .
Trascorsi i trenta minuti scoperchiate la padella e continuate a cuocere dieci minuti a fuoco vivo , fino a che l'acqua sarà completamente ritirata ed il cavolo si presenterà morbido e leggermente bruciacchiato.
Cuocete la pasta e toglietela al dente .



Tuffate la pasta nella padella , aggiungete sale ed un filo di olio , regolate il peperoncino e spolverate di formaggio .
Saltate solo un minuto per non fare asciugare troppo la pasta  e se prorpio volete esagerare aggiungete pezzetti di scamorza.
Servite caldissima e piccantissima !

BUON APPETITO 





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giovedì 8 febbraio 2018

TORTA DI FARINA DI CECI O MEGLIO "LA CECINA"


Chi l'attribuisce alla tradizione ligure , dove in effetti l'abbiamo mangiata alle Cinque Terre ed era buonissima , chi alla Livorno tanto vicina ..
La torta di farina di ceci , detta da noi toscani "cecina" con la tipica "c" leggermente strascicata è un piatto che non so se definire unico , o rientra a far parte di antipasti , secondi , laute merende .
So che mi affascina quella farina misteriosa e dal profumo  inconfondibile del legume che amo di più , il cece .
Anche qui la fantasia si può sbizzarrire come ho fatto io in questo caso , ma la torta di ceci classica , non consiste che di acqua , farina di ceci sale , pepe e del buon olio.
Nei vari mercati e foccaccerie, viene venduta arrotolata o piegata a triangolo ,incartata nella carta gialla , la stessa che una volta i macellai usavano per incartare le bistecche di carne .
Credo di aver mangiato per la prima volta nella mia vita la cecina a Livorno durante le ferie estive , quando lo zio Carlo ci portava un mese al mare nella piccola cittadina  di Marina di Grosseto.
Nei giorni meno assolati o piovosi , era solito condurci in visita nelle zone limitrofe .
Livorno con il suo mercato degli Americani , la sua splendida piazza e i canali come una piccola Venezia , ci accolse come fa ogni città di mare con un porto importante.
Non so dire se con indifferenza o estrema saggezza , e quello che mi rimase , essendo ancora bambina , fu il ricordo di quattro mori incatenati , e la cecina mangiata dopo aver comprato una t-shirt di una marca Americana tutta completamente bianca , nella cui etichetta recava un cesto con dei frutti...Fruit of the Loom..Impazzivamo tutti per quelle semplici e modeste magliette...
Per realizzare questa torta di farina di ceci  ho utilizzato anche dei piccoli cipollotti , perché amo  spesso arricchire la ricetta base con piccoli pezzetti di verdure , melanzane , peperoni , cipollotti appunto che conferiscono a questo semplice piatto un aroma ancora più intenso , fermo restando che nella versione semplice è buonissima .
Potete farla in entrambi i modi , con verdure o semplicemente seguendo la ricetta senza aggiunta di niente .







INGREDIENTI PER UNA TEGLIA DI CIRCA 22 CM DI DIAMETRO

  • farina di ceci , 200 g circa 
  • acqua  . 500 ml
  • olio extra vergine di oliva , 100 ml
  • sale , un bel pizzico
  • pepe nero 
  • se volete verdura (a scelta)
Preparo l'impasto della cecina , qualche ora prima , e non sarebbe male anche il giorno prima , conservando in frigorifero.
Questo per far si che la farina si insaporisca bene con l'olio il sale ed il pepe nero.
Con una frusta setacciate la farina , cercate di prenderla di ottima qualità , ci guadagnerà molto il sapore .
Aggiungete sempre mescolando l'acqua , fate in modo che non si creino grumi.



Poi procedete con l'olio , il sale ed il pepe nero appena macinato.
A questo punto decidete se volete arricchirla con verdure e nel caso affermativo , tagliatele in piccoli pezzi e mescolatele all'impasto .
Girate bene e coprite con un panno .
Abbiate cura di mescolare di tanto in tanto.

Qualche ora dopo o addirittura il giorno dopo , versate l'impasto in una teglia leggermente unta .
Più bassa sarà la cecina e più sarà croccante , se invece la preferita morbida lasciatela in una teglia più piccola in modo che l'impasto si distribuisca in meno superficie.

Scaldate il forno a 180° e mettete a cuocere la cecina .
Ci vorranno circa 40 minuti , potete controllare visivamente , anche aprendo il forno , ma è pronta quando avrà formato una deliziosa crosticina croccante in superficie.
Servitela calda  ...

Se avanza è buonissima anche fredda , ma potete tranquillamente riscaldarla..

