lunedì 13 marzo 2017

MINESTRA DI LENTICCHIE PER INIZIARE UN ALTRA SETTIMANA



Pensavo a tanti proverbi , che la nonna ed il nonno tiravano fuori non appena si presentava l' occasione opportuna , per far capire meglio   ,più che con  ogni altra cosa , di che cosa volessero parlare .
I proverbi sono la saggezza dei popoli , lo sostengo sempre perché dietro ciascuno di loro ci sono tante   verità.
Chi vuol vivere e star bene , pigli il mondo come viene ...
Ecco , questo credo però che sia uno di quei pochi che non sono mai riuscita a mettere in pratica ,perché se c'è una cosa che proprio non so fare è prendere il mondo come viene .
Ricordo una volta , un collega , che mi aveva ammonito , dicendomi che non avrei mai potuto fare il Don Chisciotte perché i mulini a vento mi avrebbero schiacciato di sicuro .
Ed è normale allora che la dove non si ribella il fisico è l'anima  a farlo , che se non stai attento a cogliere ben ogni piccolo aspetto e segnale che ti invia , puoi anche compromettere tante cose .
Perché come dice una canzone attualissima ,per tenere il cuore con due mani ci vuole coraggio , e tanto tanto ...troppo amore.
Qualche volta sono veramente stanca di combattere con vecchi fantasmi e piccole battaglie quotidiane e per certi aspetti , se non avessi avuto la cucina e questo umile blog ,  avrei probabilmente rasentato la pazzia.
Anche perche è difficile mettersi nei panni degli altri , ed io probabilmente per prima a volte non lo faccio , ma , e ritorno ai proverbi , il male viene per fare male , e si finisce per isolarsi dal mondo ed intristirsi , fatta eccezione che tener conto di quelle poche persone , che conti veramente nelle dita della mano , le quali  ti aiutano ad andare avanti , ma molto spesso finisce che ti accanisci proprio con loro perché con gli altri non puoi ..e non ne hai più voglia.
Ecco allora che inizio la settimana pensando a quanto ancora dovrò passare lunghe giornate in solitudine sempre ad aspettare , e mentre apro il frigorifero , mi rendo conto che la prima battaglia della giornata , sarà con lui ,grande e fedele lievito madre.


Sei qui che quasi supplichi di essere rinfrescato , e vedi io non l'avevo capito ..ormai sono due anni che sei con me grande e devoto lievito.
Con te ne abbiamo viste e fatte di tutti colori , dalla Margherita alla Quattro Stagioni e difficilmente mi hai delusa..
No , non sto diventando pazza , però a volte mi capita di parlare con tutto quello che ho davanti, ma il pensiero da qualche giorno va irreparabilmente ad altri luoghi , sarà che non esco da mesi ed il sorriso piano piano comincia a scemare ...



Però come dare torto al mio pensiero..???

Allora lenticchie alla mano oggi tocca alla minestrina , molto buona però , e poi ultimamente vi avevo abituato male ..troppo ghiotti i miei lettori !!!!

INGREDIENTI PER TRE PERSONE

  • 300 G DI LENTICCHIE GIÀ LESSATE 
  • 1 CAROTA 
  • 1 CIPOLLA 
  • 80 G DI PANCETTA A DADINI
  • 3 PUGNI DI PASTA DA MINESTRA 
  • OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA
  • QUALCHE POMODORO MATURO
  • SALE , PEPE
  • SALVIA
  • AGLIO




Se potete mettete a cuocere le lenticchie dopo averle ammollate per un 'oretta in una casseruola  dove avrete messo acqua a coprirle abbondantemente , 2 spicchi di aglio in camicia , cioè non sbucciato ,  e qualche pomodorino , sale e pepe.Procedete con la cottura tenendo da parte dell'acqua calda che andrete ad aggiungere , man mano che la prima verrà assorbita dai legumi .
Ci vorrà all'incirca un 'ora se fate bollire lentamente .
Altrimenti potete utilizzare quelle già pronte ma ve lo dico fin da ora il sapore ci perderà molto .
Affettate sottilmente la carota e la cipolla e schiacciate con il palmo della mano uno spicchio di aglio, fate soffriggere il tutto con qualche cucchiaio di olio e i pezzetti di pancetta .
Quando la cipolla sarà diventata trasparente , aggiungete la metà delle lenticchie e lasciatele insaporire,


Cominciate a diluire con acqua calda leggermente salata e fate sobbollire piano piano .
Prendete poi l'altra metà delle lenticchie e passatela al mixer formando una purea che andrete ad aggiungere alle altre .
Diluite con acqua calda e fate bollire almeno mezz'ora .
Cercate di fare in modo che il brodo non si addensi troppo , perché trascorso il tempo previsto dovrete gettare la pasta e farla cuocere all'interno della casseruola .
Se vedete che il brodo è troppo denso allungate con acqua , viceversa se troppo liquido lasciatelo ancora ritirare sul fuoco.
Fate attenzione però a non lasciarlo troppo liquido perché la minestra dovrà risultare abbastanza soda .