BUON APPETITO 


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mercoledì 7 febbraio 2018

TORTA BURRO E PERE


Nessuno in famiglia , a parte la zia Clara , mi ha insegnato a fare delle torte .
Nonna faceva le crostate per Pasqua ma di quelle con la base altissima e pochissima marmellata , che a me non piacciono affatto  ,anche perché quando le cucino faccio il contrario..tanta morbida marmellata sopra un velo di frolla croccante .
Il babbo durante la coglitura delle olive si dilettava nel fare il suo "baldino" con la farina di castagne ..buono ma sinceramente poco rappresentativo come dolce in quanto tale ! Io non ho l'arte pasticcera che mi scorre nelle vene .
Ma amo sedersi al mattino tutti insieme davanti ad una bella torta , di quelle che chiamiamo da credenza , la classica e più rinomata con le mele .
E non amo le ricette senza burro , senza olio senza grassi..la torta è la torta !
Perennemente in conflitto con il mio corpo , probabilmente dovuto ad un'insoddisfazione dell'anima latente , adesso , ritrovando stabilità ed equilibrio , va da se , che scelgo con cura ogni ingrediente , leggo ogni etichetta .
Cerco di essere buona produttrice di gran parte di ciò che io e le persone che amo mangiamo , tanto che se veramente vado di corsa e acquisto una besciamella pronta , le mie colleghe alle casse mi guardano storta e mi dicono...no Silvia tu no comprare questa roba..!!!!
Amo il lento lievitare del pane , la farina scura quella non raffinata , la bianca 00 non entra più in casa , e scelgo accuratamente anche il molino che la prepara , preferibilmente con le macine a pietra .
Amo la lentezza dei germogli che con caparbietà bucano il terreno ed un giorno di sole trasforma in vigorose piante ..amo tutto quello che riconduce alla vita vera , non quella di oggi ma quella di una volta..
Non sarà mela ma è pera a deliziare questa torta , nella quale ho cambiato , dalla ricetta originale , chiaramente solo il tipo di farina..
Al primo morso , tu mi dici che ha un retrogusto di castagna , ti spiego ancora una volta che la farina multi cereali ha dei poteri magici ,e allora annuisci , sorridi e con un bacio  mi fai notare   che è buonissima ..
Come la pasta di ieri , sedanini di farina di lenticchie rosse ...
Potete farla anche con farina bianca 00 , sicuramente guadagnerà in morbidezza , ma ne beneficerà un po' meno la vostra salute ..


INGREDIENTI PER UNA TORTIERA DA 22 CM

  • farina integrale o multi cereali , 250 g
  • zucchero semolato 110 g
  • burro salato , 100 g
  • acqua 125 ml
  • lievito per dolci , 8 g
  • uovo , 1
  • latte di soia o vaccino , 100 ml
  • pera  , 1
  • zucchero di canna , 1 cucchiaio
  • burro per la tortiera

Mescolate zucchero semolato , acqua e burro in una pentola .
Poi fate bollire lentamente fino a quando il burro si sarà completamente sciolto e spegnete la fiamma .
Lasciate a riposare per circa venti minuti , avendo cura di girare ogni tanto il composto .
Mescolate la farina al lievito .


Quando il composto liquido si sarà raffreddato aggiungetelo delicatamente alla farina e mescolate bene , poi mettete anche l'uovo  ed il latte .



Imburrate uno stampo per dolci da circa 20/22 cm di diametro , quindi versatevi il composto.
Preparate  la pera ,  fatela a fettine sottili con le quali andrete a ricoprire tutta la superficie .
Aggiungete lo zucchero di canna .
Infornate in forno caldo statico a 180 °e procedete con la cottura per circa 50 minuti .
Fate sempre la prova stecchino ...


BUON APPETITO 



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lunedì 5 febbraio 2018

FILONCINI DI PANE CON FARINA MULTI CEREALI E SEMI



Spesso mi sono chiesta che cosa mi ha spinto ad avere un blog di cucina .
Perché è veramente fatica  , non tanto il  cucinare che è una delle cose che amo di più probabilmente assieme ai lavori dell'orto e viaggiare (sono affascinata da  conoscere luoghi nuovi , storie , musei, culture  ..)ma tutto quello che c'è dietro .
Come ho sempre detto il blog è nato per lasciare qualcosa, anzi direi per insegnare qualcosa a chi proprio di cucina non sapeva niente .
E comunque a distanza di un anno , posso dire che sto mangiando uova sode pronte , verdure rifatte in padella , insomma stiamo veramente migliorando.
Anche se la cosa che riesce meglio al mio compagno è aiutarmi nelle pulizie della casa .
E' lui che mi fa trovare le lenzuola cambiate , lui che pulisce i vetri delle finestre , lui che a guardarlo pulire mi incanta per quanto è preciso e meticoloso.
Quindi , se l'arte culinaria  va a rilento  ,diciamo che per altri aspetti sono più che soddisfatta , e l'amore di cui mi riempie , è solo uno stimolo continuo ad apprezzare ogni giorno di più  la vita che passa  .
Il blog  , dicevo appunto ,richiede oltre alla cucina , la fotografia , l'impiattamento , non che sia precisa e brava , ma tante  piccole attenzioni che , probabilmente , per me che sono già molto impegnata con il lavoro riescono a prosciugare tanta energia  ..
E allora ?
Allora è una passione , allora è una gioia quando parlo con le persone , allora arrossisco quando qualcuno si complimenta con me , per le ricette , la fotografia , i miei racconti..
Non ho mai fatto un corso di cucina , un corso di fotografia del cibo ne tanto meno  un corso di scrittura , come ho più volte detto..
Sono autodidatta e solo questo mi basta e mi da la consapevolezza che , non voglio mai sentirmi inferiore a nessuno .
E forse nemmeno lo sono davvero , perché quello che io pubblico qui , è vero , reale , le foto non sono artefatte perché non so usare nessun programma di ritocco  , non ho che da mostrare ciò che realmente sono e ciò che realmente mangiamo cinque minuti dopo la fotografia .
Un po' come me , il blog rispecchia il mio animo ed il mio carattere , sono quella che si vede fuori , anche se qualcuno ha sempre sbandierato il contrario , ma grazie a Dio questo è un periodo di soddisfazioni personali talmente tante e belle che , come direbbero a Napoli , me ne frega assai..
La semplicità di un pane , quello che mi piace fatto in casa sempre quando posso..
Farina multi cereali , e semi tanti , dei panini ottimi e gustosi , come Francesco e Mena , una splendida coppia di conoscenti che sabato si è complimentata con me .
Lei , che è una sarta bravissima e crea delle cose veramente meravigliose , delle quali mi innamoro a vista ..potete vedere le sue creazioni in un bellissimo sito web "mammacreativadesign" e non le faccio nessuna pubblicità..a me nessuno da niente , mi fa solo piacere far conoscere chi è veramente bravo ma non viene mai visto perché non famoso..siamo così del resto no ?
Vi lascio con la ricetta del mio pane ...


INGREDIENTI PER CIRCA 8 FILONCINI

  • farina multi cereali  500 g
  • farina 1 , g 100
  • lievito madre , 100 g 
  • sale fino , 2 cucchiaini
  • semi misti (girasole, avena , zucca..) 80 g circa
  • acqua , 320 ml


PROCEDIMENTO

Fate sciogliere nell'acqua tiepida il lievito madre , in alternativa potete usare il lievito di birra , calcolandone circa 10 g.
Mescolate le due farine , aggiungetele piano piano all'acqua con il lievito dopo che quest'ultimo si sarà sciolto.
Impastate bene e mettete anche circa la metà dei semi nell'impasto , in ultimo il sale che non deve mai venire a contatto con il lievito .
Il tutto può essere fatto anche con la planetaria.



Collocate l'impasto, dopo averlo modellato a pagnotta ed inciso con un coltello , all'interno di una ciotola coperto con un panno e lasciate che raddoppi .
Se volete accelerare i tempi mettete in forno con la luce accesa , ma se non avete fretta lasciate che faccia il suo corso a temperatura ambiente .



Appena sarà raddoppiato , riprendete l'impasto , cercate di stenderlo con le mani in un piano infarinato , e fate le tre pieghe .
Considerate un rettangolo , piegate per un terzo la parte superiore e poi andate con la parte inferiore a ricoprire tutto.
Fate le pieghe ancora una volta , quindi due giri di pieghe e lasciate riposare il pane sotto una ciotola che funga da campana .( Trovate tante immagini sul web per come fare le pieghe al pane ..)
Trascorso questo tempo , riprendete e ricavate circa otto filoncini che posizionerete sopra ad una teglia rivestita con carta da forno.
Umidificate leggermente con poca acqua la superficie dei panini  e cospargeteli con i restanti semi.
A questo punto ponete in forno spento con luce accesa a lievitare ulteriormente per un tempo compreso tra le due e tre ore .
Non toccate la teglia o il pane e cuocetelo direttamente a 180° per circa trenta minuti.
Sfornate e assaporate .