Appena la pasta sarà cotta regolate di sale e pepe ed aggiungete qualche foglia fresca di salvia .
Servite calda ..

BUON APPETITO


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domenica 12 marzo 2017

I BUDINI DI RISO DELLA MIA TOSCANA E LE COLAZIONI AL BAR DI QUANDO ERO CITTINA



Estate voleva dire per la mia famiglia trasferirsi nella casa in campagna  , che il babbo aveva comprato quando io avevo ancora da festeggiare i sei anni.
Diciamo , quindi  ,che i ricordi più vividi che ho della mia infanzia , risalgono a questo posto e questo paese .
La casa in campagna , e le giornate passate con mia sorella Laura e mia cugina Susy , quando bastava un semplice bastone a farci da fantomatico cavallo per trascorrere   giornate intere nei campi coltivati ad olivi , sotto ai quali il contadino che il babbo pagava per curare la nostra tenuta , seminava puntualmente le rape.
Il periodo più bello era questo , quando ormai le rape mostravano tutte le loro infiorescenze  , e noi correvamo dentro a questo mare giallo che fluttuava in base alla corrente del vento come se davvero vi fossero onde a trasportarlo avanti e indietro.
Il lunedì puntualmente ero ammalata almeno fino a quando all'età di dodici anni non subì l'intervento di asportazione delle tonsille.
ll ricordo di quel primo ricovero mi fa venire ancora i brividi se penso che per ingurgitare anche solo la  saliva piangevo lacrime salate ed il gelato per una settimana fu il mio unico nutrimento.
Ricordo bene che , appunto dopo una settimana , la mamma che non aveva risentito la mia voce , mi trovò in camera a cantare una canzone , sigla di un varietà del sabato sera che conduceva il mitico Renato Rascel..
Che ricordi , vivissimi ,impressi nella memoria.
Il mercoledì era giorno di mercato , il che voleva dire vestirsi di tutto punto e andare tutti con la 500 della mamma in paese .
Giornata di festa e di ricorrenze abituali , tra le quali primeggiava la colazione al famoso bar della Luna .
Guardando i banchi odierni delle pasticcerie , mi viene da ridere a pensare come effettivamente noi ci accontentassimo di poco , ma di quanto sicuramente eravamo più felici.
Al bar si ritrovava tutto il paese nel giorno di mercato e la domenica , quando dopo essere usciti dalla Messa , era pressoché impossibile non incontrare una persona con il vassoio di paste da portare  a  casa .
Così faceva anche il babbo , che tra le altre prelibatezze , credo quattro o cinque referenze , portava i budini di riso.
Tipicamente toscano , è un dolce molto semplice per il quale mia sorella andava letteralmente pazza tanto che stamani alzandomi , ho pensato di rifarle i suoi budini di riso..
Si è quasi commossa quando li ha visti e le ho detto che stamani è stata il mio primo pensiero.
Perché se penso all'infanzia non posso che pensare a lei , a tutti i momenti insieme , quando a dividerci c'erano soltanto le ore che passavamo a scuola e ad unirci c'era l'immancabile budino di riso,una tra le tantissime cose ..




INGREDIENTI PER UNA QUINDICINA DI BUDINI

PER LA PASTA FROLLA ESTERNA

  • 500 G DI FARINA 00
  • 200 G DI ZUCCHERO A VELO
  • 4 TUORLI 
  • 250 G DI BURRO
  • 1 PIZZICO DI SALE 
PER IL RIPIENO
  • 1 LITRO DI LATTE (IO USATO QUELLO DI RISO
  • MA CHIARAMENTE VA BENE IL LATTE NORMALE O SOIA)
  • 250 G DI RISO ARBORIO
  • 3 CUCCHIAI DI ZUCCHERO
  • 2 UOVA
  • 1 AROMA VANIGLIA IN FIALE 
  • ZUCCHERO A VELO