Se volete potete congelare il pane in buste monodose , e togliere poi quando vi servirà , lasciando scongelare a temperatura ambiente per 4/5 ore .
Rimane morbido e gustoso , e sarete certi di non rimanere mai senza pane ..e che pane !!

BUON APPETITO 




Mi sono impossessate di questa immagine perché mi sembrava davvero emblematica e la condivido con tutti voi, buona settimana a tutti cari lettori !


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domenica 4 febbraio 2018

TARTUFI DI PANDORO


La pioggia mista a neve di ieri ha letteralmente affogato parte del terreno che abbiamo coltivato .
Le fave resistono vigorose , ho sparso cenere nell'aglio , come faceva il nonno.
Pareri discordanti , chi dice che non contenga nessun minerale chi invece la ritiene miracolosa .
A me serve anche per evitare all'erba di infestare tutto , visto che l'influenza in casa ha preso il sopravvento e per il momento non possiamo "sarchiare" termine esatto che noi sostituiamo con lo zappettare .
Finalmente si è conclusa una settimana  che ritenere pesante è dir poco.
Francesco mi abbraccia , quando lo scendo dall'auto , dopo che l'ho accompagnato in paese , mi sorride  e mi dice che la perdita di un amico serve ad ogni età a prendere ancora maggiormente consapevolezza di quali sono le priorità nella vita .
E' un discorso saggio e maturo , ma a volte il dolore sfoca ogni aspetto di lucidità.
Ho comprato una bella scatola di latta , le adoro , una di quelle rimaste con immagini Natalizie .
Dai colori forti , accesi , ad un prezzo irrisorio.
All'interno un pandoro , un vasetto di crema di nocciole , e dei cioccolatini con forme di abeti , angeli , babbi natali e stelle..
Che cambia , non sarà certo la forma fuori stagione a dare meno valore alla bontà.
Ho in mente da tempo di fare dei tartufi al cioccolato e questa scatola sembra aver letto i miei pensieri.
Mi alzo relativamente presto anche oggi che è domenica ,quando comincio a girarmi e a pensare preferisco infilare le calze e pantofole e abbandonare il letto ,tanto agognato ogni mattino quando sono costretta a lasciarlo dopo il suono della sveglia.
Ho abbandonato in questi  ultimi mesi l'abitudine stupenda che avevo di mettere nel blog il calendario della stagionalità della frutta e verdura , ma ritenendo che sia molto importante evitare di mangiare  primizie e prodotti conservati in cella provenienti da chissà dove , ve lo ripropongo.
Mi rendo conto che  , anche tu , adesso  che lavori in campagna sei  veramente consapevole di quando si raccolgono i piselli , piuttosto che quando si fa la semina in campo delle carote o in serra dei pomodori pendolini , di quelli piccoli che attaccheremo ad un filo di lega sospeso e ci aiuteranno ad illuminare qualche giornata grigia con il loro colore rosso vivace.
Ho impastato , e quando lo faccio significa che ho bisogno di scaricare tensione e recuperare energia ..il profumo ti sta facendo venire fame , tanti piccoli panini di farina multi cereali ricoperti di semi , sono in fila  a raffreddarsi sopra la loro griglia .
Come inermi  soldatini attendono l'ora della fucilazione..
Non ho recuperato ancora passione nelle cose che faccio , il tempo , attendo che il tempo mi aiuti a dimenticare . No , non dimenticare , attenuare il dolore che ora mi appartiene tutto ..


Spero vi sia di aiuto !



In mancanza di pandoro , chiaramente potete usare Pan di Spagna , panettone o residui di colomba Pasquale insomma una sorta di riciclo.

INGREDIENTI PER CIRCA 15 TARTUFI

  • pandoro o altro dolce , circa 400 g
  • panna liquida , 2 cucchiai
  • caffè , una tazzina 
  • crema di nocciole una decina di cucchiai
  • cacao amaro in polvere ,2 cucchiai grandi
  • peperoncino macinato, un pizzico


Tagliate  a fette il pandoro e mettetelo nel mixer .
Riprendetelo e sistematelo in una larga zuppiera , bagnatelo con la panna liquida e caffè.
Formate un impasto omogeneo consistente e lasciatelo riposare un oretta .



Trascorso il tempo previsto prelevate dall'impasto un cucchiaio e spalmatelo nell' incavo della mano .
Mettete al centro la crema di nocciola e richiudete formando una pallina con le mani facendo attenzione che la crema di nocciola non fuoriesca .
Continuate fino al termine dell'impasto.


Mettete su un piatto la polvere di cacao e cominciate , aiutandovi con un cucchiaio a rotolare le palline nel cacao ,poi spolveratele anche con un colino fitto.
Mano a mano che saranno ben ricoperte , sistematele nel piatto di portata .



Spolverate con un leggero pizzico di peperoncino rosso in polvere se vi piace .


BUON APPETITO 




PS..se volete potete anche aggiungere della granella di nocciole
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sabato 3 febbraio 2018

RAGU' DI CINGHIALE ALLA TOSCANA



Il babbo era un grande cacciatore , lo so molti di voi inorridiscono solo alla parola caccia .
Ma quando ero piccola io , questo tipo di "sport" era molto diffuso , e si organizzavano battute e gruppi di caccia , che vedevano impegnati i partecipanti per giorni interi.
Addirittura per settimane , come nel caso in cui , il babbo si recava a quei tempi nella vecchia Jugoslavia , dove erano vaste riserve di caccia , alle quali pagando una sorta di abbonamento , potevano accedere tutti coloro che erano amanti di questo passatempo .
Domeniche mattina con la sveglia che suonava alle quattro , e lui al buio silenziosamente si vestiva con la sua tipica divisa verde , si infilava attorno alla vita il porta cartucce  e gli stivaloni neri tipo anfibi e con gli amici partiva verso campagne e boschi lontani perché abitavamo ancora in città .
Poi rientrava quasi sempre con un buon bottino , composto da beccacce , tordi fagiani e lepri .
Mamma borbottava  perché la selvaggina dava  sempre  un gran da fare , ed inoltre doveva sistemarla e cucinarla subito perché , come quasi tutti  , eravamo ancora sprovvisti di congelatori.
Ma il profumo del "sugo di lepre" o dei crostini con la beccaccia , lo sento ancora adesso, ogni volta che chiudo gli occhi appositamente per ricordare il babbo ed i suoi occhi felici in quei momenti.
I suoi fucili poi , con il passare degli anni divennero solo arredo , ormai non li puliva neppure più , con il suo panno morbido intriso di olio.
Seduta con le ginocchia sulla panca di legno accostata al tavolo , osservavo curiosa ogni suo movimento , intimorita dalla cassetta di cartucce che conservava gelosamente e ben nascoste non ho mai ben capito dove .
Come dicevo la sua passione era molto diffusa , e molti dei suoi amici praticavano anche la caccia grossa , come la chiamava , che consisteva nell'uccisione di cinghiali .
Il cinghiale è attualmente un animale alquanto diffuso e non solo  nelle nostre campagne .
Capita sempre più spesso che , per esempio , tornando la sera dal lavoro  debba fare molta attenzione all'attraversamento cinghiali nella piccola strada bianca che percorro, perché usano abbeverarsi nel fiume che scorre lungo la via .
Famiglie intere con il maschio che fa da capo fila , la femmina e tanti piccoli figlioletti  al seguito .
La scena da vedere è molto bella , anche se assai pericolosa , visto che hanno la consuetudine di apparire improvvisamente magari dietro una curva , e anche se la velocità è moderata , molto spesso capita che si imbattano in qualche auto e la rovinino bene .
Ecco che la provincia convoca delle squadre speciali di cacciatori , e con un apposita regolamentazione , decide  di sopprimerli in numero ingente .
Battute di caccia vicino a casa , strade di bosco che vengono chiuse con appositi cartelli che non possiamo oltrepassare ,urla dei cacciatori che si chiamano da un posto all'altro  e guaiti di cani.. .
Se hai la fortuna di avere per amico qualche cacciatore , in casa non manca mai una bella  polpa dell'animale , o costole da fare arrosto , piuttosto che salsicce e prosciutto .
Anche questa è Toscana ..e noi da buoni toscani amiamo moto le pappardelle con il ragù accompagnate dallo spezzatino, il tutto magari fatto bollire per ore piano piano sopra alla stufa a legna , proprio come in tempi passati..