Preparate la pasta frolla . mettendo nel mixer la farina con il burro freddo , poi aggiungete lo zucchero a velo e incorporate le uova con il pizzico di sale .
Lavorate l'impasto brevemente solo il tempo che serve per farlo amalgamare quindi , formate una palla che metterete nel frigo su un piatto coperta da pellicola .
Nel frattempo portate a bollore il litro di latte e quando inizia il bollore, gettatevi il riso , abbassate la fiamma e fate cuocere fino a che il riso non avrà assorbito tutto il latte , spegnete la fiamma e lasciate raffreddare .
Mentre il riso si raffredda imburrate ed infarinate gli stampi da muffins o quelli in stagnola piccoli monoporzione che si trovano nei supermercati .
Tagliate la pasta frolla in dodici/quindici pezzi uguali fate con ognuno delle piccole paline che spianerete e sistemerete negli stampi come a foderare ogni foro.


Riprendete il riso , che si sarà raffreddato nel frattempo e unite tre cucchiai di zucchero , la fialetta di vaniglia , i tuorli e le chiare montate a neve ben ferma .
Mescolate bene tutto l'impasto e riempite con un cucchiaio ciascun tortino di pasta frolla.
Cuocete in forno caldo a 180° circa per 40 minuti.
Togliete dal forno ,lasciate raffreddare e spolverate bene con zucchero a velo .

Ottimi , profumano di infanzia e di sapori semplici...



Semplici come una torre di un piccolo paesino della mia Toscana  , non il mio ma molto vicino ,dove tutto , dal colore , alla cucina e la gente , parla di bontà e semplicità.

Ps..il "cittina" tradotto in italiano è bambina , parola toscana o meglio aretina ...ndr


BUON APPETITO 



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sabato 11 marzo 2017

LA COLAZIONE CON LA TORTA ALLA CREMA DI LATTE E L'ENNESIMO GATTO A RALLEGRARE LA VITA



Avrei  letteralmente strapazzato quel meraviglioso uomo che è il mio nutrizionista , dopo un po' che non ci rivedevamo , ieri ci siamo abbracciati stretti , perché anche con i medici riesco ad instaurare un rapporto meraviglioso..
Come va la tua cucina ??  Molto bene sai , quindi , non togliermi ciò che amo , perché grassina e rotondetta ma felice è meglio che  striminzita ma uno stecco  triste!!!
Ci siamo fatti una risata eclatante e ho pensato che trasformerei ogni minuto della mia vita in attimi di gioia , perché si vive meglio..
Le sue raccomandazioni per una "dieta " che riesca a far stare meglio la mia muscolatura ,  e quando sono uscita da lì ho pensato subito che a casa dovevamo aver finito la torta per le colazioni.
In effetti , è vero , il mio piccolo ed umile blog ,e la mia cucina mi aiutano in questa che gli altri hanno reso una vita di solitudine , semplicemente per capricci di certa gente che agli occhi di tanti si vuol far credere etica.
Per me l'etica è un altra cosa , è aiutare in silenzio chi ha bisogno a volte di tutto , non altro..ma si sa , l'aiutare in silenzio non produce clamore o è visibile agli occhi degli altri.

Sono stata anche in quello che io chiamo lo studio della mia rinascita , dove ormai mi muovo come a casa , la mia fisioterapista mi lascia padrona di orari e tempi , e appena apro la porta mi e ci accoglie questa immagine che serbo dentro anche quando non sono più li..



Così non appena possibile , compatibilmente con gli orari delle visite fiscali , intraprendo le mie lente camminate per dare un senso anche a ciò che leggo.
Le piantine di zucca stanno crescendo sempre con il loro sguardo rivolto verso il sole , le ho annaffiate ieri , e girate per permettere loro di crescere diritte , altrimenti sembravano tanti soldatini chinati verso un nemico .



Chissà se riuscirò a ricavarci qualcosa ??? Sembrava tutto facile quando guardavo il nonno , e restavo affascinata dai suoi lavori , domandandomi come mai la sua fronte fosse sempre imperlata di sudore .
Bisogna vivere ogni situazione per capirla .
Nel frattempo sono diventata anche una gattaia , cosi come mi chiamano ormai in casa , e l'affetto infinito , incondizionato che mi danno gli animali è a volte nemmeno paragonabile con tutto il resto del mondo ,  faccio anche  incontri strani  nei miei cammini e certi attimi che rubo sono emblematici  di quanto abbiano da insegnarci gli animali a noi, che ci riteniamo spesso molto superiori a   loro.. che ridicoli e presuntuosi siamo..!!!