INGREDIENTI 

  • polpa di cinghiale , 800 g circa
  • carne macinata di maiale , circa 300 g
  • pomodoro polpa o succo , 1 lit circa
  • vino rosso , 2 bicchieri
  • cipolla 1
  • aglio , 3 /4 spicchi grossi
  • salvia e rosmarino in abbondanza 
  • alloro una decina di foglie
  • sale 
  • 1 bicchiere di aceto bianco
  • peperoncino rosso 
  • noce moscata 
  • olio extra vergine di oliva  

La sera prima della cottura del cinghiale , tenerlo a bagno in acqua , un bicchiere di aceto  e qualche foglia di alloro.
Io non metto altro nella marinatura perché non amo i gusti che la carne assorbe aggiungendo troppi odori o spezie.
Il giorno seguente fate scorrere abbondante acqua nella polpa che avrete tagliato a piccoli pezzi .
Fate scaldare un'ampia casseruola senza olio  , e appena sarà calda , ponetevi i pezzi di carne .
Girate la carne sempre con un mestolo di legno senza mai bucarla .
Durante questa prima fase , la carne trasuderà  dell'acqua che dovrete gettare .
Spegnete la fiamma.



Conservate la carne da una parte .
Tritate aglio  ,cipolla e salvia , sminuzzate un po' di rosmarino e lasciatene parte intero.
Mettete abbondante olio  nella casseruola che avete utilizzato in precedenza , e fate soffriggere tutti gli aromi, compreso l'alloro.




Quando il soffritto avrà preso un bel colore dorato , aggiungete la carne macinata di suino  e la metà della carne di cinghiale , che avrete passato al mixer .
Poi aggiungete anche il resto dei pezzetti di carne e mescolate spesso facendo insaporire il tutto fino a che la carne macinata non comincerà a "schiumare" o meglio fare quelle bollicine in superficie simili ad una schiuma.





A questo punto aggiungete il vino e fate evaporare a fiamma media .
Una volta evaporato , aggiungete il peperoncino rosso , un pizzico di sale , ed una grattugiata di noce moscata.

Mescolate bene e procedete a coprire il tutto con la polpa o passato di pomodoro , allungando con acqua calda .
Abbassate la fiamma al minimo e fate riprendere l'ebollizione al ragù.
Da questo momento calcolate , tre o quattro ore abbondanti di lenta bollitura con la casseruola parzialmente coperta .
Ogni tanto mescolate per evitare che il sugo si attacchi al fondo .



Trascorso il tempo previsto , assaggiate il ragù ed un piccolo pezzetto di polpa per accertarvi che sia molto tenera , regolate di sale .
Nel frattempo cuocete rigatoni o pappardelle all'uovo e condite con abbondante ragù , servite accompagnando con tre o quattro piccoli pezzetti di polpa ..

Un bel bicchiere di vino rosso ...

BUON APPETITO 



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venerdì 2 febbraio 2018

PASTA ALLA CREMA DI PECORINO FUNGHI E PANCETTA



Il vento ha rimosso il tessuto che avevo messo a copertura delle semine nell'orto.
Lo guardo dalla finestra e nel poco tempo di pausa che ho per il pranzo prima di rientrare al lavoro , decido di andare a puntellare di nuovo i bordi con le pietre per la paura che qualche gelata notturna bruci le piccole gemme che scorgo felice da lontano.
Quando arrivo nell'orto , però decido di fare il contrario di quello che avevo pensato e rimuovo quel poco di telo rimasto , perché le piantine sembrano soffrire e piegarsi anche sotto quel lieve peso.
Sono entusiasta , sembra che la primavera sia impellente , e lo capisco principalmente dalla voglia di quei teneri germogli di alzare la testolina al primo sole , seppur neanche tiepido.
Le giornate ancora sono corte , e nel tardo pomeriggio , al lavoro , mi assale di nuovo la malinconia , quella malinconia che so bene cosa essere .
Il mio amico si è spento ed ha lasciato un vuoto incolmabile che si traduce in grande sofferenza tanto che ogni poco  devo guardarmi allo specchio e ripetermi di alzare la testa ed andare avanti.
Prendo esempio dalla moglie , forte ,coraggiosa , dignitosa come mai nessuno visto prima , mi calmo e penso che mi   e ci ha lasciato un grande insegnamento..vivere per quel che ci è possibile con lentezza la vita , senza affanno , arrabbiature e soprattutto amarla .
Me lo ripeto ,ma non posso volgere lo sguardo oltre le cassette della frutta , perché nel piccolo reparto dove lavorava non faccio che vedere lui ed il suo sorriso , il suo passo lento , il suo camminare verso di me , quando ancora ero direttore ma anche quando non lo ero più , e a  metà strada togliersi il cappello e tenerlo tra le mani.
Un gesto che nessuno fa più , il massimo del rispetto quello che aveva per tutti .
Il suo modo educato , la tanta gente corsa a salutarlo per l'ultima volta , e quella "importante" che non si è nemmeno degnata di venire ..
Siamo tutti un numero , è ovvio , ma sono felice di avere un cuore dietro alla mia matricola , anche se quel cuore adesso è veramente stritolato.
A volte penso che sono davvero stanca , stanca di tutto il dolore ed il male che ho intorno e vorrei essere come tanti altri che se ne infischiano dell'altra gente  e  si permettono di scommettere pure sulle vite delle persone .
Barbara , la moglie del mio caro collega , mi ha accolto con le braccia aperte in mezzo a tanta folla  , ci siamo strette forte singhiozzando, mi ha chiesto una promessa ..
Prometti che andremo io e te a mangiare da sole quelle linguine alle vongole , che ti doveva cucinare  Dario e le mangeremo insieme in onore suo..
Te lo prometto , con il cuore , dal cuore .
Mancherai tanto , ma grazie per la tua ironia , il tuo essere sereno e serissimo e soprattutto buono. Ogni persona che si incontra nella nostra vita non la si incontra a caso .. tu ne sei stato l'esempio eclatante .
Ho voglia di rilassarmi , come solo la mia cucina può, e metto un cucchiaio di latte a scaldare bene , ci sciolgo del pecorino ne faccio una gustosa crema..

INGREDIENTI PER DUE PERSONE 

  • pasta di semola , anche integrale , circa 160 g
  • latte 2 cucchiai
  • pecorino stagionato una fetta 
  • salsa di funghi porcini , 2 cucchiai
  • pancetta fresca 2/3 fettine 
  • grana grattugiato 
  • prezzemolo
  • sale , pepe nero
  • olio extra vergine di oliva



Dunque appunto mettete a scaldare i cucchiai di latte , ed aggiungete il pecorino a pezzetti.Spegnete la fiamma e portate a bollore l'acqua salata per la cottura della pasta .
Fate scaldare la crema di funghi ed aggiungete un po' di grana grattugiato.
Mentre la pasta cuoce , scaldate una padella antiaderente e fatevi cuocere la pancetta in modo che si arrostisca bene .
Scaldate anche il latte con il pecorino e mescolate di continuo fino ad ottenere una crema alla quale aggiungerete un pizzico di pepe  .
Scolate la pasta , conditela con la crema di funghi , aggiungete la crema di pecorino e una spolverata di grana.
Terminate con la pancetta croccante e prezzemolo tritato , pepe nero e servite calda.

BUON APPETITO



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mercoledì 31 gennaio 2018

RISO SPINACI E RICOTTA



Mi chiedo spesso cosa sarebbe la vita senza i libri..
E spesso parlando , nascono delle diatribe relativamente al fatto che , per certi aspetti trovo che il fascino delle ricette scritte sul libro non subisca concorrenza .
E' evidente che Internet ci ha cambiato la vita e basta un click per essere istantaneamente presente dall'altra parte del mondo , così riferendomi al mio blog , per esempio , capisco che una ricetta scritta adesso domani , o addirittura stanotte stessa può essere letta ovunque.
Con un libro non sarebbe certamente così facile , ma l'idea di non avere più lo scaffale pieno dei miei libri di cucina , sporchi , unti di olio e polverosi di farina ,mi mette tristezza .
Così imperterrita continuo a comprare riviste e libri perché anche se leggo , in realtà attualmente molto poco , un romanzo o un racconto  ,ho bisogno di toccare con mano la carta e sentirne il profumo.
Ci sono tante cose che mi danno emozioni particolari oltre la mia cucina , il fruscio appunto delle pagine sotto le dita , la meraviglia di un seme che spunta dal terreno , il saper aspettare il tempo che intercorre dalla semina al raccolto.
Amo tutto quello che per natura scandisce il tempo e lo fa lentamente , seguendo il suo corso , e mi chiedo se forse sono io fuori tempo , ma sono felice così.
Intanto dal pensiero dello spinacio che germoglia a quello della bellezza eterna di Firenze appena visitata per l'ennesima volta , giacché non mi stancherò mai di farlo e sono sempre pronta per un giro agi Uffizi o a visitare qualche altra meraviglia, è riaffiorata la ricetta del riso alla fiorentina come lo chiamava la nonna .
In realtà perché gli desse questo appellativo mi è sconosciuto , anche se in Toscana , molti dei nostri piatti prendono questo aggettivo dopo il nome , il riso , la crema alla fiorentina , la ciaccia fiorentina ..
Nonna metteva un cucchiaio di panna io  ho optato per la ricotta freschissima ..