In un giorno di sole , ho incontrato lui , è bastato fargli una carezza e chiamarlo con un nome di fantasia per farlo subito avvicinare , chi ha detto che i gatti sono un'altra cosa dai cani ...i gatti si rapportano con noi in base a come li trattiamo , per esempio..come tutto il resto dell'universo .



Per me è bellissima questa immagine ...



Lei , comunque la prediletta Duchessa sa che con me può dormire sonni tranquilli  e se prima mi seguiva sempre in cucina , adesso cade spesso stramortita ovunque , sarà l'età..

Non ha mai assaggiato un dolce con la crema di latte , e mi chiedo se le farebbe meno male di quei cibi pronti che costano un botto e dicono essere completi di tutto, chissà..in realtà lei è già arrivata a sedici anni di età che festeggia proprio in questo mese ..Auguri a te , parte del mio cuore , sei stata meglio di un figlio per come mi hai assistita ed amata..non posso pensare a quando non sarai più con me.



CREMA DI LATTE GNAM GNAM !!

INGREDIENTI PER LA FARCITURA DI UNA TORTA

  • 200 G DI PANNA DA MONTARE FRESCA
  • 1 CUCCHIAIO COLMO DI MIELE
  • 70 G DI LATTE CONDENSATO 
PER LA TORTA

  • 200 G DI BURRO MORBIDO
  • 250 G DI ZUCCHERO A VELO
  • 130 G DI FARINA 00
  • 130 G DI FECOLA 
  • 5 TUORLI
  • 2 UOVA INTERE
  • 1 LIMONE
  • 4 G DI LIEVITO PER DOLCI
  • 2 PIZZICHI DI SALE 


Per la crema di latte , montate la panna ben ferma a neve , aggiungete il,cucchiaino di miele e il latte condensato , mescolate delicatamente e mette in frigo almeno per un'ora .
Per la torta invece , procedete così.


 Dovete montare molto bene il burro morbido con lo zucchero per un tempo che va dai 20 ai 25 minuti , fino a che vedete che non sia una bella spuma morbida e gonfia .

Mescolate la farina alla fecola e setacciatele insieme.
Grattugiate la buccia del limone e aggiungetela al composto di burro e zucchero al quale poi andrete ad amalgamare anche le uova una alla volta facendole incorporare bene .
Mettete il pizzico di sale , le farine amalgamate , ed infine il lievito.
Imburrate ed infarinate una teglia da 24 cm con apertura a cerniera e versate delicatamente l'impasto.
Fate  cuocere in forno caldo statico a 170° gradi per 40/45 minuti.

Sfornate e lasciate raffreddare sopra una griglia.



Una volta raffreddato aprite il dolce a metà e cospargete la base con la crema di latte precedentemente preparata .
Livellate bene e ricoprite con l'altra metà del dolce.





Se volete potete cuocere il dolce anche all'interno di una teglia più piccola per avere la farcitura più alta nel senso dello spessore .

Si mantiene anche quattro o cinque giorni in frigorifero , anzi , incorporando meglio la crema , la torta acquista molta più morbidezza e sapore ..


BUON APPETITO 



Grazie infinitamente ..siete veramente in tanti a seguire il mio blog/ diario , spero che ciascuno di voi possa trarne qualcosa di buono per la propria vita...
Buon sabato splendida gente 
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venerdì 10 marzo 2017

INSALATA DI BACCALA , TANTA CHE NE RESTI UN PO' PER IL GIORNO DOPO QUANDO SARA ANCORA PIU SAPORITA..





Per amore credo , ma anche e soprattutto per evitare di farti mangiare quei panini squallidi e tristi , spesso la sera cucino qualcosa in maniera abbondante in modo che poi il giorno seguente te lo preparo nella mitica borsa frigo , che contiene dal tovagliolo alle posate , dalla bottiglietta d'acqua alla frutta nonché un piccolo contenitore nel quale ogni giorno finisce qualcosa di diverso fatto con tanta passione .
In realtà ho comprato anche un thermos di quelli per i cibi ma la paura che la pasta ti arrivi troppo scotta all'ora di pranzo è talmente tanta che ancora è da una parte , e mi ricordo di averlo comprato solo quando apro il mobile dove sono le pentole .
A noi piace tantissimo il baccalà, in realtà non ho mai ben capito la differenza tra merluzzo , baccalà e stoccafisso , potrei anche fare presto a capirla  ,basterebbe andare su Internet e digitare le tre voci.
No , voglio scoprirla cucinando e mangiando perché assaporando il cibo mi rendo veramente conto della diversità delle cose .
In Calabria lo stoccafisso è molto osannato , molto più che qui da noi , esiste anche un piccolo paese , Mammola dove lo stocco ,così come lo chiama tuo padre , è davvero rinomato.
Ci siamo sempre ripromessi di andare , ma poi , quando siamo giù , le cose da vedere sono talmente tante che preferiamo dare priorità ad altro.
Comunque ricordo bene che da piccola ,il baccalà era uno dei pochi pesci che entravano in casa , la nonna cucinava o quello  ,o delle seppie con le bietole , per il resto non ho ricordi.
La Toscana è variegata anche in questo , oltre che  per la diversità enorme di dialetti e territori , anche se parliamo di cucina , possiamo trovare da un posto all'altro , delle differenze sostanziali.
La costa , come logico è piena di ricette a base di pesce , l'entroterra si ciba molto più di carne e rinomata selvaggina .
Le verdure dell'orto non mancano mai, e se ci voltiamo verso la Garfagnana anche e soprattutto i piatti a base  di legumi acquistano un notevole prestigio nei menù .
Quindi baccalà alla mano , cerco sempre di realizzare nuove ricette e soprattutto trasportabili..
Nelle mie lunghe passeggiate poi , a volte trovo cose alternative che non disdegno di utilizzare in qualche piatto per decorazione e come ingrediente .




La viola nasce spontanea ovunque qui , ed il suo colore è perfetto da accostare ai formaggi o a dei risotti , non predomina come sapore ma è squisita , ne mangio sempre qualcuna mentre cammino piano e assaporo i benefici per le mia muscolatura a la mia serenità..e poi ti trovi davanti a questo spettacolo.




Mi fermo , mi giro intorno e cerco di immaginare la vita di altri tempi .
Il panorama da qui è bellissimo , e la pace impagabile , mi addentro appena giusto per dare forma ai miei pensieri ed immagino le donne di una volta che a breve in questo periodo infornavano pani e panine unte per la prossima Pasqua ..





Un forno meraviglioso ricoperto ormai di arbusti , lo guardo all'interno , la volta è tutta nera e piena di fuliggine chissà quanto avrà lavorato e accanto , come sempre una piccola apertura con tettino a volta dove probabilmente veniva murata una statua della Madonna , come ad indicare che per fare la cottura si aveva bisogno della sua protezione ..
Che tempi , che storie e che architetture , quelle che adesso ci possiamo solo sognare ..
Ma il baccalà mi aspetta  e scendo piano verso casa , la mente adesso è molto leggera .Basta poco , basta solo accontentarsi e cercare di vedere il bello in ogni cosa..Intorno a casa ormai li trovo ovunque come splendido dono della natura ..






Ne raccolgo qualcuno , e lo metto nel piccolo vaso davanti alla statua della Madonna che ho in camera , chissà se potrà pensare anche a me, se non avessi sempre questa certezza , forse la mia vita sarebbe diversa..






INGREDIENTI PER TRE PERSONE

  • 600 G DI BACCALÀ Già DISSALATO
  • 2 PATATE MEDIE 
  • 1 CIPOLLA ROSSA (MEGLIO SE DOLCE DI TROPEA)
  • 1 CAROTA 
  • QUALCHE FOGLIA DI BASILICO
  • UNA DECINA DI POMODORI SECCHI
  • PEPE,SALE
  • OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA 

Lessate in acqua alla quale avrete aggiunto solo un pizzico di sale , il baccalà e in un altra pentola fate lo stesso con le patate .
Quando ciascun ingrediente avrò raggiunto la cottura , scolate e lasciate  raffreddare entrambi.
Tagliate la carota a fettine sottili con una mandolina , poi la cipolla e le patate a quadretti .
Sfilettate a pezzetti il baccalà  e ponetelo all'interno d una ciotola , aggiungete il pepe , le verdure tagliate , i pomodori secchi fatti a pezzetti , basilico ed olio , mescolate il tutto ed unite una bella manciata di pepe.
Lasciate riposare per almeno un'ora prima di mangiare ..

Se avanza , ottima idea per un pic nic....

BUON APPETITO


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