INGREDIENTI PER DUE PERSONE 

  • riso Carnaroli , 160 g circa 
  • spinaci lessate , 3 cucchiai circa
  • ricotta fresca , 3 cucchiai
  • mezza cipolla rossa
  • mezzo bicchiere di vino bianco 
  • sale , pepe nero
  • noce moscata 
  • olio evo
  • burro , un fiocco
  • parmigiano grattugiato , 1 cucchiaio 
  • brodo vegetale circa mezzo litro 

Fate scaldare due cucchiai di olio in un ampia casseruola che dovrà contenere il riso .
Affettate finemente la cipolla e lasciatela appassire nell' olio.
Generalmente ripasso le spinaci in padella con aglio , ma quando uso la ricotta preferisco il contrasto della cipolla .
Quando la cipolla sarà ammorbidita , mettete le spinaci e mescolatele bene .
Sistemate di sale e  pepe nero , poi aggiungete anche un pizzico di noce moscata e fate insaporire.
Dopo circa dieci minuti , aggiungete il riso.



Fatelo tostare bene per cinque / sei minuti poi sfumate con il vino.
Appena sarà evaporato aggiungete il brodo caldo o acqua calda con aggiunta di sale , a coprire bene il tutto .
Fate cuocere a fiamma bassa mescolando di tanto in tanto.


A metà cottura del riso , aggiungete la ricotta e mescolate .
Portate a cottura il riso , sistemate di sale e pepe nero poi mantecate con un cucchiaio di parmigiano grattugiato e un fiocco di burro.
Spegnete la fiamma e servite dopo cinque minuti.

BUON APPETITO 





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lunedì 29 gennaio 2018

TARTARE DI MANZO



Se  avessi immaginato qualche anno fa che avrei amato così tanto un giorno la carne cruda , credo che avrei approfittato prima del tempo per gustare questa che a parer mio è una prelibatezza.
Quando la mamma cominciò a proporre in tavola le prime volte il carpaccio di carne cruda , il babbo storceva il naso e si faceva sempre cuocere nel padellino la porzione che toccava a lui.
In realtà , la carne era praticamente già cotta , non nel padellino , ma dal succo di limone che l'aveva trasformata da un rosso vivo acceso , ad un grigio topo alquanto scadente .
Assieme al limone , sale e pepe e qualche piccola scagliettina di parmigiano .
Questa era la nuova era , quella della carne cruda .
A me piaceva , ma quando scoprì la carne salada  del Trentino cominciai a scimmiottare il carpaccio di manzo.
Adesso se per i miei uomini cucino un bell'hamburger magari di carne chianina o di  scottona , io ripiego sempre per un pacchettino di carne macinata di prima qualità , battuta a coltello dal mio macellaio di fiducia che poi trasformo in una squisita tartare.
Non aggiungo assolutamente limone , e questo è il primo imperativo, per non cambiare colore ma soprattutto  sapore alla carne , e la versione che vi presento è una delle migliori..
Almeno per quel che mi riguarda ..




INGREDIENTI PER 1 TARTARE 

  • carne battuta a coltello di prima scelta , chianina o scottona , circa 100 g
  • sale di Maldon o rosa , 1 pizzico
  • peperoncino rosso , un pizzico
  • cipolla bianca fresca , qualche fettina 
  • finocchio 1
  • olio evo
  • rucola qualche foglia
  • ribes 
Amalgamate bene la carne preparata dal vostro macellaio con il sale di Maldon , il peperoncino in polvere e un cucchiaino di  cipolla bianca tritata finissima , un filo di olio .
Preparate il composto qualche ora prima di mangiare la tartare ed ogni tanto mescolatelo con una forchetta pressando bene .

Lavate e pulite il finocchio e tagliatelo a fettine sottili , sistematelo sopra ad un piatto piano e conditelo con sale ed olio.

Alloggiate al centro del piatto la carne alla quale avrete dato la tipica forma di tartare , se ce l'avete aiutandovi con l'apposito stampo da hamburger.




Aggiustate i ribes sopra la carne dopo averli ben lavati e fatti asciugare , poi aggiungete il trito di rucola ed a piacere dell'aceto  o glassa balsamica .
Molti servono la tartare anche con un tuorlo d'uovo posizionato al centro , ma io non amando l'uovo crudo ometto sempre questo passaggio e degusto così semplicemente la carne .
In alternativa potete condirla anche con un battuto di capperi ed acciuga , oppure miele di castagno e scagliette di pecorino stagionato ..

Se comunque la carne è davvero pregiata ,  ed avete un macellaio di fiducia  che vi da un buon taglio , vale la pena di consumarla anche semplicemente con del buon olio , sale e pepe nero macinato fresco al momento.

BUON APPETITO 




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